Fabio Quadrini โ€“ Commento al Vangelo di domenica 9 Agosto 2020

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Il Vangelo di questa domenica รจ la prosecuzione immediata del brano della settimana scorsa (Cf. ERBA), ed anche la pericope odierna รจ gravida di significato e di innumerevoli spunti, tra i quali ne proponiamo solo alcuni.
Ebbene, seguendo lo schema ad elenco adoperato sette giorni or sono, anche questโ€™oggi tenteremo di proporre alcuni germogli esegetici, che possano supportare un approccio piรน profondo al testo evangelico.

1-ยซSubito dopo costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sullโ€™altra riva, finchรฉ non avesse congedato la follaยป (Mt 14, 22).
Il verbo greco adoperato per ยซcostrinseยป รจ enรกgkasen (piccola nota di pronuncia: quando in greco alla lettera ยซgammaยป [ฮณ, resa in traslitterazione con ยซgยป] fa seguito unโ€™altra gutturale, ovvero ยซkappaยป [k] o ยซgammaยป [ฮณ] o khi [ฯ‡], la pronuncia di questa ยซgยป cambia in ยซnยป. Quindi si scrive enรกgkasen, ma si pronuncia enรกnkasen).
La radice del verbo anagkรกzo (da cui la coniugazione enรกgkasen), ovvero โˆšagk (che abbiamo detto pronunciarsi ยซankยป), esprime lโ€™idea e il concetto del ยซpiegareยป (Cf. ยซanca/angolo/Anconaยป).
Ecco, da ciรฒ potremmo trarre un primo spunto esegetico.
Invero, i discepoli erano coloro che, poco prima, dopo che Gesรน aveva moltiplicato i pani e i pesci, avevano distribuito questo prodigio alla folla. Per dirla con semplicitร : erano i ministri di Colui che aveva compiuto quello strabiliante portento e, in quanto uomini (chi non avrebbe provato ciรฒ), si sentivano verosimilmente privilegiati per quel ruolo, nonchรฉ ยซgonfiยป di una certa qual boria.
Ma Gesรน li sollecita subito ad andarsene, ad allontanarsi da quella circostanza di tentazione: li sollecita fortemente (il verbo anagkรกzo letteralmente significa ยซcostringere [anche con la forza]ยป) ad abbassarsi, a piegarsi, a rimanere nellโ€™umiltร , a tendere allโ€™umiltร .
Difatti cosรฌ come la folla avrebbe dovuto comprendere che il Messia non era quel ยซbellicoso guerrieroยป, quel ยซportatore di benessere (solamente) materialeยป che la maggior parte degli Ebrei attendeva, bensรฌ sarebbe stato ยซcolui che hanno trafittoยป (Gv 19, 37), anche i suoi discepoli, che per lungo tempo avrebbero perseverato nel fraintendimento, persino anche dopo la Risurrezione (Cf. At 1, 6: ยซQuelli dunque che erano con lui gli domandavano: โ€œSignore, รจ questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?โ€ยป), dovevano compiere un cammino di discernimento e di comprensione, fronteggiando le svianti tentazioni rese dal mondo e dal maligno (Cf. Mc 10, 35-37: ยซGli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedeo, dicendogli: โ€œMaestro [โ€ฆ] Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistraโ€ยป).

