“In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita”.
Che cosa dà pienezza alla nostra vita se non il sapere di appartenere a qualcuno? Spesso, a causa dei nostri deliri di autosufficienza, crediamo di non avere bisogno di nessuno, ma non è così. E questo lo si capisce anche se non si ha la fede. Anche se sei stato deluso/a da qualcuno, il tuo cuore grida sempre il suo bisogno di relazioni, che naturalmente siano autentiche e profonde.
Perché non siamo fatti della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni – come disse qualcuno – ma siamo meravigliosa concretezza, frutto dell’Amore, immagine e somiglianza della Trinità, che è relazione. Quando scopri che Dio non è lontano come sembra – soprattutto come te lo fanno sembrare -, passi davvero dalla morte alla vita e senti crescere sempre più insistentemente il desiderio di annunciare questa figliolanza.
Se incontrare una persona in grado di amarti per chi sei veramente ti cambia l’esistenza, curandoti il cuore e lo sguardo, immagina cosa puoi sperimentare sentendoti abbracciato da Dio. Ecco, sappi che questo abbraccio si rinnova ogni giorno ed ogni momento, così come si rinnovano le parole della prima lettura di oggi:”Anche se costoro si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai”. Cerchiamo – allora – questo abbraccio per non sentirci mai soli, mai disperati.
AUTORE: Fabrizio Francesco CampusSITO WEB TELEGRAM