Si apre una via santa
Allora si apriranno gli occhi dei ciechi e si schiuderanno gli orecchi dei sordi: l’opera di salvezza del Signore si rivolge a un’umanità malata, ciechi, sordi, zoppi, nella quale la malattia fisica è solo il segno esterno di una malattia spirituale di cecità rispetto alle opere di Dio, di sordità rispetto alla sua parola, di fatica a camminare secondo i suoi precetti. Ma tutto questo non sarà più, si apre una via santa, e la via è santa perché il Signore stesso vi cammina con il suo popolo, perché è diretta verso il suo monte santo, e perché chi vi cammina riceve la purificazione da ogni macchia di peccato. La salvezza è spesso descritta come un ritorno a casa (vedi la parabola del figliol prodigo), dove la vera casa è Gerusalemme (Sal 86/87,5). Tutto questo si realizza con pazienza e con l’atteggiamento interiore tipico del credente di fronte alla storia. L’invito alla pazienza è richiamo a imitare la pazienza di Dio, che sola ci conduce alla conversione (cf Rm 2,4). Nella sua magnanimità Dio crea in noi lo spazio per una vita nuova e perdonandoci ci rende capaci di aprirci al prossimo. In questo senso la pazienza non è una virtù, ma è il primo frutto della carità, dell’amore di Dio in noi: l’amore è paziente (1 Cor 13,14).
In Cristo Gesù è cambiata la storia
Giovanni Battista, sottoposto alla prova del carcere e quindi del senso di fallimento e di impotenza, ascolta le notizie su Gesù e dubita della potenza di Dio e del suo Cristo. Alla domanda dei discepoli del Battista, Gesù non risponde «sono io», ma dice che è cambiata la storia. I discepoli devono tornare da Giovanni e riferirgli quello che loro stessi hanno udito e visto. Anche noi ogni giorno, stando nelle nostre «prigioni», ascoltiamo la buona notizia del Vangelo. Bisogna annunciare la buona novella a partire da quello che noi stessi sentiamo e vediamo. La testimonianza del fratello è indispensabile per comunicare il Vangelo. «Beato è chi non sarà scandalizzato di me»: le opere di Gesù sono grandi, mentre lui è piccolo e povero fino alla croce. Questo è insopportabile per chi spera in un Messia trionfante. Beato chi ode e vede con un cuore pieno di fede.
Cristo Gesù apre le porte del Regno
Tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni Battista; tuttavia il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui: c’è una differenza radicale fra la generazione dei nati di donna e quella del Regno dei cieli, dove si è generati da Dio e si è portatori, nella propria piccolezza, del mistero di Dio. Gesù, venendo fra noi, con la sua Pasqua ci ha spalancato le porte del Regno. Nella fede abbiamo i segni della pienezza Il credente non si lascia spaventare, e nemmeno preoccupare, nella prova, così come non si lascia sedurre da prospettive o da imprese lontane dalla luce serena del Cristo. Ma non si tratta esclusivamente di un’attesa! La fede coglie «già» presenti i segni di quella pienezza di cui attende il compimento. Il credente è entrato ormai in un modo «nuovo» di vedere, sentire, interpretare (i ciechi vedono, i sordi odono, ai poveri è annunziata la buona notizia); anzi, solo adesso ci vede «veramente», cioè è in grado di cogliere lo strato profondo e autentico della realtà.
PER IL CONFRONTO NEL GRUPPO
- Che cosa facciamo per dare continuità alla via santa aperta dal Signore?
- Come leggi, tu, la realtà? Come ti chiede di leggerla l’Evangelo?
IN FAMIGLIA
In famiglia diamo valore a tutte le attese e possiamo piantare un bulbo di fiore che pian piano germoglia e, vedendo questo segno, attendiamo la vita che sempre germoglia.
Con una preghiera litanica proviamo a dire quali sono in questo momento i motivi di esultanza e di gioia.
Gioisco perché il Signore è con noi.
Gioisco per i figli.
Gioisco per l’amore che c’è tra noi.
Gioisco per la Chiesa.
Gioisco…
Tratto da: Stare nella domenica alla mensa della Parola, Anno C – ElleDiCi
Letture della
III DOMENICA DI AVVENTO – ANNO A
Colore liturgico: VIOLA o ROSACEO
Prima Lettura
Ecco il vostro Dio, egli viene a salvarvi.Dal libro del profeta Isaìa
Is 35,1-6a. 8a. 10
Si rallegrino il deserto e la terra arida,
esulti e fiorisca la steppa.
Come fiore di narciso fiorisca;
sì, canti con gioia e con giubilo.
Le è data la gloria del Libano,
lo splendore del Carmelo e di Saron.
Essi vedranno la gloria del Signore,
la magnificenza del nostro Dio.
Irrobustite le mani fiacche,
rendete salde le ginocchia vacillanti.
Dite agli smarriti di cuore:
«Coraggio, non temete!
Ecco il vostro Dio,
giunge la vendetta,
la ricompensa divina.
Egli viene a salvarvi».
Allora si apriranno gli occhi dei ciechi
e si schiuderanno gli orecchi dei sordi.
Allora lo zoppo salterà come un cervo,
griderà di gioia la lingua del muto.
Ci sarà un sentiero e una strada
e la chiameranno via santa.
Su di essa ritorneranno i riscattati dal Signore
e verranno in Sion con giubilo;
felicità perenne splenderà sul loro capo;
gioia e felicità li seguiranno
e fuggiranno tristezza e pianto.
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Dal Sal 145 (146)
R. Vieni, Signore, a salvarci.
Oppure:
R. Alleluia, alleluia, alleluia.
Il Signore rimane fedele per sempre
rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri. R.
Il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,
il Signore protegge i forestieri. R.
Egli sostiene l’orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie dei malvagi.
Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione. R.
Seconda Lettura
Rinfrancate i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina.
Dalla lettera di san Giacomo apostolo
Gc 5,7-10
Siate costanti, fratelli miei, fino alla venuta del Signore. Guardate l’agricoltore: egli aspetta con costanza il prezioso frutto della terra finché abbia ricevuto le prime e le ultime piogge. Siate costanti anche voi, rinfrancate i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina.
Non lamentatevi, fratelli, gli uni degli altri, per non essere giudicati; ecco, il giudice è alle porte. Fratelli, prendete a modello di sopportazione e di costanza i profeti che hanno parlato nel nome del Signore.
Parola di Dio
Vangelo
Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 11,2-11
In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».
Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”.
In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui».
Parola del Signore