Esegesi e commento al Vangelo di Domenica 5 Agosto 2018 – p. Rinaldo Paganelli

IO SONO IL PANE DELLA VITA

p. Rinaldo Paganelli

La difficoltà di essere liberi

Nella prima lettura di questa domenica vediamo un popolo, in rivolta contro Dio per il pane, rimpiangere la schiavitù! Quanto è difficile essere veramente liberi, quanto è costoso! Appena mi trovo in difficoltà mi vedo a rimpiangere la schiavitù. È difficilissimo essere liberi, ci riempiamo tutti la bocca della parola libertà, ma poi…? Contemporaneamente, dall’altra parte c’è Dio che dinanzi al problema del pane interviene con la sua provvidenza. Dio, dinanzi alla mia piccolezza e fragilità non mi abbandona, ma mi sovrabbonda di doni perché attraverso di essi io possa riprendere il cammino verso la libertà a cui sono chiamato da sempre come figlio suo. Paolo applicando alla comunità cristiana i tratti della comunità dell’Esodo, si esprime con parole di serio richiamo. La comunità cristiana viene descritta come immersa nella nube dello Spirito, immersa nell’acqua del Battesimo, sfamata e dissetata dal pane e dall’acqua dello Spirito, ma anche per essa rimane primario l’impegno dell’ascolto, perché solo nell’ascolto c’è una reale efficacia di conversione e di rinnovamento per tutti quei segni sacramentali.

Modi diversi di cercare il Signore

Nel vangelo, dopo che la gente ha ritrovato Gesù Cristo, la prima domanda che rivolgono al Maestro è: «Rabbì, quando sei venuto qui?». È una domanda che sembra tradirli, è fatta per curiosità. Si può cercare il Signore per fede, per curiosità, per una questione di pane e di sopravvivenza, lo si può cercare anche fuori tempo, una ricerca che non tiene conto del tempo in cui siamo cercati da Dio. Il mistero di Cristo ricercato con fede sincera, diviene cibo, esso è la vera manna che colma ogni fame. Nell’Esodo, la manna è il segno del Dio provvidente che sostiene il suo popolo nel deserto. La razione di un omer a testa diviene una lezione sulla fiducia nel Dio provvidente. Gesù a suo tempo dirà: «… non affannatevi per il domani» (Mt 6,31). Un rifornimento in più, contro la Parola di Dio, non serviva a niente, perché la manna imputridiva, pensare al domani col dono di oggi contamina l’oggi di Dio, inquinandolo con una programmazione tutta umana.

Gesù pane che dona la vita

Quando Gesù, a coloro che lo cercavano, disse: «Procuratevi il cibo che non perisce», parlava di sé, e in Lui si compie la storia del pane. Finisce la figura perché giunge la realtà. L’immagine riceve il suo compimento perché la fame dell’uomo riceve in Cristo l’ultima, definitiva ed esauriente risposta. Nella pericope odierna è già chiaro che questo pane risolverà i punti nodali della vita dell’uomo, esso annulla l’esperienza della necessità radicale, cioè la fame sarà vinta definitivamente, perché sarà il pane della risurrezione e della vita. Il dono della vita in questo pane non fallisce: «Sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza» (Gv 10,10). Cristo è la Parola del Padre che si fa carne e nel segno del pane viene a noi per quello che è, cioè Parola eterna del Padre. Il segno del pane è per noi una presenza reale che ci parla, assimilazione di questo pane è totale e completa solo per via di ascolto.

Dio cerca l’uomo

Il testo spende molte parole per la ricerca, che è una ricerca di Lui, non dei discepoli. La gente può pensare che i discepoli siano una via buona per arrivare a Gesù. Questa è un’ammonizione verso la Chiesa che sembra pensare che se le persone trovano lei trovino il Signore. I discepoli sono «indicatori» più o meno validi. È Lui l’oggetto della ricerca: Lui che non si vede, non c’è, non si sa dove è andato. In tutte le circostanze e tempi si compie sempre la stessa cosa: è Dio che cerca l’uomo; è questo che bisogna sempre recuperare. C’è un mistero nella persona che è accanto a te e questo te lo dice sempre la Scrittura. Poi c’è l’accoglienza che Gesù dà a queste persone, preoccupato che non abbiano capito che il pane è Lui e su di Lui il Padre ha messo il suo sigillo. Questa è la tensione di tutto il testo di oggi: non si dà relazione col Padre se non attraverso Gesù. È Gesù il cibo che non perisce, mentre tutto il resto è cibo che perisce.

PER IL CONFRONTO NEL GRUPPO

  • Che cosa sai offrire in questo tempo?
  • In te è più forte la ricerca o l’essere cercato?

IN FAMIGLIA

Proviamo per un attimo a dimenticare tutte le difficoltà, per non lasciarci prendere dalla nostalgia di tempi più felici.
Mettiamo in gioco la possibilità di donare il meglio di noi.
Ognuno pensa al dono più bello che ha, gli dà un nome e prova a regalarlo a tutti gli altri.

p. Rinaldo Paganelli

Tratto da: Stare nella domenica alla mensa della Parola, Anno B – ElleDiCi | Fonte

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

XVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 29 Luglio 2018 anche qui.

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 6, 1-15

In quel tempo, Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.

Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo».

Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini.

Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano.

E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.

Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 29 Luglio – 04 Agosto 2018
  • Tempo Ordinario XVII
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 1

Fonte: LaSacraBibbia.net

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