Fabio Quadrini โ€“ Commento al Vangelo di domenica 16 Agosto 2020

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Il passo evangelico di questa calda domenica agostana narra un episodio celeberrimo, di cui nessun commento risulterร  mai pienamente soddisfacente, tanto รจ gravido di senso.
Cerchiamo, appresso, di proporre alcune briciole esegetiche.
La settimana scorsa abbiamo chiuso il nostro incontro facendo riferimento ad un principio ermeneutico proprio della tradizione rabbinica, ovvero il ghezรฉra shavรก.
Proviamo a renderlo efficace anche nellโ€™occasione odierna.

Il libro del Siracide (detto anche Ecclesiastico), per noi cattolici considerato ยซispiratoยป, era escluso, invece, dal canone ebraico e non faceva parte della Scrittura (Tanรกch). Tuttavia era comunque letto da alcune correnti ebraiche, nonchรฉ da alcuni scribi e farisei (chi lo sa se anche Gesรน lo leggevaโ€ฆ) โ€“Da notare come dal canone ebraico fossero esclusi quei libri che non erano scritti in ebraico, ovvero erano redatti o avevano interpolazioni in greco. Interessante al tal proposito come nel brano del Vangelo di Marco (Mc 7, 24-30), che va in sinossi con lโ€™odierno Mt 15, 21-28, la ยซdonna cananeaยป sia esplicitamente definita ยซdonna [โ€ฆ] di lingua grecaยป (Mc 7, 26); ed altrettanto interessante รจ il fatto che la sezione particolare del Siracide che prenderemo tra poco in considerazione (Sir 26, 19-27) sia proprio una parte aggiunta in lingua greca. Curioso, poi, come lโ€™autore del Siracide si chiami proprio Gesรน. Per usare una frase ad effetto: il Siracide era ยซstranieroยป (escluso per il canone ebraico), quanto ยซstranieraยป era proprio la donna cananea (greca).
Ma che cโ€™entra il Siracide col Vangelo di questa domenica?
Ebbene, il capitolo 26 del Siracide รจ tutto fortemente in parallelo con la pericope odierna, tanto da poter mettere i due brani (Sir 26 e Mt 15, 21-28) in profonda sinossi: la ยซdonnaยป, invero, caratterizza in maniera preponderante il capitolo veterotestamentario citato, il quale non manca di far riferimento anche alla ยซfigliaยป; figure, queste, che animano chiaramente il Vangelo di oggi.
Da Siracide 26, perรฒ, estraiamo alcuni versetti, i quali centrano distintamente la lettura evangelica in questione.

1- ยซFiglio, conserva sano il fiore dellโ€™etร  e non affidare la tua forza a donne straniereยป (Sir 26, 19).
Orbene, la zona di ยซTiro e Sidoneยป (anche se molto vicina, nonchรฉ fortemente vincolata da strette relazioni, alla Galilea) era propriamente considerata terra straniera; tanto รจ vero che la donna che si rende protagonista del racconto evangelico odierno รจ esplicitamente chiamata ยซcananeaยป, una specificazione che non fa altro se non ribadire il concetto di ยซstranieraยป (Cf. Mt 15, 21-22).

2- ยซFiglio, conserva sano il fiore dellโ€™etร  e non affidare la tua forza a donne straniereยป (Sir 26, 19).
Rimanendo ancora in questo versetto, ritroviamo altri elementi interessanti presenti nel Vangelo odierno.
La donna cananea, infatti, chiama Gesรน esattamente ยซfiglio di Davideยป (Cf. Mt 15, 22); e il comportamento di Gesรน si concreta puntualmente in un non dedicarsi a codesta donna, tanto รจ vero che ยซegli non le rivolse neppure una parolaยป (Mt 15, 23), precisando, poi, di non essere stato mandato ยซse non alle pecore perdute della casa dโ€™Israeleยป. (Mt 15, 24).

 

