Su Giuseppe le parole si potrebbero sprecare. È ciò che accade quando ci si trova davanti a qualcuno o qualcosa di autenticamente bello, che ti spinge a tirare fuori la bellezza che a tua volta porti dentro di te. Ecco, arrivare a credere alla propria bellezza ma soprattutto al fatto che Dio si fida di essa, potrebbe un modo per non lasciarsi scivolare addosso la solennità che la liturgia ci fa celebrare oggi.
Giuseppe è l’uomo del silenzio, dell’abbandono a Dio, della giustizia, dei sogni. Per noi avere una guida e un compagno di viaggio come lui è una salvezza. Sì, ci salva dalla paura del silenzio, del fidarci del Signore, dei sogni che ci mette nel cuore e dall’idea distorta che abbiamo della giustizia, in cui l’altro deve pagare e le cui colpe devono essere rese pubbliche.
E la giustizia di questo santo immenso è proprio ciò che mi colpisce ogni volta che penso alla sua figura o leggo questo passo del Vangelo. È la giustizia di chi mette sempre la dignità dell’altro davanti ai propri interessi, ai propri sospetti, ai propri giudizi. Come dicevamo prima, Giuseppe è anche l’uomo dei sogni, non perché abbia vissuto con la testa tra le nuvole ma perché si è fidato di un sogno in cui il Signore gli ha parlato.
Ma prima di questo sogno c’era quello – che Giuseppe coltivava insieme a Maria – di creare una famiglia. Sicuramente mai si sarebbero aspettati uno stravolgimento simile, con tutte quelle peripezie… Eppure quel sogno si è realizzato! Quanta Grazia in questo Vangelo, in questa solennità, in questa Famiglia. Chiediamo al Signore di saper fare nostra questa storia, così come la fiducia, il silenzio e la giustizia di Giuseppe.
Buon onomastico a tutti i Giuseppe e auguri a tutti i papà.
AUTORE: Fabrizio Francesco CampusSITO WEB TELEGRAM