“Tu sei maestro di Israele e non conosci queste cose?”
Prosegue il dialogo tra Nicodemo e Gesù. E oggi questo dialogo è ancora più profondo. Nicodemo vuole capire di più, cerca di scavare nelle affermazioni di Gesù e il Signore nelle domande di Nicodemo. Mi piace pensare a questo dialogo come a una preghiera. La dinamica non è la stessa?
Quando parliamo con Dio cerchiamo di capire, esattamente come fa Nicodemo. E, al contempo, sentiamo (se Glielo permettiamo) che il Signore scava in noi, nelle nostre domande. Detto questo, faccio mia la domanda che proprio il Signore rivolge a Nicodemo e cerco di “tradurla” per me: “Tu che hai un cammino di fede avviato, ancora non hai capito queste cose?”. Fosse facile capire come si rinasce dall’alto… ma forse lo sbaglio sta proprio qui: non è qualcosa che si fa, ma che si riceve in dono.
Rinascere dall’alto comporta guardare le cose, il mondo, gli altri, la mia stessa vita con lo sguardo di Dio. Ma non posso fare questo se non permetto alla Persona di Gesù, che è la massima espressione dell’Amore di Dio per me, di entrare nella mia vita, di amarla così com’è. “Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo?”…
Come posso capire le cose di quel Cielo che cerco e in cui professo di credere, se taglio fuori Gesù, se non credo che Egli è l’incarnazione di quel “Ti amo” che Dio rivolge all’uomo, a me? Sì perché può succedere anche questo, cioè che il Signore Gesù venga tagliato fuori e che non si creda poi così tanto in Lui.