“Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno».”
Tornare al luogo del primo incontro con Gesù. Per capire qualcosa della Pasqua ed esserne annunciatori gioiosi e autentici, c’è bisogno di tornare a quando la nostra relazione con Lui è cominciata, alla nostra prima e personalissima resurrezione. Un po’ come per la relazione con la persona che ami, affinché il fuoco non si spenga abbiamo la necessità di fare memoria di come quel fuoco si è acceso. «Dite così: “I suoi discepoli sono venuti di notte e l’hanno rubato, mentre noi dormivamo”. E se mai la cosa venisse all’orecchio del governatore, noi lo persuaderemo e vi libereremo da ogni preoccupazione».
In questo percorso a ritroso troveremo certamente tante “fake news” che hanno tentato di dissuaderci dal seguire Gesù, dal credere alla Sua Presenza, al Suo Amore per noi, alla Sua Resurrezione. Dall’inizio della creazione fino ai giorni nostri, passando per il Vangelo di oggi, la bellezza unica di questo rapporto è minacciata. La luce dà fastidio a chi si è abituato al buio. Questo riguarda anche noi, perché anche a noi spesso dà fastidio la luce di Cristo. Penso a tutte quelle situazioni quotidiane in cui ci restiamo impantanati nel nostro orgoglio e rinunciamo a essere felici. Sappiamo qual è la verità, sappiamo che quel suggerimento di felicità è autentico (perché il cuore non comanda ma sa riconoscere la verità), però scegliamo di non credere ad esso.
Avremo sempre da combattere con le false notizie. Non crediamoci e non facciamoci scoraggiare. Ma soprattutto non temiamo. Il Signore è Risorto e noi lo sappiamo.