Fabio Quadrini โ€“ Commento al Vangelo di domenica 13 Giugno 2021

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Anche questa domenica, ovvero questa pericope odierna, reca in sรฉ un immenso corredo esegetica.
Ogni parola meriterebbe di essere commentata e meditata.
Premessa, questa, esageratamente consueta e superflua, penserร  il lettore, poichรฉ qualsiasi estratto evangelico di ogni domenica, e di ogni giorno, รจ pregno di significato in ogni suo termine.
Nondimeno, ogni tanto รจ bene che ce ne ricordiamo, poichรฉ il rischio di banalizzare i testi evangelici, soprattutto in quei passi arci-noti fin dal catechismo, reputandoli facilmente interpretabili, o piacevolmente carichi di una gradevole aura poetica, รจ sempre dietro lโ€™angolo.
La Parola di Dio, infatti (ed anche questo lo abbiamo ripetuto piรน e piรน volte, ma repetita iuvant), รจ viva ed รจ sempre nuova e ad ogni sua ri-lettura essa continua a rivelarsi, o meglio a svelarsi, con ogni attualitร , per ogni attualitร , parlando alle categorie e con le categorie di ogni attualitร .

Detto ciรฒ, lโ€™estratto evangelico odierno non รจ per nulla facile, poichรฉ nelle sue righe si parla del Regno di Dio.
Ma cosโ€™รจ il Regno di Dio?
Ebbene, dobbiamo fare attenzione, poichรฉ (come detto altre volte anche in questo caso) la domanda รจ formulata male. E se si formula male la domanda, anche la risposta che a questa verrร  data sarร  inopportuna.
Invero, la domanda va formulata cosรฌ: (non โ€œcosโ€™รจโ€, ma) chi รจ il Regno di Dio? -Lo stesso, infatti, valga per la Veritร : non cosโ€™รจ la Veritร , ma โ€œchi รจโ€ la Veritร . Sarร  per questo che Gesรน non rispose a Pilato? (cf. Gv 18, 38)
Ecco, allora che la risposta alla domanda รจ la seguente: il Regno di Dio รจ Gesรน Cristo.

Da molti dettagli della pericope odierna possiamo trarre questa risposta, ma a noi interessa soffermarci su un riferimento presente in Mc 4, 32:
ยซma, quando viene seminato, cresce e diventa piรน grande di tutte le piante dellโ€™orto e fa rami cosรฌ grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombraยป.

Invero, nel Vangelo di questa domenica Gesรน non solo parla e fa riferimento a sรฉ stesso, ma richiama e inquadra il Regno di Dio nel contesto della sua Passione, ribadendo sottilmente, ma innegabilmente, come il sacrificio della Croce sia โ€œil fineโ€ (non ยซla fineยป โ€“ eis tรฉlos [cf. Gv 13, 1]).
Infatti, come non ascoltare la Passione nel seguente versetto:
ยซe quando il frutto รจ maturo, subito egli manda la falce, perchรฉ รจ arrivata la mietituraยป.

Nondimeno in questa riga, oltre al fondale teologico che promana da questa traduzione e che rimanda proprio al sacrificio della Croce (ยซfalce/mietituraยป sono il โ€œsacrificioโ€ a cui il grano deve essere sottoposto per farsi pane), cโ€™รจ un forte e diretto riferimento alla Passione che ritroviamo scrutando il greco originario del testo.
Ebbene, la determinazione ยซ[il frutto] รจ maturoยป nel greco del Vangelo odierno รจ resa con un verbo assai particolare: paradรญdomi.
Esso รจ uno dei verbi piรน โ€œcaratteristiciโ€ nei testi evangelici, poichรฉ tecnicamente significa ยซconsegnareยป, ma nello specifico viene anche tradotto con ยซtradireยป.-Anche se ยซtradireยป รจ maggiormente connesso al verbo greco pro-dรญdomi. Nondimeno il ยซtradireยป รจ sostanzialmente un โ€œconsegnareโ€, cosรฌ come il ยซconsegnareยป รจ il moto proprio della โ€œtradizioneโ€, termine, questโ€™ultimo, che รจ propriamente dalla stessa radice di ยซtradireยป
E questo verbo (paradรญdomi) รจ esattamente quello che qualifica specificamente lโ€™atto di Giuda:
ยซAllora Giuda Iscariota, uno dei Dodici, si recรฒ dai capi dei sacerdoti per consegnare [paradoฤซ] loro Gesรน. Quelli, allโ€™udirlo, si rallegrarono e promisero di dargli del denaro. Ed egli cercava come consegnarlo [paradoฤซ] al momento opportunoยป (Mc 14, 10-11).
Ecco, allora, come interessante diviene rendere letteralmente il versetto di Mc 4, 29:
ยซe quando il frutto รจ consegnato/รจ tradito [paradoฤซ (coniugato da paradรญdomi)], subito egli manda la falce, perchรฉ รจ arrivata la mietituraยป.

Da ciรฒ, ritorniamo al versetto che vorremo prendere in esame oggi:
ยซma, quando viene seminato, cresce e diventa piรน grande di tutte le piante dellโ€™orto e fa rami cosรฌ grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombraยป (Mc 4, 32).

Nellโ€™espressione appena evidenziata non solo si puรฒ ascoltare un velato rimando al Gรฒlgota, ma รจ possibile scrutare profondamente come Gesรน riveli la sua divinitร .
Il testo greco originario che viene adoperato รจ il seguente: kataskenoลฉn (ยซfare il nidoยป) upรฒ tรจn skiร n (ยซalla sua ombraยป).

Ebbene, tanto il verbo kata-skenรณo (letteralmente ยซgiรน-attendarsiยป [kataskenoลฉn รจ la sua coniugazione]) quanto il sostantivo skiรก (ยซombraยป [skiร n รจ la sua declinazione]) hanno la medesima radice.
E questa radice (โˆšsk[n]) รจ la stessa di un termine ebraico, ovvero Shekinร .
Cosโ€™รจ per gli Ebrei la Shekinร ?

รˆ la ยซPresenza del Signore (Adonร i)ยป, la quale, prima di dimorare nel Tempio, era โ€œattendataโ€ nella Mishkร n (la tenda trasportabile che accompagnava gli Ebrei durante lโ€™Esodo. Mishkร n che ha la stessa identica radice di Shekinร . Cf. Es 29, 42: ยซQuesto รจ lโ€™olocausto perenne di generazione in generazione, allโ€™ingresso della tenda del convegno [Mishkร n], alla presenza del Signore [Shekinร ], dove io vi darรฒ convegno per parlartiยป).

Detto tutto ciรฒ, ecco come potremmo rendere letteralmente Mc 4, 32:
ยซma, quando viene seminato, cresce e diventa piรน grande di tutte le piante dellโ€™orto e fa rami cosรฌ grandi che gli uccelli del cielo possono attendarsi giรน alla sua ombraยป.

Ma ecco come potremmo renderlo esegeticamente, rivelandone un profondo kรฉrygma (significato teologico):
ยซma, quando viene seminato, cresce e diventa piรน grande di tutte le piante dellโ€™orto e fa rami cosรฌ grandi che gli uccelli del cielo possono ripararsi nella Mishkร n al cospetto della sua Shekinร ยป.

Ecco, allora, come Gesรน stia rivelando come proprio Egli sia il Regno di Dio, poichรฉ รจ Lui il vero Tempio (cf. Gv 2, 21), la definitiva e compiuta Mishkร n, lโ€™unica ยซTendaยป in cui la ยซPresenza del Signoreยป (Shekinร ) si รจ fatta carne (cf. Gv 1, 14: ยซE il Verbo si fece carne e venne ad abitare [eskรฉnosen] in mezzo a noiยป, letteralmente: ยซE il Verbo si fece carne e pose la sua Mishkan/Tenda in mezzo a noiยป).

Ma oltre a ciรฒ, tale versetto possiamo ritrovarlo sul Gรฒlgota, ovvero rimanda al Gรฒlgota.
Invero in Mc 15, 33 troviamo:
ยซQuando fu mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggioยป.
Il termine ยซbuioยป, nel greco originario, รจ skรณtos, esattamente dalla stessa radice di skenรณo/ skiรก, ovvero Shekinร / Mishkร n.

Ecco, allora, come la tenebra del Gรฒlgota possa arrivare, al contempo, ad illuminarsi di Gloria, poichรฉ se รจ vero che sulla croce Gesรน giunge โ€œalla fineโ€, muore (ยซbuioยป), allo stesso tempo, perรฒ, Cristo si glorifica, giunge โ€œal fineโ€, poichรฉ in Lui, inchiodato mani e piedi ai โ€œramiโ€ dellโ€™albero della croce, viene drizzata compiutamente la Mishkan; viene innalzata pienamente la Shekinร , non ยซbuioยป, ma ยซombra/riparoยป su tutta la terra.

Molto interessante, quindi, come una attenta analisi esegetica di Mc 15, 33 possa rivelare una notevole sfumatura kรจrygmatica:
ยซQuando fu mezzogiorno, si fece Mishkร n/ Shekinร  su tutta la terra fino alle tre del pomeriggioยป. -Gli esegeti affermano allโ€™unanimitร  (e fanno bene) come il Crocifisso secondo Giovanni sia un Crocifisso di Gloria, un Crocifisso in Gloria, mentre nei Sinottici, special modo in Marco, Gesรน sia piรน un Crocifisso โ€œterrenoโ€, ovvero ci sia piรน una narrazione โ€œsofferente-storicaโ€ che โ€œgloriosa-teologicaโ€. Ma seguendo il nostro percorso esegetico, potremmo fortemente affermare come anche in Marco Gesรน Crocifisso sia (oltre che aspramente storico) profondamente e teologicamente glorioso

E se รจ vero che il centurione ha pronunciato la sua esclamazione (ยซDavvero questโ€™uomo era Figlio di Dio!ยป โ€“ cf. Mc 15, 39) perchรฉ rimasto sbalordito per come ha visto โ€œdignitosamenteโ€ morire Gesรน (valutazione โ€œstorico-letteraleโ€ della vicenda), dato tutto quanto espresso potremmo accogliere un altro fatto, ovvero come questa sua esclamazione, che รจ piena e compiuta Professione di Fede (tale pronunzia, infatti, รจ lโ€™acmรฉ del Vangelo secondo Marco), possa essere scaturita non tanto o non solo da quella โ€œmorte dignitosaโ€, ma proprio da quel ยซbuioยป (skรณtos), che inconsapevolmente le parole del centurione (la Parola di Dio, infatti, cela in nuce il suo kรฉrygma nel pronunciamento umano che compone la Sacra Scrittura) riconobbero, per ispirazione, come Mishkร n, come la Tenda in cui si era rivelata la concreta Presenza della Shekinร .

Fonte

Per gentile concessione di Fabio Quadrini che cura, insieme a sua moglie, anche la rubrica ALLA SCOPERTA DELLA SINDONE: https://unaminoranzacreativa.wordpress.com/category/sindone/