Ciò che mi colpisce del Vangelo di oggi è la gradualità con cui Gesù opera la guarigione di questo cieco. Dal resto del Vangelo siamo abituati alle guarigioni istantanee, ma stavolta è diverso.
Come a volerci ricordare che tutto il nostro cammino di fede non è un basarci sui miracoli, ma un cammino di guarigione, un grande tentativo di tornare a vederci chiaramente. Tutti noi abbiamo delle cecità con cui facciamo i conti e con alcune di esse convivremo per tutta la nostra vita.
Certamente le esperienze di miracolo hanno un impatto non indifferente nella vita delle persone, ma ciò che le salva è la decisione di continuare a lasciarsi prendere per mano dal Signore. Quando Gesù prende il cieco per mano e gli impone le mani per la prima volta, è come se gli chiedesse il permesso di continuare a operare quella guarigione, come se gli domandasse: “Ti basta vedere questo?”.
Questa è una mia considerazione e ciò che conta è che quell’uomo è rimasto, fidandosi di Gesù. Probabilmente ti domandi perché cadi ancora in quel peccato o perché non esci da quella situazione di incertezza. Beh, le risposte te le può dare solo il Signore. A noi non spetta di rispondere né tantomeno di guarire, ma di lasciarci prendere per mano da Lui.
Questo ci salva.
Commento a cura di Fabrizio Francesco Campus
Il 5 Aprile 2015 ho ricevuto il Battesimo, diventando a tutti gli effetti cristiano cattolico, ma soprattutto figlio di un Dio che non ha mai smesso di cercarmi. La mia vita non è cambiata, ma è cambiato il mio sguardo su di essa. Non sono migliore, ma ora so di essere infinitamente amato e sono in cammino per imparare ad amarmi e ad amare così.
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l cieco fu guarito e da lontano vedeva distintamente ogni cosa.