2-ยซLa barca intanto distava giร  molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrarioยป (Mt 14, 24).
In tale versetto sono interessanti il verbo basanรญzo (ยซagitareยป) e il sostantivo kลฉma (ยซondaยป).
Tecnicamente il verbo basanรญzo, prima di arrivare a significare ยซagitareยป, letteralmente vale ยซmettere alla provaยป.
Il nome kลฉma, poi, certamente intende ยซondaยป, ma propriamente esprime il senso del ยซgonfioreยป.
Ecco, quindi, un secondo spunto esegetico, che possiamo ricollegare al punto precedente.
Il prodigio che Gesรน fece, ovvero la moltiplicazione dei pani e dei pesci, fu fatto chiaramente per sfamare la folla, ma potrebbe assurgere anche a occasione tramite la quale il Signore voleva ยซesaminareยป, ovvero ยซmettere alla provaยป i suoi discepoli. Quel mare vorticoso, che questi ultimi stavano affrontando con timore nella barca, era anche quello che, con tremore, turbava, inquietava e probabilmente tentava il loro animo: possiamo fortemente pensare come i discepoli fossero continuamente tormentati da tante incomprensioni e incongruenze, che scaturivano costantemente dalle parole e dagli atti di Gesรน, e la tentazione della vanagloria certamente sarร  stata molto presente (Cf. Lc 9, 54: ยซQuando videro ciรฒ, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: โ€œSignore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?โ€ยป) โ€“รจ da notare, poi, come molto spesso la ยซbarcaยป, nei Vangeli, arrivi a rappresentare proprio la Chiesa, ovvero tutti noiโ€ฆ
Ma Gesรน, il Rabbi per eccellenza, non disdegna di mettere alla prova i suoi discepoli; consente il ยซmare agitato dalle ondeยป; permette che i momenti di tentazione impregnino i discepoli (anche noi siamo discepoli) e nascano in corpo a questi, affinchรฉ costoro possano temprarsi: Egli che, ยซmesso alla provaยป non disdegnerร  di ยซessere gonfioยป; ma non di boria, bensรฌ di percosse.
A chiusura di questo punto, altre due brevi note.
Il termine kลฉma (ยซondaยป) si traduce anche con ยซfetoยป: ecco che Gesรน, infatti, ci invita a non lasciarci travolgere dalle vorticositร  del mondo, ma a rinascere nuovi, ovvero santi (in ebraico kadรกsh [ยซnuovoยป] e kadรณsh [ยซsantoยป] sono lo stesso) con Lui, in Lui: ยซGli disse Nicodรจmo: โ€œCome puรฒ nascere un uomo quando รจ vecchio? Puรฒ forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?โ€. Rispose Gesรน: โ€œIn veritร , in veritร  io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non puรฒ entrare nel regno di Dioยป (Gv 3, 4-5).
Il verbo basanรญzo (ยซagitareยป) รจ lo stesso verbo che viene usato in un altro passo matteano: ยซEd ecco, [due indemoniati] si misero a gridare: โ€œChe vuoi da noi, Figlio di Dio? Sei venuto qui a tormentarci [basanรญsai] prima del tempo?โ€ยป (Mt 8, 29). Ebbene, lโ€™inganno del demonio รจ quello di farci credere che sia il Signore a renderci tormento: invece รจ il demonio stesso la fonte di ogni ยซmare mossoยป. Tuttavia Gesรน Cristo puรฒ permettere queste tempeste, puรฒ permettere che noi siamo travolti dalle tentazioni, affinchรฉ abbiamo a ricercare il suo aiuto; affinchรฉ abbiamo a riconoscere la necessitร  del suo aiuto; affinchรฉ possiamo forgiarci: cosรฌ come ogni buon padre. Il buon padre, invero, man mano che il figlio cresce, allenta di tanto in tanto e piano piano il suo abbraccio, consentendo a questโ€™ultimo di maturare, di usare autonomamente la propria libertร  lungo il cammino, anche se qualche inciampo potrebbe cagionare al figlio delle cadute, lacerando il cuore del padre, il quale, comunque, rimane sempre vigile e pronto, quando il pianto del figlio dovesse reclamare il suo intervento di soccorso. Ma la libertร  del figlio conta piรน di ogni lacerazione del cuore per il padre.

3-ยซMa, vedendo che il vento era forte, [Pietro] sโ€™impaurรฌ e, cominciando ad affondare, gridรฒ: โ€œSignore, salvami!โ€ยป (Mt 14, 30).
Il soggetto di questo versetto รจ Pietro, che significa ยซpietraยป (Cf. Mt 16, 18; Gv 1, 42); ma nessuna ยซrocciaยป del mondo รจ solida senza Gesรน.
Invero, il grido di Pietro che cominciava ad affondare รจ ยซSignore, salvami!ยป (kรบrie sรตsรณn me); ma il buon ebreo Kefa (ovvero ยซPietroยป), nella sua lingua, ebbe propriamente a gridare ยซYeshรบaยป, ovvero proprio il nome ยซGesรนยป, il quale significa esattamente ยซYHWH (Signore) salvaยป.
รˆ una nota interessante poter rilevare come in questo caso Pietro abbia reso una prima professione di fede, anticipando quella che di li a breve avrebbe proclamato in maniera poderosa a Cesarรจa di Filippo: ยซTu sei il Cristo, il Figlio del Dio viventeยป (Mt 16, 16).

