ANDIAMOCENE ALTROVE
Il tormento della vita
Il testo di Giobbe, a una prima lettura, lascia questa impressione: la vita umana è una vita di sventura segnata dal lavoro faticoso, dalla sofferenza che non ha fine se non nella morte. Una simile concezione della vita umana contrasta con la visione paradisiaca che Dio aveva della creazione la sera del sesto giorno: «Tutto quello che aveva fatto era molto buono» (cf Gn 1,31). Giobbe vive i suoi giorni e le sue notti nel tormento, privi di speranza e nella schiavitù della disillusione e dell’affanno. Nella sua sventura solo desidera che Dio gli dia la spiegazione circa il modo con cui governa il mondo e gli faccia capire il senso della sua esistenza. Anche se Dio non dà una spiegazione, si ha la certezza che Giobbe non è più solo nel suo dolore. Proprio la pagina evangelica è la conclusione logica del teso di Giobbe. La liberazione degli indemoniati e la guarigione dalle malattie, sono segno che gli ultimi tempi sono venuti e che il Regno di Dio è in mezzo a noi. Il Signore Gesù dà compimento ad ogni giorno che passa, attraversando la debolezza e la paura dei figli; raggiunge i meandri più bui di ogni cuore e sana. Scaccia la malattia fisica, fa tacere lo spirito del male in quelli che lo cercano, in quelli che si «fanno portare» da altri all’incontro con Lui.
La salvezza per la gente
Cristo Gesù, dopo aver insegnato nella sinagoga, passa immediatamente alla dimensione più familiare della gente, quasi a significare quanto sia unito per Lui l’annuncio del vangelo e l’accoglienza delle persone, specialmente dei piccoli. Il tramonto del sole segna anche il declino delle umane risorse: portare a Gesù le infermità di ogni genere è riconoscimento della propria impotenza ma è anche segno di una speranza che non viene meno nella misericordia di Dio, che si piega su ogni bisogno delle sue creature. La porta della casa di Simone diventa la porta della salvezza che, attraverso Gesù, dà accesso al Padre (cf Lc 23,40) ed è aperta a tutti. La condizione di buio e di malattia riguarda tutti; la città intera è raccolta attorno al Signore, desiderosa d’incontrarlo perché bisognosa delle sue cure. Il Signore si fa debole con i deboli, si fa tutto a tutti perché ogni figlio sia salvato, perché a tutti sia annunciata la Buona Notizia. L’uscita di scena di Cristo Gesù dopo tante guarigioni dimostra che la Buona Novella lo sospinge incessantemente ad annunciare, a evangelizzare: «Per questo sono venuto» (v. 38). Gli basta seminare la Parola, essa è piena di potenza creativa, il suo dinamismo riempirà l’universo.
Il bisogno di annunciare la buona notizia
Anche Paolo nella seconda lettura dice di sentirsi nella necessità di annunciare il vangelo perché il Signore l’ha afferrato. La potenza del messaggio è talmente forte per l’Apostolo, che il solo parlarne lo appaga, e non può sopportare che qualcuno resti fuori dall’abbraccio del Cristo. Vera ricompensa è la libertà di figlio di Dio, che gli consente di predicare senza avvalersi del vantaggio che il vangelo stesso darebbe. Con le parole di Gesù «andiamocene altrove» (v. 28), si entra nel vivo della contrapposizione tra una logica umana e una logica divina. Il male è disarmonia, Gesù è l’armonia uscita dalle mani del Padre, e vuole guarire tutti. Anche noi siamo capaci di guarire tanti mali, però il male nel mondo aumenta. Abbiamo imparato a sconfiggere le malattie, eppure gli ospedali sono pieni. Forse perché, al contrario di quello che fa Gesù, non ci preoccupiamo di ristabilire nessuna armonia nell’uomo.
Il rifiuto del potere
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Ed è proprio qui che interviene, meravigliosa, potente e lieta, lagrande vicenda biblica di Dio che su questa povertà si piega per salvare e sanare. Un Dio che sa di non poter pretendere nulla da questa umanità meravigliosa e povera allo stesso tempo. E nel Figlio, capace di immergersi nella povertà dell’uomo sino allo smacco della morte indica il criterio di un nuovo pensare e di un nuovo agire dell’uomo. È bello stringersi attorno a un Maestro così misericordioso e potente, ma appena si affaccia all’orizzonte umano, il potere diventa pericoloso, e allora Cristo Gesù decide di mettere i suoi passi altrove. La solitudine cercata non è per fuggire dagli uomini e dalle loro miserie ma è per incontrarsi con la volontà del Padre. Gesù conclude e precede il giorno pregando il Padre, perché ogni incontro con le persone sia ricevuto dal Padre e a Lui riconsegnato.
PER IL CONFRONTO NEL GRUPPO
- Il tuo gruppo è pronto per un nuovo cammino, o preferisce la difesa della stabilità?
- Che fare di fronte alle tante miserie che conosciamo?
IN FAMIGLIA
- Riflettete insieme sull’ultima grossa difficoltà che avete dovuto affrontare.
- Quali sono stati i lamenti più ripetuti?
- Chi si è sentito più schiacciato?
- Chi ha provato a leggere in profondità la cosa?
- Quali sono stati i passi messi in atto per uscire dal buio e cercare una strada nuova?
Tratto da: Stare nella domenica alla mensa della Parola, Anno B – ElleDiCi | Fonte
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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
della V Domenica del Tempo Ordinario – Anno B
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 4 Febbario 2018 anche qui.
- Colore liturgico: Verde
- Gb 7, 1-4. 6-7;
- Sal. 146;
- 1 Cor 9, 16-19.22-23;
- Mc 1, 29-39.
Mc 1, 29-39
Dal Vangelo secondo Marco
29E subito, usciti dalla sinagoga, andarono nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. 30La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. 31Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva. 32Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. 33Tutta la città era riunita davanti alla porta. 34Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano. 35Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. 36Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. 37Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». 38Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!». 39E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 04 – 10 Febbraio 2018 2018
- Tempo Ordinario V
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net
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