Fabio Quadrini โ€“ Commento al Vangelo di domenica 27 Giugno 2021

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Nel Vangelo di questa domenica sono presenti due racconti, che recano in sรฉ una enorme portata esegetica (per un approfondimento cf. F. QUADRINI, Le risurrezioni e la Risurrezione).
Soffermiamoci, perรฒ, al seguente versetto:
ยซE venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giร iro, il quale, come lo vide, gli si gettรฒ ai piediยป (Mc 5, 22).

รˆ chiaro che questo gesto (ยซgli si gettรฒ ai piediยป) puรฒ manifestarsi con varie โ€œpostureโ€, ma possiamo con decisione accogliere lโ€™idea che Giร iro si sia inginocchiato.
Ma come possiamo valutare il senso di tale posa?

Il prosieguo del Vangelo ci suggerisce come questo atteggiamento corporeo esteriore di Giร iro esprima sicuramente una richiesta rivolta con estremo vigore a Gesรน (ยซe lo supplicรฒ con insistenzaยป โ€“ Mc 5, 23).

Nondimeno nella postura assunta da questo capo della sinagoga vโ€™รจ anche una dimensione intima e spirituale, che va oltre il mero valore umano, oltre la mera richiesta umana.
Invero Giร iro, gettatosi ai piedi di Gesรน, chiede per sua figlia la salvezza e la vita (ยซLa mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perchรฉ sia salvata e vivaยป โ€“ Mc 5, 23), concetti che per il mondo ebraico vengono direttamente da Adonร i (ยซIl Signoreยป). -Il nome proprio ยซGesรนยป (in ebraico Yeshรนa ovvero ยซIl Signore salva/Il Signore รจ salvezzaยป), infatti, manifesta esattamente questa concezione. Molto interessante come ยซsalvezzaยป in ebraico sia esattamente il nome di Gesรน con un accento diverso, ovvero Yeshuร . Ecco come anche in queste minuzia tale passo evangelico sia straordinario: Giร iro si getta ai piedi di Yeshรนa, affinchรฉ sua figlia riceva esattamente Yeshuร 
Ecco, allora che lโ€™inginocchiarsi di Giร iro, oltre al valore certamente umano espresso dal suo gesto corporeo di istanza, di supplica (storia), arriva ad assumere valore e valenza interiore: Gesรน viene riconosciuto da Giร iro come il Signore, e quindi lโ€™inginocchiarsi del capo della sinagoga diviene vero e proprio atto di adorazione (kerรฝgma).

Possiamo quindi dedurre, allora, come il gettarsi ai piedi di Giร iro rientri decisamente in quella dialettica storia- kerรฝgma che molto molto spesso richiamiamo in merito alle Sacre Scritture.
Il senso materiale e quello spirituale di questo inginocchiarsi, infatti, interagiscono e si compenetrano fortemente, poichรฉ lโ€™atto reso con il corpo va oltre la mera postura fisica, in quanto reca in sรฉ un significato spirituale (adorazione); ma al contempo lโ€™aspetto spirituale non puรฒ mai prescindere dalla concretezza della manifestazione corporea.

 

Detto ciรฒ, possiamo affermare che se lโ€™adorazione viene ridotta alla sola dimensione spirituale, priva di ogni espressione corporea, questo medesimo atto di adorazione diviene evanescente, perchรฉ lโ€™essenza dellโ€™uomo, tutto intero, non puรฒ esprimersi esclusivamente con la sola spiritualitร . -Ecco perchรฉ inginocchiarsi al cospetto del Signore รจ imprescindibile Nondimeno se lโ€™inginocchiarsi diviene semplice esterioritร , mero atto corporeo, questo gettarsi ai piedi รจ completamente privo di ogni senso (cf. J. RATZINGER, Introduzione allo spirito della liturgia, 181-190). -Ecco perchรฉ lโ€™inginocchiarsi รจ atto da rivolgersi solo, soltanto e solamente al Signore, per il Signore, al cospetto del Signore, lโ€™unico degno di adorazione.

