Siamo rinviati alla sorgente
La Chiesa propone il Prologo del IV Vangelo, mirabile sintesi del mistero dellโIncarnazione, perchรฉ รจ attenta a non lasciarci disperdere nellโemotivitร , facendoci ritornare al significato esistenziale del Natale. ยซIn principio..ยป: รจ necessario risalire alla sorgente, nel seno stesso della Trinitร , per cogliere tutto lo spessore di fatti che a occhio umano appaiono tanto poveri e disadorni come lo era la grotta che accolse il Bambino Gesรน a Betlemme. Solo cosรฌ si puรฒ scoprire la preesistente grandezza divina del Figlio di Maria e al tempo stesso la sua condiscendenza nei nostri confronti, per arricchirci della sua divinitร . San Giovanni, parlando del Verbo, rievoca un segno biblico molto eloquente, quello della tenda che Dio stesso aveva posto tra le tende del suo popolo in cammino verso la terra promessa, per indicare la sua presenza, la ยซGloria di JHWHยป, la santa dimora dellโAltissimo. Ora la tenda e il nuovo tempio รจ questo bambino Gesรน, con la sua fragile carne, nella quale ยซabita corporalmente tutta la pienezza della divinitร ยป (Col 2,9); egli รจ ยซlโEmmanuele, Dio con noiยป (Mt 1,23).
Incontriamo il Verbo che condivide la nostra fragilitร
ยซE il Verbo si fece carneยป significa non solo che ha assunto la nostra vera e concreta umanitร , ma anche che ha condiviso in pieno con noi la stessa vicenda di fatica, di sofferenza e di morte. Pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio essere come Dio, ma svuotรฒ se stesso facendosi simile agli uomini. In Cristo si rivela la sapienza di Dio perchรฉ solo lui apre allโuomo il segreto di Dio, il suo disegno creatore e salvifico, solo lui media concretamente lโincontro tra lโuomo e il suo ideale, secondo il progetto di Dio. Il mistero dellโincarnazione comprende la scelta, da parte del Verbo divino, di condividere fino in fondo la fragilitร e le sofferenze che caratterizzano la vita dellโuomo sulla terra. Assieme al tema dellโincarnazione viene ripreso quello della creazione, un pensiero giร presente nelle letture ebraiche, in particolare nel libro del Siracide da cui รจ tratta la prima lettura. Infatti Pr 8 e Sir 24 presentano la Sapienza come colei che รจ stata creata da Dio prima di ogni cosa, che abita presso Dio e con gli uomini, che entra nella storia del popolo di Israele e che prende una stabile dimora nella legge data da Mosรจ. In questo caso la Sapienza divina viene intesa come rivelazione in cui si puรฒ conoscere compiutamente la volontร divina e di conseguenza anche il senso del cosmo che da essa รจ scaturito.
Siamo attratti verso lโassoluto
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Cosmo e storia sono un tuttโuno nella mente di Dio. Per lui liberare le bellezze del creato dal caos primordiale e liberare lโuomo dalla dispersione del male รจ un gesto solo, quello di colui che manifesta la sua gloria creando bellezza e promuovendo libertร per unโarmonia cosmica e spirituale che celebri la sua gloria. Il vertice di santitร a cui il Verbo vuole condurre la vita umana diventa luce. Egli attira lโuomo verso lโalto perchรฉ cada in alto. Essere nella luce vuol dire essere in una comunione che rivela le vere forme delle cose e delle persone contenute nel pensiero divino, e promuove una iniziazione alla bellezza voluta da Dio, senza misconoscere la lotta tremenda che esplode tra la luce e le tenebre, tra il bene e il male.
Prendiamo parte alla vita divina
Ciรฒ che Cristo rivela รจ grande ma non utopico, รจ difficile e richiede lotta, ma non รจ impossibile. La posta in palio รจ unica: ยซDiventare figli di Dioโฆ da Dio generatiยป. La condizione posta รจ raggiungibile: infatti, basta accogliere. Questa semplice disposizione che fa lโuomo grande รจ una disposizione attivamente ยซpassivaยป. Dio crea cose mirabili con una creta che si impasta bene. Non vuole annullare la libertร umana, ma piuttosto affermare il senso dellโessere uomini. Accogliendo e prendendo parte alla vita divina e attingendo a questa sorgente di amore infinito, possiamo amare come Dio ama. La memoria sapienziale delle opere di Dio ci fa riconoscere Cristo come unica consistenza e unico senso della vita dellโuomo. Il grande fallimento nostro รจ, perciรฒ, la dimenticanza. Quando viene meno la memoria delle grandi opere di Dio prendono il sopravvento la superficialitร del presente e lโincredulitร . SantโIreneo ripeteva: ยซDio si fa uno di noi per fare ognuno di noi uno di luiยป.
