Al cospetto del facilissimo(?) Vangelo odierno (I due discepoli sulla strada per Emmaus), che tutti conosciamo, e su cui non cโรจ poi cosรฌ tanto da dire(?), se non che Gesรน si รจ manifestato in unโaltra delle sue (quasi burlesche โ cf. Gv 20, 14-17) apparizioni post-Risurrezione, vorremmo complicare la questione e scovare una sottigliezza alquanto nascosta (piรน che per mezzo delle apparizioni, il Signore si diverte con noi attraverso i dettagli della Parola di Dio).
Orbene, il termine su cui tutto ruoterร sarร DIEDE (presente in Lc 24, 30); tuttavia dovremmo articolare il commento riferendoci anche ad altro.
Partiamo, allora, ponendoci una domanda alquanto strana: il ยซpaneยป si deve ยซconsegnareยป o ยซdareยป?
Lasciando codesta questione espressa in lingua italiana, il costrutto sembra assai bizzarro. Ponendola, invece, in greco, o meglio, adoperando il greco del Vangelo odierno, la frase assumerร un altro senso: il pane si deve parรฉdokan o epedรญdou?
Cosa significa tutto ciรฒ?
Spieghiamoci.
Il verbo parรฉdokan lo troviamo presente al versetto 20: ยซcome i capi dei sacerdoti e le nostre autoritร lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifissoยป.
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Il verbo epedรญdou lo troviamo nel versetto 30 sopra citato: ยซQuando fu a tavola con loro, prese il pane, recitรฒ la benedizione, lo spezzรฒ e lo diede loroยป.
Di ciรฒ dato atto, qual รจ lโatteggiamento di noi cattolici dinanzi al ยซpaneยป? E se volessimo alzare leggermente il tono: qual รจ lโatteggiamento di certe omelie dinanzi al ยซpaneยป? โ (questโultima non รจ una domanda a caso: infatti, nel momento in cui Gesรน inizia a camminare con i due discepoli, questi ultimi stavano proprio scambiandosi unโomelia [Cf. vv. 14-15: ยซe conversavano (omรญloun) tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano (omileฤฉn) e discutevano insieme, Gesรน in persona si avvicinรฒ e camminava con loroยป]).
Ebbene, molto spesso capita che questo ยซpaneยป lo si ยซconsegnaยป (parรฉdokan).
Ma cosa significa ยซconsegnare il paneยป?
Il verbo parรฉdokan รจ coniugazione di para-dรญdomi (dare-presso), che certamente vale ยซconsegnareยป. Tuttavia esso intende puntualmente ยซtradireยป, ed รจ lโazione esatta che ha commesso Giuda (ยซGesรน gli disse: โGiuda, con un bacio tu tradisci (paradรญdos) il Figlio dellโuomo?โยป โ Lc 22, 48).
Ebbene, ยซconsegnare il paneยป significa ยซposizionarlo (dรญdomi) al nostro livello (parร )ยป, o ancor peggio ยซposizionarci al suo livelloยป.
A cosa vogliamo alludere?
Alludiamo al fatto che non di rado il ยซPaneยป viene ridotto alle nostre categorie, alle nostre esigenze; ridotto semplicisticamente ad elemosina, a beneficenza materiale.
Sia ben chiaro: fare tutto ciรฒ รจ opera buona e nobilissima, ed รจ un atto che il Signore ci ha sollecitato a compiere; tuttavia la prima tentazione del demonio non fu proprio: ยซSe tu sei Figlio di Dio, diโ a questa pietra che diventi pane?ยป (Lc 4, 3).
Ecco, allora, che se la nostra fede riducesse il ยซPaneยป solamente alla ยซconsegna del paneยป, in che cosa il cristiano (ma diciamolo meglio: il cattolico!) sarebbe diverso da un comune (e ce ne sono tanti, grazie al cielo) bravโuomo dallโanimo solidale? Ovvero, in che modo la fede riempie, caratterizza e distingue un credente e le sue opere?
Ogni uomo sa ยซconsegnare il paneยป; e ogni uomo, in vari modi e maniere, ยซconsegna il paneยป.
Ma se tutto si limitasse a ยซdispensare pagnotte nel desertoยป โ cf. Lc 4, 3 โ (ribadiamo: atto nobile e validissimo), allโuomo non serve Dio, poichรฉ basto io!
E se il credente, il Popolo di Dio, la Chiesa, identificano la fede con la ยซconsegna del paneยป, Dio รจ inutile: e altro non si deve fare se non lasciarlo morire; farlo morire; condannarlo a morte (cf. Lc 24, 20: ยซcome i capi dei sacerdoti e le nostre autoritร lo hanno consegnato [parรฉdokan]ย per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso [estaรบrosan]ยป)
Invece, cosa significa ยซdare il paneยป?
Il verbo epedรญdou รจ sostanzialmente uguale a parรฉdokan; potremmo proprio dire che รจ lo stesso (infatti รจ sempre dรญdomi).
Tuttavia si differenzia da una banalissima preposizione: epรญ (stiamo sempre bene accorti al demonio, che scimmiotta il Signore con le sue arguzie e le sue innocue โ apparentemente โ sottigliezze!).
Ebbene, epe-dรญdou intende propriamente che questo Pane ยซรจ dato (dรญdomi) da sopra (epรญ)ยป; e non รจ (solo) lโelargizione dellโobolo materiale, poichรฉ al demonio venne risposto: ยซSta scritto: Non di solo pane vivrร lโuomoยป (Lc 4, 4)!
Ecco, allora, che il compito della fede รจ quello di ยซdare il Paneยป, poichรฉ il Signore non รจ (solamente) Colui che sazia lo stomaco, ma รจ il Pane che colma di Eternitร lโorizzonte della nostra vita.
E andando a leggere il versetto 31, possiamo ascoltare che dopo che ai due discepoli il pane venne ยซdatoยป (epedรญdou): ยซAllora si aprirono (dienoรญkhthesan) loro gli occhi e lo riconobberoยป.
Il cattolico si riconosce, e rende riconoscibile il ยซPaneยป, quindi, non quando lo ยซconsegnaยป, ma quando lo ยซdร ยป, ovvero non (solo) quando si prodiga nelle beneficenze, bensรฌ quando trasmette il ยซPane della Vitaยป (cf. Gv 6, 30-35: ยซAllora gli dissero: โQuale segno tu compi perchรฉ vediamo e ti crediamo? [โฆ] I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto [โฆRispose Gesรน:] il pane di Dio รจ colui che discende dal cielo e dร la vita al mondo [โฆ] Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrร fame e chi crede in me non avrร sete, mai!ยป).
Tornando alla pericope di oggi, e rimanendo nel versetto 31 sopra citato, poderoso รจ quel verbo dienoรญkhthesan (ยซsi aprironoยป), che รจ composto da diรก-anรก-oรญgo, che letteralmente sarebbe ยซaprireยป (oรญgo) ยซsuยป (anรก) ยซattraversoยป (diรก), ovvero ยซspalancare e mettere in comunicazioneยป.
Ecco il compito che il Signore ci ha primariamente affidato; ecco la missione della Chiesa, del Popolo di Dio e del credente: spalancare e mettere in comunicazione Dio allโuomo e lโuomo a Dio, DANDO il Pane di Vita!
ร piรน importante risuscitare uno destinato a vivere eternamente che risuscitare uno destinato a morire nuovamente.
[Agostino]
Per gentile concessione di Fabio Quadrini che cura, insieme a sua moglie, anche la rubrica ALLA SCOPERTA DELLA SINDONE: https://unaminoranzacreativa.