La ricerca di tutti
Nel viaggio della vita la prima lettura ci ricorda la meta di ยซconoscere il volere di Dioยป (Sap 9,13) e vivere nella vicinanza con Lui. Tutti gli uomini sono implicati nella stessa ricerca. La diversitร tra chi crede e chi no sta nel fatto che il primo conosce il cammino che conduce allโincontro con Dio, mentre il secondo lo cerca. Questi cammina a tentoni, quello รจ preceduto da una luce che gli permette di muoversi speditamente. Tutti sono in ricerca perchรฉ tutti vivono in un corpo corruttibile e in una ยซtenda dโargillaยป (v. 15). La nostra ignoranza sulla sua volontร non deriva dal fatto che siamo creature di carne, ma perchรฉ utilizziamo la nostra mente per prestare ascolto ai nostri ragionamenti, fino a diventarne schiavi. Anche il Vangelo propone un cammino, e non รจ tanto un camminare con Lui, ma un andargli dietro facendosi suoi discepoli. Per seguire Gesรน non ci manca nulla, ma abbiamo molte cose di troppo, perchรฉ il Cristo nudo della croce si puรฒ solo seguire nudi. Tre i carichi di troppo: le relazioni famigliari, i beni, la propri vita (v. 26). Non ci รจ chiesto di rinnegare le relazioni familiari, ma di non vedere piรน in esse solo il fatto che ci hanno dato la vita, bensรฌ dei fratelli con i quali si cammina alla ricerca della volontร di Dio. Dopo aver lasciato i familiari per Gesรน, il discepolo li riceve di nuovo come compagni di strada che lo aiutano e che egli deve sostenere nel loro cammino.
Sequela nella gratuitร
La sequela di Cristo Gesรน รจ una costruzione, e anche una continua lotta contro lโavversario, ma รจ possibile solo per chi รจ assolutamente nudo, e sa rinunciare ai beni. Infatti solo se si รจ privi di tutto si puรฒ ricevere tutto da Dio. Rinunciare significa perdere dei beni inutili per riceverne dei nuovi che rendono possibile la sequela. Infine ci รจ chiesto di lasciare la propria vita. Anche qui la rinuncia equivale a uno scambio. Si tratta di rinunciare alla propria vita per prendere la croce, fino a fare della croce la propria vita, giacchรฉ sulla croce sta il Cristo che รจ la nostra vita. Questa triplice rinuncia non sta nelle nostre capacitร , ma con lโilluminazione della Sapienza possiamo pian piano incamminarci su questa via. Questo avviene solo se riconosciamo che dalla croce viene la vita vera, quella che rende possibile il faccia a faccia con Dio in cui conosceremo finalmente la sua volontร e la potremo mettere in pratica. Ma per essere sale che sala, occorre perseverare nellโascolto del Signore.
Rinuncia verso la pienezza
Lโepistola ci fornisce un buon esempio di questa rinuncia che equivale ad uno scambio. Filemone deve, nel nome di Cristo, imparare a rinunciare allo schiavo Onesimo per riceverlo come fratello, cosรฌ come Paolo ha rinunciato a quel figlio ricevuto in catene, sperando di riceverlo, con il consenso di Filemone, in qualitร i collaboratore nellโopera apostolica. Lo stesso scambio avviene nellโEucaristia, si rinuncia a del pane offerto a Dio, e ce lo restituisce trasfigurato in corpo di Cristo. Cosa vuol dire rinunciare? In genere pensiamo immediatamente a una realtร che ci toglie qualcosa, a sofferenza, tristezza. Forse rinunciare รจ semplicemente andare avanti nella vita. Il fiore che sboccia rinuncia alla sua forma precedente, altrimenti non darร mai il frutto, cosรฌ va avanti nella vita.
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Risposta allโistinto possessivo
Rinuncia รจ, allora, distacco, รจ lasciare per crescere e crescere nella veritร , nella pienezza di vita. Rinunciare alla madre รจ rinunciare a tutte quelle protezioni e forme in cui ci culliamo e non ci permettono di volare alto. Rinunciare al padre รจ rinunciare a tutte quelle autoritร che diventano idoli nella nostra mente e ci fanno pensare con pensieri giร precostituiti, soffocando la nostra creativitร . Se riusciamo a rinunciare a queste madri e padri, cammineremo verso la piena maturazione, riusciremo ad essere liberi da tanti condizionamenti, lasciamo questa libertร per immergerci nella presenza di Dio che รจ in noi. Il Signore รจ ben consapevole di chiederci una cosa grossa, non perchรฉ difficile, ma difficile perchรฉ contraria al nostro istinto possessivo e impaurito. Per questo i due ยซesempiยป che ci porta nel Vangelo (vv. 28 e 31) mettono in evidenza non solo lโimpresa da compiere, ma anche e soprattutto la sproporzione tra i nostri mezzi e le nostre capacitร e la vastitร impegnativa del progetto. Ce la farร non chi sarร particolarmente virtuoso o forte, ma chi sarร sedotto dal fascino del Signore del Vangelo, e quindi sarร innamorato della nuova vita che Dio gli dona.
PER IL CONFRONTO NEL GRUPPO
- La presenza del Signore ha sciolto tutti i tuoi interrogativi?
- Sai affidarti alla progettualitร di Cristo Gesรน?
IN FAMIGLIA
Ognuno formula una serie di domande legate alla propria fede e insieme si cerca non la soluzione, ma il modo migliore per fare luce e vedere nei limiti la spinta per andare oltre e cercare il meglio.
Tratto da: Stare nella domenica alla mensa della Parola, Anno B โ ElleDiCi