HA FATTO BENE OGNI COSA
Doni offerti a tutti
Il testo di Isaia 35 che si riferisce al popolo di Israele ci vuole dire che vengono elargiti a tutte le genti gli stessi doni fatti ad Israele. Nell’orizzonte dell’annuncio evangelico incontriamo uno di questi doni, e assume grande rilievo il fatto che si tratti della guarigione di un sordomuto, cioè di una persona chiusa al rapporto con la Parola da ascoltare e da comunicare. L’agire del Signore si manifesta in modo molto intimo e diretto, lontano dalla folla. I gesti e le parole evocano l’atto creativo, una nuova creazione, come una risurrezione dai morti; c’è qualcosa di chiuso che si deve aprire. È pur vero però che Dio non inchioda alla sua verità, non mette nessuno con le spalle al muro. La guarigione del sordomuto vuole essere segno di una comunicazione che si era interrotta. L’uomo non era più in relazione con gli altri e quindi era in difficoltà per una relazione anche con Dio. Il problema della relazione è forte nel nostro contesto di oggi. L’unica possibilità di comunicazione la vediamo con coloro che sono simili a noi, con coloro che hanno la stessa esperienza, che fanno lo stesso cammino. Più volte nel nostro vivere quotidiano non vogliamo confrontarci, vogliamo solo specchiarci.
La mediazione per fare miracoli
Con l’effatà, apriti, il sordomuto è liberato, gli orecchi sono aperti e la lingua è sciolta. Colui che era schiavo è libero. Qualcuno però è stato strumento di questa liberazione, qualcuno che prima di lui ha creduto nel Messia e lo ha condotto fin lì perché fosse guarito, qualcuno che è stato mediazione tra il sordomuto e il Signore. Ecco allora che a volte, nella vita, le mediazioni diventano miracoli. Sovente siamo estranei l’uno all’altro, ci consideriamo stranieri, o meglio, usando la terminologia del vangelo, siamo sordi, non ascoltiamo più nessuno e così siamo anche diventati muti. Non sappiamo più esprimerci. Anche nella Chiesa, spesso, invece di capirsi ci si condanna, ci si dichiara reciprocamente cattivi, lontani da Dio. Tra noi è necessario il miracolo del Signore, perché ci guarisca. La prima condizione per essere guariti è riconoscere il nostro peccato. Purtroppo il più delle volte siamo convinti che solo gli altri hanno bisogno del perdono di Dio e che sarebbe disdicevole ammettere che anche noi abbiamo bisogno di essere guariti. Solo così vedremo con stupore rinnovarsi i miracoli descritti nel vangelo.
Liberati dal male
Così il Regno di Dio sarà annunciato anche attraverso il nostro peccato, guarito di nuovo dal Signore, e sentiremo gli uomini dire: «Il Signore ha fatto bene ogni cosa» (Mc 7,37). L’evento che appariva celebrato «in disparte» diventa così del tutto pubblico e se non è taciuto celebra lo stupore gioioso dei testimoni di questa nuova creazione. Si può cogliere un’azione particolare in questo miracolo del Signore. Non viene qui citata una condizione di possesso demoniaco e di un assalto di malattia. Più che mai questa persona sembra invece simboleggiare la condizione propria di ogni uomo e donna della terra. Come se ci fosse una nota di «naturalità» nell’essere sordi e muti. Il fatto che l’evangelista ricordi che il muto ora parla correttamente, dice non solo di una facoltà fisiologica recuperata, ma soprattutto che quello che l’uomo ora dice è giusto. È vero.
Il miracolo accolto nella fede
Vi è una forte sottolineatura del carattere personale dell’evento: lontano dalla folla. Le dita negli orecchi e la saliva sulla lingua: gesti che sembrano evocare e accennare a un nuovo atto creativo. Una nuova creazione. E infine lo sguardo di Gesù verso il cielo, in un atteggiamento che lo rende visibilmente segno di una unione indissolubile tra cielo e terra. Gesù, mediante la comunione con il Padre ridona a questo figlio lo Spirito di vita perché possa sentire, ascoltare, prima ancora di parlare. Effatà, e in lui la Parola diventa parola. I miracoli sono accuratamente tenuti nascosti da Gesù, non cerca il clamore del miracolo, e anche qui dà la consegna del silenzio. Il miracolo non è prova per costringere alla fede, ma nella fede si comprende il miracolo e lo si accoglie come segno del Regno. Cristo è venuto ad annunciare che il Regno dei cieli ha superato ogni limite, che ogni legge è sorpassata dall’amore, che ogni autorità umana deve dipendere da quella di Dio, che tutti gli ostacoli e la morte stessa sono stati abbattuti. I miracoli concretizzano questo annuncio, testimoniano che un fuoco è acceso e aprono al futuro.
PER IL CONFRONTO NEL GRUPPO
- Cosa siamo capaci di fare per gli altri?
- Cerchiamo gesti clamorosi, o segni per alimentare la fede?
IN FAMIGLIA
Sempre abbiamo il desiderio di fare bene.
Quanto investiamo delle nostre forze perché il bene sia più forte del nostro desiderio di avere risultati e di apparire?
Come accogliamo i risultati positivi che realizziamo?
Quanta collaborazione ricerchiamo per fare il bene?
Da “Stare nella domenica alla mensa della Parola”, anno B – R. Paganelli – Ell
Tratto da: Stare nella domenica alla mensa della Parola, Anno B – ElleDiCi | Fonte
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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 9 Settembre 2018 anche qui.
- Colore liturgico: Verde
- Is 35, 4-7; Sal.145; Gc 2, 1-5; Mc 7, 31-37
Fa udire i sordi e fa parlare i muti.
Mc 7, 31-37
Dal Vangelo secondo Marco
31Di nuovo, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidone, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. 32Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. 33Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; 34guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». 35E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. 36E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano 37e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 09 – 15 Settembre 2018
- Tempo Ordinario XXIII
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 3
Fonte: LaSacraBibbia.net
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