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3- ยซLa donna che grida ed รจ chiacchierona รจ come tromba di guerra che suona la caricaยป (Sir 26, 27).
Molto interessante, poi, questโ€™altro versetto appena citato.
Difatti nella pericope odierna รจ scritto esattamente come la donna cananea ยซsi mise a gridareยป (Mt 15, 21) al cospetto di Gesรน; e tale atteggiamento รจ ribadito anche dallโ€™osservazione dei discepoli: ยซEsaudiscila, perchรฉ ci viene dietro gridando!ยป (Mt 15, 23).
Da notare, inoltre, una particolare sottigliezza che viene dal testo greco originale dellโ€™estratto matteano.
Quando la donna cananea si prostra dinanzi a Gesรน, esclama: ยซSignore, aiutami!ยป (Mt 15, 25).
Lโ€™invocazione ยซaiuta(mi)ยป in greco รจ boรฉthei (moi).
Ebbene, il verbo boรฉtheo (da cui la coniugazione boรฉthei) รจ composto dal sostantivo boรฉ (ยซgridoยป) e dal verbo thรฉo (ยซcorrereยป), e letteralmente andrebbe tradotto come ยซSignore, corri al mio gridoยป.
Il tema del ยซgridareยป, quindi, รจ propriamente ribadito.
Ma non basta.
Questo nome boรฉ (ยซgridoยป) specificamente significa proprio ยซgrido di guerraยป.
Ecco, quindi, come il citato versetto di Sir 26, 27 sia profondamente sinottico al comportamento della donna cananea. Il versetto di Mt 15, 25, invero, si potrebbe rendere tecnicamente con: ยซSignore, corri al mio grido di guerraยป. โ€“ Ovviamente il concetto di ยซguerraยป andrebbe sviluppato, ovvero si potrebbe rendere con ยซcorri nelle mie guerre/turbamenti/tumultiยป; oppure potrebbe anche alludere ad una provocazione (una ยซguerraยป) che la donna cananea lanciava a Gesรน. Ci basti questo.

4- ยซLa donna sfrontata viene stimata come un cane, quella che ha pudore teme il Signoreยป (Sir 26, 25).
Non รจ difficile ritrovare in tale versetto il riferimento ai ยซcagnoliniยป di Mt 15, 26-27, ovvero lโ€™accostamento ยซdonna-caneยป, presente tanto in Siracide 26 quanto in Matteo 15. โ€“Nel mondo ebraico, appellare una persona col termine di ยซcaneยป o peggio ancora ยซcane mortoยป era propriamente unโ€™offesa immane: ยซAllora Abisร i, figlio di Seruiร , disse al re: โ€œPerchรฉ questo cane morto dovrร  maledire il re, mio signore? Lascia che io vada e gli tagli la testa!โ€ยป (2Sam 16, 9).
Inoltre, possiamo certamente qualificare la donna cananea del Vangelo come una ยซsfrontataยป, data la sua pervicace insistenza al prestigioso Rabbi, il quale aveva chiaramente manifestato, tanto col suo silenzio (Cf. Mt 15, 23), quanto con le sue aperte parole (Cf Mt 15, 24.26) di non volerle prestare attenzione. โ€“Molto interessante (ma lo riportiamo solo a titolo di mera citazione) come tale episodio sia assai vicino pure alla vedova (la donna cananea sembrerebbe anchโ€™essa una vedova) che insistentemente chiedeva giustizia al giudice (Cf. Lc 18, 1-8).

