In un tempo in penombra come quello che stiamo ancora vivendo, ci vuole proprio fare un bagno di luce ogni tanto. E il Vangelo di oggi ci aiuta in questo con il racconto della Trasfigurazione.
Ho provato a chiudere gli occhi e immedesimarmi in Pietro, Giacomo e Giovanni, ma ci sono riuscito solo fino a un certo punto. Fare esperienza di Dio è una cosa così personale che la puoi solo vivere in prima persona per capire. Risorgere dai morti, sul cui significato si interrogano i discepoli mente scendono dal Tabor, inizia proprio facendo spazio al Signore nel proprio cuore e nella propria vita.
Risorgere non è semplicemente tornare in vita dopo la morte fisica – sarebbe troppo poco per quanto possa essere un evento grandioso -, ma vedere che ogni aspetto di sé e della propria quotidianità assume un’altra prospettiva, un’altra luce. È capire che non sei solo e che lo sei mai stato, che ogni tua croce è la Sua, che quando ami e vieni amato lì c’è Lui. Ma risorgere significa anche scoprire che si è capaci di portare a propria volta questa luce.
Ecco perché non bisogna mai smettere di cercarla ed ecco perché il nostro cristianesimo non finisce mai sul Tabor ma continua nella vita di tutti i giorni.
Buona giornata… E buona ricerca!