PER IL CONFRONTO NEL GRUPPO
โ Che cosa ti spaventa maggiormente della fragilitร umana?
โ Quali doni di Dio riconosci presenti nella tua vita?
IN FAMIGLIA
Le luci in questi giorni non mancano, ma Cristo Gesรน รจ la luce vera che dร vita, splende nelle tenebre e illumina.
Regalati un poโ di tempo con la tua famiglia per guardare la luce, ringraziare per la luce, meravigliarti per la luceโฆ
Tratto da: Stare nella domenica alla mensa della Parola, Anno C โ ElleDiCi
Letture della
II Domenica dopo Natale โ ANNO A
Colore liturgico: BIANCO
Prima Lettura
La sapienza dio Dio รจ venuta ad abitare nel popolo eletto.
Dal libro del Sirร cide
Sir 24,1-4.12-16, NV 24,1-4.12-16
La sapienza fa il proprio elogio,
in Dio trova il proprio vanto,
in mezzo al suo popolo proclama la sua gloria.
Nellโassemblea dellโAltissimo apre la bocca,
dinanzi alle sue schiere proclama la sua gloria,
in mezzo al suo popolo viene esaltata,
nella santa assemblea viene ammirata,
nella moltitudine degli eletti trova la sua lode
e tra i benedetti รจ benedetta, mentre dice:
ยซAllora il creatore dellโuniverso mi diede un ordine,
colui che mi ha creato mi fece piantare la tenda e mi disse:
โFissa la tenda in Giacobbe e prendi ereditร in Israele,
affonda le tue radici tra i miei elettiโ .
Prima dei secoli, fin dal principio,
egli mi ha creato, per tutta lโeternitร non verrรฒ meno.
Nella tenda santa davanti a lui ho officiato
e cosรฌ mi sono stabilita in Sion.
Nella cittร che egli ama mi ha fatto abitare
e in Gerusalemme รจ il mio potere.
Ho posto le radici in mezzo a un popolo glorioso,
nella porzione del Signore รจ la mia ereditร ,
nellโassemblea dei santi ho preso dimoraยป.
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Sal 147
Il Verbo si รจ fatto carne e ha posto la sua dimora in mezzo a noi.
Celebra il Signore, Gerusalemme,
loda il tuo Dio, Sion,
perchรฉ ha rinforzato le sbarre delle tue porte,
in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli. R.
Egli mette pace nei tuoi confini
e ti sazia con fiore di frumento.
Manda sulla terra il suo messaggio:
la sua parola corre veloce. R.
Annuncia a Giacobbe la sua parola,
i suoi decreti e i suoi giudizi a Israele.
Cosรฌ non ha fatto con nessunโaltra nazione,
non ha fatto conoscere loro i suoi giudizi. R.
Seconda Lettura
Mediante Gesรน, Dio ci ha predestinati a essere suoi figli adottivi.
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini
Ef 1,3-6.15-18
Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesรน Cristo,
che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo.
In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo
per essere santi e immacolati di fronte a lui nella caritร ,
predestinandoci a essere per lui figli adottivi mediante Gesรน Cristo,
secondo il disegno dโamore della sua volontร , a lode dello splendore della sua grazia,
di cui ci ha gratificati nel Figlio amato.
Perciรฒ anchโio [Paolo], avendo avuto notizia della vostra fede nel Signore Gesรน e dellโamore che avete verso tutti i santi, continuamente rendo grazie per voi ricordandovi nelle mie preghiere, affinchรฉ il Dio del Signore nostro Gesรน Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui; illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua ereditร fra i santi.
Parola di Dio
Vangelo
Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi.
Dal vangelo secondo Giovanni
Gv 1,1-18
[In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era in principio presso Dio: tutto รจ stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente รจ stato fatto di tutto ciรฒ che esiste.
In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non lโhanno accolta.]
Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perchรฉ tutti credessero per mezzo di lui.
Egli non era la luce, ma doveva render testimonianza alla luce.
[Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe.
Venne fra la sua gente, ma i suoi non lโhanno accolto.
A quanti perรฒ lโhanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue, nรฉ da volere di carne, nรฉ da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di veritร .]
Giovanni gli rende testimonianza e grida: โEcco lโuomo di cui io dissi: Colui che viene dopo di me mi รจ passato avanti, perchรฉ era prima di meโ.
Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia.
Perchรฉ la legge fu data per mezzo di Mosรจ, la grazia e la veritร vennero per mezzo di Gesรน Cristo.
Dio nessuno lโha mai visto: proprio il Figlio unigenito,
che รจ nel seno del Padre, lui lo ha rivelato.
Parola del Signore