5- ยซLa donna sfrontata viene stimata come un cane, quella che ha pudore teme il Signoreยป (Sir 26, 25).
Passiamo alla seconda metร  di questo versetto.
Fino ad ora, la donna cananea รจ esattamente cosรฌ come descritta nei crudi versetti del Siracide che abbiamo considerato; e Gesรน non manca di rigettarla, adempiendo perfettamente a quanto prescrive il dettato di tale testo sapienziale.
Tuttavia nel Vangelo, il ยซpudoreยป della pronunzia di questa medesima donna sconvolge la linearitร  e la naturale consequenzialitร  dellโ€™episodio: ยซeppure [dice la donna a Gesรน] i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroniยป (Mt 15, 27).
Cosa ha fatto cambiare tono, ritmo e approccio alla donna cananea?
Come ha fatto questa donna a passare cosรฌ repentinamente dallโ€™essere ยซcaneยป, a persona ยซche ha pudoreยป, ovvero timorata del Signore; considerata dal Signore?
Ma siamo proprio sicuri che la donna cananea non sia stata fin da sempre ยซpudicaยป?
Non รจ che Gesรน ha fatto di proposito a comportarsi cosรฌ, per saggiare tanto la donna quantโ€™anche (cosรฌ come fece poco prima โ€“ Cf. VENUTA LA SERA) i suoi discepoli (ยซAllora i suoi discepoli gli si avvicinarono e lo implorarono: โ€œEsaudiscila, perchรฉ ci viene dietro gridando!โ€ยป โ€“ Mt 15, 23)? -Fatta sempre salva la cosiddetta ยซcardiognosiยป di Gesรน, ovvero la capacitร  del Signore di leggere nei cuori; di ยซconoscere i cuoriยป.
Ebbene, molte risposte potremmo darci; e tra queste ci piace rimanere a Siracide 26, cosรฌ come vediamo appresso al punto 6. โ€“Interessante, ad esempio, sarebbe evidenziare il gioco tra i due diminutivi ยซcagnolini-bricioleยป, aspetto che primariamente ci invita certo al tono umile della vicenda, ma che, con sottigliezza, mette quasi ironicamente in sintonia, sulla stessa linea dโ€™onda, la donna cananea e Gesรน: se questa donna รจ un ยซcagnolinoยป, non รจ forse vero che Gesรน, il Signore, si farร  ยซbriciolaยป, ovvero รจ la ยซbriciola di Dioยป? Egli che, incarnandosi, si รจ ยซspezzatoยป (sbriciolato) dal Padre; Egli che, Pane di Vita, si ยซspezzerร ยป (sbriciolerร ) per la nostra salvezza (ยซbriciolaยป nel greco originale รจ โ€œpsikhรญonโ€, nome che nella sua radice esprime tecnicamente proprio il concetto dello ยซspezzareยป. Letteralmente, poi, โ€œpsikhรญonโ€ andrebbe tradotto con ยซbriciolina di paneยป, in quanto รจ diminutivo di โ€œpsรญcsโ€, nome che significa giร  esso stesso ยซbriciola di paneยป). รˆ ironico, invero, come Gesรน chiami ยซcagnolinoยป la donna cananea, la quale, dal canto suo, invoca il Signore, il figlio di Davide, elemosinandolo quale ยซbriciolinaยป. Sembra quasi dire a Gesรน: ยซCerto, tu sei il Pane, ma sei pure la Briciolina, che proprio in quanto minuzia riesce ad infiltrarsi e a farsi prossimo nelle piccolezze di noi miseri cagnoliniยป (Cf. il concetto ebraico di โ€œanawรญmโ€). Ecco una enorme differenza tra la nostra religione cattolica e lโ€™islam: Gesรน Cristo, il Signore, non รจ solo โ€œAllรกh hu Akbรกrโ€ (ยซDio รจ piรน grande [di ogni possibile immaginazione]ยป), bensรฌ anche e pienamente โ€œAllรกh hu Asgรกrโ€ (ยซDio รจ piรน piccolo [di ogni possibile immaginazione]ยป). Da rilevare, infine, unโ€™altra similitudine, sintonia, tra la donna cananea e Gesรน: invero, come la prima ha accettato, senza disdegno, lโ€™attributo di ยซcagnolinoยป; anche Gesรน non ha disdegnato di accettare il suo ยซsvuotarsi dal Padreยป, il suo ยซfarsi briciolinaยป.

 

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6- Il capitolo di Siracide 26 volge a chiusura in tal modo: ยซDue cose rattristano il mio cuore, e una terza mi provoca collera: un guerriero che languisce nella miseria, uomini saggi trattati con disprezzo e chi passa dalla giustizia al peccato [โ€ฆ]ยป.
Ebbene, la donna cananea รจ propriamente una ยซguerriera che languisce nella miseriaยป della sua prova; e costei ha dimostrato di essere chiaramente una ยซdonna saggia trattata con disprezzoยป dallโ€™assalto del male (demonio โ€“ Cf. Mt 15, 22)ยป.
E ciรฒ certamente ยซrattristava il cuoreยป di Gesรน.
Eppure il Signore appare fortemente in ยซcolleraยป con costei. โ€“Sappiamo che la ยซcollera divinaยป altro non รจ se non la ยซnostra libera scelta di lontananza dal Signoreยป.
Ebbene, nella tradizione ebraica il male, ovvero una persona afflitta da sofferenze e dolori o invasa da demรณni, rappresentava una maledizione, ovvero una ยซcollera divinaยป.
Tuttavia la donna cananea, nel rivolgersi a Gesรน, nellโ€™ยซelemosinareยป lโ€™intervento di Gesรน, esprime fortemente e palesemente la volontร  di passare da una condizione di peccato (manifestata dalla figlia ยซtormentata da un demonioยป [Cf. Mt 15, 22]) allโ€™abbandono in Colui che รจ la piena giustizia; passa dallโ€™essere ยซstranieraยป, allโ€™essere ยซcanonicaยป.
E da ciรฒ, come poteva Gesรน rimanere in ยซcolleraยป, dinanzi a questo decisivo passaggio?

Fonte

Per gentile concessione di Fabio Quadrini che cura, insieme a sua moglie, anche la rubrica ALLA SCOPERTA DELLA SINDONE: https://unaminoranzacreativa.wordpress.com/category/sindone/


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