Mi colpisce la gradualità di queste azioni di Gesù, descritta dal Vangelo di oggi. C’è il miracolo finale, è vero, però arriva solo dopo una serie di azioni da parte del Signore.
Egli è prima mosso a compassione, cioè soffre con e per il lebbroso, poi tende la mano e, infine, lo tocca. E questa credo sia l’azione più scandalosa. Il Signore non solo vive con noi le nostre sofferenze e i nostri fallimenti, ma ci tocca, mette la mano laddove nemmeno noi avremmo il coraggio.
La fede inizia innanzitutto da questa consapevolezza, dalla consapevolezza di una mano tesa verso di noi, di essere ascoltati, guidati, accompagnati e solo dopo guariti. E credo che la cosa che cerchiamo sia la consapevolezza di non essere soli, prima ancora che di essere tolti dai guai.
Nella tua situazione, c’è sempre la mano tesa di Cristo a ricordarti che non sei solo, che per quanto intricata anche la tua vita può essere guarita. Sia questa consapevolezza ad accompagnarci in questo giorno.
Commento a cura di Fabrizio Francesco Campus
Il 5 Aprile 2015 ho ricevuto il Battesimo, diventando a tutti gli effetti cristiano cattolico, ma soprattutto figlio di un Dio che non ha mai smesso di cercarmi. La mia vita non è cambiata, ma è cambiato il mio sguardo su di essa. Non sono migliore, ma ora so di essere infinitamente amato e sono in cammino per imparare ad amarmi e ad amare così.
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La lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato.