Commovente e al contempo apportatore di coraggio, il Vangelo odierno รจ gravido di senso, tanto nel suo testo originale, quanto nella lettura, o nellโascolto, in lingua corrente italiana.
Ed ogni volta che ci troviamo al cospetto del brano evangelico in esame, incipit del cosiddetto โDiscorso della montagnaโ, si accende in ciascuno di noi un fervore ed un calore che conforta le nostre tristezze e consola le nostre angosce.
ย
Andare al testo greco del passo matteano proposto questโoggi dalla Liturgia, ci aiuta, perรฒ, ad entrare nel profondo del tracciato evangelico, e a penetrare con maggiore pienezza nelle parole di Gesรน (precisiamo sempre come nessun commento al Vangelo, comunque, sia mai del tutto e definitivamente esaustivo, poichรฉ la Parola di Dio รจ sempre nuova e viva).
Facciamo due brevissimi esempi.
A โ ยซSi mise a parlare e insegnava loro dicendoยป (Mt 5, 2).
Lโespressione ยซSi mise a parlareยป in greco รจ anoรญxas tรฒ stรณma, che letteralmente andrebbe tradotta con ยซaperta la boccaยป.
Interessante notare, perรฒ, come anoรญgo (da cui la coniugazione anoรญxas) non sia un semplice ยซaprireยป, bensรฌ esprima un ยซaprire (oรญgo)-su (anร )ยป, ovvero uno ยซscoperchiareยป:
ยซScoperchiรฒ la bocca e insegnava loro dicendoยป.
Interessante riportare come il verbo anoรญgo (ยซscoperchiareยป) sia usato tecnicamente in riferimento ai loculi e ai sepolcri.
Come non figurarsi quel sepolcro gerosolimitano alla stregua di una โbocca scoperchiataโ, dalla quale si alzรฒ il didรกskalos (ยซinsegnante/maestroยป) per antonomasia.
B โ ยซBeatiโฆยป (termine che, in Mt 5, apre i versetti dal 3 allโ11).
Il nome greco usato รจ makรกrioi.
Rileviamo, con estremo imbarazzo per il mondo secolare (tanto quello di Gesรน, quanto, soprattutto, il nostro), come makรกrioi (ยซbeatiยป), nel suo senso intimo, sia espressione da makรกri, che intende ยซvolesse Dioยป (di qui lโitaliano ยซmagariยป) ed anche da makรกr, che significa ยซbeato non tanto come un mortale, ma proprio come un dioยป (da notare come oi makรกres si possa tradurre esattamente con ยซgli deiยป).
Facciamo un esempio circa come potrebbe essere una traduzione che renda quanto appena riferito.
Questo il testo CEI 2008 che leggiamo e ascoltiamo alla messa:
ยซBeati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perchรฉ grande รจ la vostra ricompensa nei cieliยป (Mt 5, 11-12).
Il senso profondo si potrebbe restituire cosรฌ:
ยซVoglia Dio che siate insultati, perseguitatiโฆยป;
oppure
ยซMagari foste insultati, perseguitatiโฆยป;
oppure
ยซGodrete della beatitudine di Dio quando vi insulteranno, vi perseguiterannoโฆยป.
Un proclama assai imbarazzante per il secoloโฆ
- Pubblicitร -
Dati questi due brevi cenni, ci interessa dare uno sguardo al sostantivo ยซpoveriยป:
ยซBeati i poveri in spirito, perchรฉ di essi รจ il regno dei cieliยป (Mt 5, 3).
Letteralmente questo versetto sarebbe da rendersi cosรฌ:
ยซBeati i poveri allo spirito (makรกrioi oi ptochoรฌ tรต pneรบmati), perchรฉ di essi รจ il regno dei cieliยป.
Quanto viene usata, stra-usata, ab-usata, strumentalizzata, questa parola ยซpoveriยป.
