Esegesi e commento al Vangelo di Domenica 28 Ottobre 2018 – p. Rinaldo Paganelli

LA TUA FEDE TI HA SALVATO

p. Rinaldo Paganelli

Tutti sulla strada di Dio
La prima lettura e il salmo orientano la riflessione sui tempi della fine, nei quali avverrà il grande ritorno dei figli di Israele nella loro terra. Significativa è la menzione dei ciechi e degli zoppi all’interno del grande corteo che Dio suscita dalle estremità della terra. Sulla strada di Dio possono incamminarsi tutti, anche i più incapaci e i più deboli, e attendono di essere condotti dalla mano paterna di Dio. Nel corso dei secoli Israele ha capito che il cieco non è solamente chi non vede, ma chi deve gridare a Dio. Ciechi sono tutti gli uomini, ma sa di esserlo solo chi crede e chiede al Signore di illuminare per lui il suo volto, sicché il cieco finisce per essere proprio il servo del Signore. Escludere dal corteo escatologico il cieco e lo zoppo avrebbe significato escludere il popolo stesso di Dio dalla partecipazione al mondo che viene. Il cieco Bartimeo rappresenta il popolo di Dio in attesa del suo Messia.

Gesù conosce le necessità
La preghiera fiduciosa e perseverante del cieco incontra l’incredulità e la durezza degli altri, ma la vince, facendo tacere tutte le voci contrarie al suo incontro con il Signore, che invece si ferma e lo chiama a sé. Questo ci riconduce alla grazia del Battesimo, per il quale, deposta la vita vecchia, si è chiamati alla luce vera e introdotti nella vita nuova. Il cieco del vangelo ha un nome e una paternità, non è «un tale», «un giovane», «un ricco», è una persona nota, conosciuta. Come tutti i piccoli è fuori della città a mendicare. Mendicante di monete, mendicante di attenzioni, di sguardi che non vede, ma che accoglie con gli occhi del cuore, mendicante di una presenza che può salvare corpo e cuore. Gesù passa per quelle strade e per la strada della vita di Bartimeo, sa bene di che cosa ha bisogno, ma glielo chiede con una delicatezza che può sembrare quasi ingenuità e invece è capacità di rendere l’altro protagonista della propria storia e quasi della propria guarigione. Chiedendo la vista, Bartimeo viene rafforzato nella fede. La salvezza che lo avvolge, gli fa lasciare la vita da misero e lo mette sulla strada del Signore: «vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada» (v. 52).

Tanti gesti per farsi notare
Tutto il processo: l’incontro, la guarigione, e la sequela, avviene dopo una serie di atti «coraggiosi» da parte di Bartimeo. Urla quando gli altri vorrebbero zittirlo, va dal Signore, fa un salto e lascia il mantello che sa di malattia, di umiliazione e di miseria. Sciogliendo tutte queste catene diviene una creatura nuova. Alla fine la sua situazione è capovolta. Rileviamo tre elementi.
Innanzitutto la sequela nasce da un duplice movimento. Da una parte c’è il riconoscersi ciechi di fronte a Gesù, dall’altra parte c’è la chiamata di Gesù, una chiamata ricordata ben tre volte nel solo v. 49. Se il cieco sta lì, è perché Gesù lo possa chiamare. Il nostro grido a Dio, attraverso il Cristo, «pietà di noi», è segno infallibile della nostra chiamata da parte di Gesù. La sequela è la conseguenza di una guarigione operata da Gesù, il cieco vede e può quindi camminare dietro a Gesù. Il cammino che il cieco è chiamato a compiere dietro a Gesù sarà un cammino di fede, di approfondimento della fede. Infine la sequela si presenta come l’attuale partecipazione alla salvezza futura. Anche qui due atteggiamenti vanno messi in luce: «Egli, gettato via il mantello, balzò in piedi, e venne da Gesù» (v. 50). La salvezza non avviene senza rinuncia di quel che si è. A questo si riferisce il gesto battesimale dello spogliarsi dei propri vestiti prima di essere immersi nell’acqua, secondo l’antico rito battesimale. Il secondo movimento è quello di Gesù: «La tua fede ti ha salvato». La salvezza è già data oggi.

Il tempo della Chiesa
La guarigione del cieco appare come l’inaugurazione del tempo della realizzazione che deve raggiungere tutti i ciechi, questo è il tempo della Chiesa. In essa siamo costituiti al seguito di Cristo sacerdote per offrire doni e sacrifici per i peccati. Le molte guarigioni dei ciechi operate da Gesù sono segni messianici: Andate e riferite a Giovanni ciò che voi vedete ed udite: i ciechi ricuperano la vista, gli storpi camminano… (Mt 11,5). Come nel sacerdozio levitico, così nel sacerdozio messianico di Cristo il sacerdote è solidale con l’umanità da cui proviene. In Gesù tuttavia questa solidarietà raggiunge la sua pienezza: egli è scelto come sacerdote affinché offra se stesso e, attraverso la sua offerta, tutti appartengano al Padre nell’unità della comunione d’amore e misericordia. Con la nostra sequela veniamo associati al sacrificio di Cristo sulla croce. Così diventiamo capaci di dire anche noi ai ciechi che si trovano sulla nostra strada: «Coraggio! Alzati! Ti chiama».

PER IL CONFRONTO NEL GRUPPO

  • Quando sei al centro dell’attenzione come ti senti?
  • Cosa vorresti chiedere a Cristo Gesù oggi?

IN FAMIGLIA

Ognuno di noi ha un nome, come lo sentiamo quando viene pronunciato?
Ci piace chiamare per nome le persone che ci sono care?
I nomi che abbiamo che cosa ricordano?
Per chiudere il momento di confronto ognuno pronuncia i nomi di chi è con lui.

p. Rinaldo Paganelli

Tratto da: Stare nella domenica alla mensa della Parola, Anno B – ElleDiCi | Fonte

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Anno B

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Dal Vangelo secondo Marco
Mc 10, 46-52
 
46E giunsero a Gerico. Mentre partiva da Gerico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timeo, Bartimeo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. 47Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!». 48Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». 49Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». 50Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. 51Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». 52E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 28 Ottobre – 03 Novembre 2018
  • Tempo Ordinario XXX
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 2

Fonte: LaSacraBibbia.net

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