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4-Concludiamo con una particolaritร : ghezรฉra shavรก.
Questa circonlocuzione ebraica rappresenta propriamente una tecnica ermeneutica adoperata dai rabbini: se una parola o una frase appare in due brani della Scrittura, codesti due brani, in cui sono presenti le due parole o le due frasi, sono tra loro in stretta relazione e in diretto collegamento; e quello che vale nellโ€™uno si ricalca e si applica nellโ€™altro.
Ebbene, chiarito il valore del principio ermeneutico della ghezรฉra shavรก, andiamo al versetto che ci riguarda: ยซCongedata la folla, salรฌ sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassรน, da soloยป (Mt 14, 23).
Lโ€™espressione ยซVenuta la seraยป, che in greco รจ resa con il genitivo assoluto opsรญas genomรฉnes, รจ esattamente la stessa di Mt 27, 57: ยซVenuta la sera (opsรญas genomรฉnes), giunse un uomo ricco, di Arimatea, chiamato Giuseppe; anche lui era diventato discepolo di Gesรนยป.
Quante relazioni potremmo trarre da tale accostamento.
Ce ne basti una (lasciando al lettore la propria meditazione): lโ€™unitร  col Padre, ovvero farsi Uno con la volontร  del Padre.
Invero, cosรฌ come accogliendo la Croce di Gerusalemme, Gesรน ebbe a compiere ยซfino al fineยป (Cf. Gv 13, 1; Gv 19, 28-30) la volontร  del Padre, anche in quel momento di isolamento in Galilea, dopo aver congedato la folla sazia, il Figlio ribadiva al Padre la sua ferma decisione di rimanere in Lui (nella volontร  del Padre).
Gesรน รจ Dio e uomo, e in quanto uomo anchโ€™Egli era soggetto a tentazione: e come i discepoli, anche Lui avrร  sentito i sinuosi turbamenti della vanagloria, dopo il prodigio della moltiplicazione dei pani e dei pesci. E se ai discepoli ha sollecitato lโ€™immediata rettifica del loro probabile istinto di superbia, cosรฌ come abbiamo giร  sopra argomentato, Gesรน stesso avrร  avuto lโ€™impellente urgenza di placare ogni umana attrazione, fermandosi a pregare, per ribadire la sua uniformitร  col Padre.
Chi lo sa se, ยซvenuta la seraยป (tra lโ€™altro lโ€™espressione opsรญas genomรฉnes รจ presente anche in Mt 14, 15: ยซSul far della sera [opsรญas genomรฉnes], gli si avvicinarono i discepoli e gli dissero: โ€œIl luogo รจ deserto ed รจ ormai tardi; congeda la folla perchรฉ vada nei villaggi a comprarsi da mangiareโ€ยป), nei pressi del lago di Galilea, Gesรน sarร  stato oggetto di tentazione? Chissร  se avrร  sentito nellโ€™intimo delle sue viscere le tenaglie di unโ€™altra sera, quella della sua Passione e del suo sepolcro? Ma, ยซvenuta la seraยป, dopo il prodigio della straordinaria moltiplicazione dei pani e dei pesci, Gesรน non ha mancato di attanagliarsi in unitร  col Padre; non ha mancato di ribadire che Egli era venuto non per quella sera di trionfo (aveva sfamato una immensa folla con un prodigio inaudito), bensรฌ per quellโ€™altra sera, che sarebbe stata sera di Croce e di morte (certamente prodromica al Trionfo definitivo [ma cosรฌ difficile da intendere per la natura umana] della Risurrezione).
Nel versetto in questione, difatti, cโ€™รจ una piccola parolina che perรฒ, alla luce di quanto detto, diviene immensamente densa di significato: ยซCongedata la folla, salรฌ sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassรน, da solo (mรณnos)ยป.
Non occorre argomentare come lโ€™aggettivo mรณnos valga certamente ยซsolo/da soloยป, ma tecnicamente intenda ยซuno/unicoยป.
Come il Figlio, venuta la sera della morte, era compiutamente ยซunoยป con il Padre; cosรฌ il Figlio, venuta la sera sul monte della Galilea, ribadiva che ยซunicaยป era la volontร  sua e del Padre.

Fonte

Per gentile concessione di Fabio Quadrini che cura, insieme a sua moglie, anche la rubrica ALLA SCOPERTA DELLA SINDONE: https://unaminoranzacreativa.wordpress.com/category/sindone/