 

Interessante, in tal senso, un breve cenno al mondo ebraico.
Il verbo barร k, ovvero ยซinginocchiarsiยป รจ manifestamente lo stesso termine di ยซbenedireยป (barร k, appunto).
E tali due concetti, che sembrano a prima vista distanti, verosimilmente possono accomunarsi a ragione della radice profonda di questo termine barร k, radice che esprime propriamente ยซviva riconoscenza/ringraziareยป.
Ecco, allora, come nella mentalitร  ebraica, lโ€™atto di inginocchiarsi, prima di esprimere una istanza/supplica, era fortemente atteggiamento di benedizione, o ancor meglio di viva riconoscenza, di ringraziamento.
E ciรฒ รจ molto distante dalla nostra concezione, e se vogliamo da una concezione prettamente umana, la quale ringrazia, ovvero benedice, solo dopo aver ricevuto, solo dopo essersi assicurata che lโ€™istanza รจ stata tanto accolta quanto, soprattutto, esaudita.

Da ciรฒ, quindi, risulta meraviglioso poter arrivare a leggere lโ€™intimitร  di Giร iro, e probabilmente il motivo per cui Gesรน non ha esitato a riportare in vita la figlioletta di costui.
Questo capo della sinagoga, gettato ai piedi di Gesรน, chiaramente supplicava insistentemente il Signore affinchรฉ sua figlia fosse salvata e rimanesse in vita, ma nel suo intimo (e Gesรน possedeva la cosiddetta โ€œcardiognosiโ€ ovvero ยซlettura/conoscenza del cuoreยป) non aspettava che Gesรน accogliesse ed esaudisse la sua preghiera per benedirlo ovvero ringraziarlo (adorarlo), poichรฉ il suo inginocchiarsi (poteva benissimo chiedere il miracolo a Gesรน anche ritto in piedi) era soprattutto ovvero prima di tutto benedizione, viva riconoscenza, ringraziamento, e questo era ancor prima di ricevere il beneficio; addirittura poteva esserci il โ€œrischioโ€ che questo beneficio non riuscisse per nulla ad ottenerlo. -Interessante notare una breve riflessione legata alla sopra citata โ€œcardiognosiโ€. Non so se il lettore si sarร  posto una domanda dinanzi al Vangelo odierno: ยซCome mai lโ€™evangelista ha deciso di narrare la vicenda di Giร iro, interpolandola con quella della cosiddetta โ€œemorroissaโ€?ยป. Ebbene, tra le varie e tutte ottime spiegazioni che si possono fornire (es. lโ€™emorroissa perdeva sangue da dodici anni; la figlia di Giร iro aveva dodici anni), potrebbe esserci proprio la presenza della cardiognosi di Gesรน, la quale parrebbe essere esattamente la protagonista di questa duplice ma unica pericope. La vicenda della donna che aveva perdite di sangue da dodici anni, infatti (cf. Mc 5, 25-34) vede chiaramente intervenire la cardiognosi di Gesรน. Invero questa donna viene guarita non domandando alcunchรฉ, bensรฌ solamente toccando le vesti di Gesรน (ยซDiceva infatti: โ€œSe riuscirรฒ anche solo a toccare le sue vesti, sarรฒ salvataโ€. E subito le si fermรฒ il flusso di sangue e sentรฌ nel suo corpo che era guarita dal maleยป โ€“ Mc 5, 28-29). Ecco, allora, come il nostro discorso su Giร iro possa rientrare proprio nel concetto ebraico dellโ€™inginocchiarsi, che era primariamente e propriamente un benedire, ovvero, nel profondo, un vivo ringraziare. E Gesรน, ebreo anche lui (spesso ce ne dimentichiamo) certamente conosceva questa relazione tra barร k (ยซinginocchiarsiยป ) e barร k (ยซbenedireยป), e conobbe che in Giร iro questa relazione non era accolta solo nella forma, ma profondamente nella sostanza; e conobbe che in Giร iro lโ€™inginocchiarsi era vissuto non formalmente ma pienamente, dando prioritร  alla benedizione, alla viva riconoscenza che questo gesto doveva veicolare, rispetto al desiderio di vedere accolta ed esaudita la propria preghiera grazie a quel gesto
Ecco, allora, uno degli aspetti per definire la fede (ยซNon temere, soltanto abbi fede!ยป โ€“ Mc 5, 36): ringraziare vivamente sempre e comunque il Signore, accogliendo anche il fatto che Egli puรฒ permettere che le nostre preghiere non vengano esaudite (o meglio, non siano esaudite come noi vorremmo che lo fossero).

Fonte

Per gentile concessione di Fabio Quadrini che cura, insieme a sua moglie, anche la rubrica ALLA SCOPERTA DELLA SINDONE: https://unaminoranzacreativa.wordpress.com/category/sindone/