Non bisogna cadere nell’errore di demonizzare l’esteriorità. La cura dell’aspetto e dei gesti pubblici può essere una testimonianza per chi ci vede. Il problema si ha quando questa attenzione prende il sopravvento su quella per l’interiorità.
“Colui che ha fatto l’esterno non ha forse fatto anche l’interno?”, dice Gesù al fariseo che lo ha invitato a pranzo. Dovremmo sempre ricordarci di questa verità che potrebbe apparire scontata ma della quale, sovente, ci si dimentica. Dio conosce i cuori non solo perché è Dio ma perché li ha creati Lui. Come prenderci cura del cuore? L’esame di coscienza quotidiano è un ottimo esercizio.
Ci aiuta a capire cosa sovrabbonda in noi e quindi come possiamo correggere il tiro. Poi c’è la carità. Il Beato Carlo Acutis, di cui oggi ricordiamo la nascita al Cielo, aveva un rapporto speciale con i poveri. Ma la povertà non è solo mancanza di denaro e la carità non è solo dare due spicci al povero di turno. È soprattutto esserci per chi ha bisogno, ascoltare, accogliere, restare.
Il povero è chiunque si senta solo e nessuno dovrebbe sentirsi così. La carità infinitamente di più di ogni altro rito:”Date piuttosto in elemosina quello che c’è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro”. Un giorno non ci verrà chiesto conto del bene che non abbiamo fatto, non di quanto siamo stati ligi alla forma.
Buona giornata!