Il dito di Dio opera innumerevoli volte nella nostra quotidianità. Riconoscerlo ci potrebbe salvare, perché ci darebbe la possibilità di smettere di confidare in noi stessi, nelle nostre sicurezze, nel nostro coraggio.
Ci restituirebbe il diritto di essere fragili e la necessità di affidarci completamente a Qualcuno infinitamente più forte e “armato” di noi. Ma per riconoscere l’opera di Dio nella nostra vita, non basta aguzzare la vista. Così come non basta un atto di volontà per affidarci a Lui. Serve stare con Lui, raccogliere con Lui.
Serve pregare, la cui importanza ci viene ricordata dai vangeli di questi giorni, e frequentare i sacramenti, che sono ciò che rende efficace la Presenza di Cristo nella nostra vita e da cui non possiamo prescindere. Così non solo faremo esperienza del Regno di Dio, ma esso abiterà in noi.
Commento a cura di Fabrizio Francesco Campus
Il 5 Aprile 2015 ho ricevuto il Battesimo, diventando a tutti gli effetti cristiano cattolico, ma soprattutto figlio di un Dio che non ha mai smesso di cercarmi. La mia vita non è cambiata, ma è cambiato il mio sguardo su di essa. Non sono migliore, ma ora so di essere infinitamente amato e sono in cammino per imparare ad amarmi e ad amare così.
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Se io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 11, 15-26
In quel tempo, [dopo che Gesù ebbe scacciato un demonio,] alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo.
Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. Ora, se anche Satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.
Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino.
Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me disperde.
Quando lo spirito impuro esce dall’uomo, si aggira per luoghi deserti cercando sollievo e, non trovandone, dice: “Ritornerò nella mia casa, da cui sono uscito”. Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va, prende altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora. E l’ultima condizione di quell’uomo diventa peggiore della prima».
Parola del Signore