Dallโessere considerato piaga o โpro-blemaโ, codesto nome, in altri contesti, passa a focalizzare persino lโopposto, divenendo addirittura vanto o โem-blemaโ.
Proviamo, invece, ad avvicinarci a quanto scritto in profonditร nel Vangelo, lasciando a chi di dovere le manipolazioni o le artificiose rielaborazioni ad usum delphini.
Ebbene, come scritto pocโanzi, il sostantivo greco per ยซpoveriยป รจ ptochoรฌ.
Tale termine, nel suo senso letterale, indica esattamente ยซmendicante/indigenteยป.
E questa immediata accezione, sia chiaro, รจ certamente intesa da Gesรน (continuiamo e continueremo sempre a ribadire come lโaspetto letterale della Parola di Dio non vada mai rigettato; tuttavia per il fedele deve essere sempre necessaria lโesigenza di iniziarsi anche ad un โoltre il versettoโ)
Molto interessante, perรฒ, รจ andare alla radice di questo termine.
E tale procedimento di scavo ci consente di rilevare, o rivelare, come ptochoรฌ sia espressione del verbo greco ptรฉsso, il quale indica propriamente lโatto del ยซrannicchiarsi per timore/turbamentoยป (postura che appartiene fortemente allo stereotipo del mendicante/indigente).
Inoltre, a ptochoรฌ รจ legato il nome greco ptoรญa, il quale reca in sรฉ il concetto di una ยซagitazione veementeยป, che si puรฒ esplicare tanto nellโaccezione di ยซspavento (veemente)ยป, quanto anche di ยซardore (veemente)ยป. โNon andiamo oltre, ma accenniamo solamente come il tema/radice di ptochoรฌ sia riconoscibile anche nei termini ยซsputareยป (in greco ptรบo: ยซDetto questo, sputรฒ [รฉptusen] per terra, fece del fango con la saliva, spalmรฒ il fango sugli occhi del ciecoยป โ Gv 9, 6) e ยซbattezzareยป (in greco baptรญzo: ยซ[โฆ] Egli vi battezzerร [baptรญsei] in Spirito Santo e fuocoยป โ Lc 3, 16)
Ecco, allora, come il concetto di ยซpoveriยป (ptochoรฌ) assuma un respiro piรน ampio, e non esprima univocamente la mera assenza di beni materiali.
Soprattutto se accanto a ยซpoveriยป aggiungiamo la necessaria ed inseparabile specificazione ยซin spiritoยป, che sarebbe da rendere, come sopra detto, con ยซallo spiritoยป (tรต pneรบmati).
Orbene, in primo luogo, quindi, non si deve mai separare ptochoรฌ tรต pneรบmati (ยซpoveri allo spiritoยป), poichรฉ altrimenti la parola di Gesรน perderebbe di efficacia. Ma soprattutto, separando ยซpoveriยป da ยซallo spiritoยป, e ponendo lโenfasi solo e soltanto su ยซpoveriยป, defalcando arbitrariamente la sua puntuale specificazione, si compirebbe una vera e propria manipolazione, o strumentalizzazione, della Parola di Dio, ovvero dellโinsegnamento che proviene direttamente dalla bocca di Gesรน.
In secondo luogo, dato quanto detto sopra, se tralasciassimo la specificazione ยซallo spiritoยป, non saremmo in grado neanche di comprendere in maniera piena e soddisfacente il valore di ptochoรฌ (ยซpoveriยป) come ยซrannicchiati per timore/turbamentoยป o ยซagitati con veemenzaยป.
Invero, i ยซpoveriยป di Mt 5, 3 non sono (solo) coloro che sono privi di beni materiali, ma:
1 โ sono coloro che provano e manifestano โrannicchiatoโ (atto che allude tanto alla ยซpauraยป, ma anche e decisamente al ยซrispetto/devozione/subordinazioneยป) timore/turbamento (proprio in virtรน del fatto che sono) al cospetto dello Spirito;
2 โ sono coloro che si agitano, ovvero โagisconoโ veementemente, (proprio in virtรน del fatto che sono) dinanzi allo Spirito.
La specificazione ยซallo spiritoยป, quindi, รจ assolutamente legata a ยซpoveriยป, altrimenti questi ultimi si โrannicchianoโ o si โagitanoโ per cosa?
Qualsiasi uomo che risponde con abbandono (ptรฉsso) e azione (ptoรญa) โallo Spiritoโ, quindi, รจ โpoveroโ (ptochoรฌ).
Per identificare, infine, chi siano questi ยซpoveriยป (ptochoรฌ), ovvero questi ยซpoveri allo spiritoยป (ptochoรฌ tรต pneรบmati), possiamo richiamare alcune figure presenti nei Vangeli, che abbiano le caratteristiche che sopra abbiamo riconosciuto.
A noi piace individuare i seguenti esempi.
Primo
1 โ ยซUn angelo del Signore si presentรฒ a loro [i pastori] e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timoreยป (Lc 2, 9).
Interessante notare come in ebraico il termine ยซgloriaยป sia kavรณd, il quale viene dalla radice โKavรฉd, che vale esattamente ยซessere pesanteยป.
Il richiamo allโaccezione del rannicchiarsi per timore/turbamento al cospetto di Dio รจ esplicito.
2 โ ยซAndarono [i pastori], senza indugio (speรบsantes), e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoiaยป (Lc 2, 16).
ร forte ed evidente come i pastori si siano agitati veementemente, ovvero abbiano agito con trepidante impeto dinanzi alla divina rivelazione.
Secondo
1 โ ยซA queste parole [quelle dette dallโangelo Gabriele] ella [Maria] fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questoยป (Lc 1, 29).
Come non riconoscere in Maria la prima โpovera allo spiritoโ, la โrannicchiataโ su cui รจ sceso lo Spirito Santo; la โrannicchiataโ coperta dallโombra della potenza dellโAltissimo?
2 โ ยซAllora Maria disse: โEcco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parolaโ. E lโangelo si allontanรฒ da lei. In quei giorni Maria si alzรฒ e andรฒ in fretta (spoudแบฝs: lo stesso di speรบsantes riferito ai pastori) verso la regione montuosa, in una cittร di Giudaยป (Lc 1, 38-39).
Come non riconoscere in Maria la prima ยซpovera allo spiritoยป, lโ โagitata con veemenzaโ: colei che ha โagito con veemenzaโ rivolgendo immediatamente al Signore il suo ยซEccoยป; colei che senza indugio si รจ affrettata ad andare incontro ai disegni, ai progetti, alla volontร di Dio?
Non sia, quindi, ยซpoveriยป, nรฉ un problema, nรฉ un emblema: sia modello a cui tendere con perseveranza ed umiltร .
Badando bene a rammentarci come ยซpoveriยป sia modello, solo e soltanto quando lo si lascia in relazione con ยซallo spiritoยป.
Altrimenti sarร sempre problema o emblema. -Difatti anche Giuseppe di Arimatea, pur se ยซuomo riccoยป, รจ un โpovero allo spiritoโ (ptochoรฌ tรต pneรบmati), poichรฉ era un โrannicchiatoโ (ptรฉsso) al cospetto del Signore (ยซera diventato discepolo di Gesรนยป) e ha โagito veementementeโ (ptoรญa) dinanzi al Crocifisso (ยซVenuta la sera [โฆ ] Questi si presentรฒ a Pilato e chiese il corpo di Gesรน. [โฆ] lo avvolse in un lenzuolo pulito e lo depose nel suo sepolcro nuovo [โฆ]ยป) โ cf. Mt 27, 57-60
Per gentile concessione di Fabio Quadrini che cura, insieme a sua moglie, anche la rubrica ALLA SCOPERTA DELLA SINDONE: https://unaminoranzacreativa.