Il profeta, Signore, non è un depositario di verità,
ma un testimone di bene.
Non sa dire cose sublimi, ma le compie.
Annuncia la speranza nella disperazione,
la misericordia nel peccato,
l’intervento di Dio dove tutto sembra morto.
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Il profeta è consapevole dei suoli limiti, delle sue debolezze,
dei suoi dubbi, delle sue incapacità, della sua inesperienza,
ma è anche sereno e coraggioso,
perché Dio lo ha scelto e amato.
Il profeta fa la scelta di Dio,
vive la comunione intima con lui.
Essere profeti oggi, significa passare da una pastorale di conversazione
ad una pastorale missionaria,
significa essere presenti là dove la gente
vive, lavora, soffre, gioisce.
Tu, Signore, sei il profeta per eccellenza
che dobbiamo ascoltare e accogliere.
Tua chiesa erano le piazze, le rive dei fiumi,
i monti, le strade.
Ogni cristiano è profeta,
è la tua bocca che evangelizza,
che parla davanti agli uomini, al mondo, alla storia.
Signore, aiutaci ad essere profeti di frontiera
là dove scorre la vita della gente.
(A. Merico)