Esegesi al Vangelo di Domenica 3 Giugno2018 – p. Rinaldo Paganelli

IN SUA MEMORIA

p. Rinaldo Paganelli

Un altro è al centro della nostra vita

C’è un elemento su cui si sofferma il libro dell’Esodo, il tema dell’alleanza. Come l’alleanza sinaitica è stata stipulata col sangue, così nel sangue di Cristo si stipula una Nuova Alleanza. Alleanza significa comunione di vita. Sperimentare l’alleanza vuol dire non poter più pensare alla propria vita come solitaria, ma mettere un altro al centro delle proprie preoccupazioni, progetti, speranze. Così ha fatto Cristo Gesù, tutta la sua vita non è pensabile se non in funzione degli altri, dei suoi per i quali egli parla, agisce, vive, soffre, muore. La festa di oggi ci aiuta a capire che c’è una doppia linea: da una parte la nostra povera e tumultuosa storia umana, e dall’altra la «storia della salvezza». È la grande avventura di Dio nella storia umana, il suo gettarsi dentro la nostra realtà per salvarci, storia che ha nella Pasqua del Signore il suo apice.

Lui ci invita a preparare il posto per l’alleanza

È bello notare come la preparazione della Pasqua si svolga nella «regia» di Gesù, che nulla subisce dagli uomini, ma tutto riceve da Dio Padre. Per questo è bene cogliere la forza simbolica del testo. E di tutta questa «preparazione» siamo, con Gesù, al compimento. Al di là dei particolari, questo è il significato profondo delle indicazioni che Gesù dà ai discepoli mandati in città a preparare la sala per la sua Pasqua. «Mistero della fede!». È il grido che erompe dal cuore credente, appena sono risuonate quelle parole di Gesù, che nessuna fantasia di poeta e nessun entusiasmo di mistico avrebbe saputo neppure lontanamente escogitare: «Prendete, questo è il mio corpo…, questo è il mio sangue, il sangue dell’alleanza» (cf Mc 14,22-24). Prendetemi sono io che mi dono a voi con tutto ciò che di più intimo posseggo, il mio corpo e il mio sangue, e con questo dono in voi ci sarà vita per sempre. Le parole del Signore non sono come le nostre che, anche quando non sono vuote, esprimono unicamente idee o sentimenti. Le parole del Signore sono «creative» e danno origine a ciò che significano. Ci sarà vita ogni volta che il dono di noi stessi per ogni fratello sarà senza riserve, senza condizioni; ogni volta che vivremo di Lui. Ogni volta che si moltiplicherà il dono del suo corpo e del suo sangue, sarà un passo in più verso l’incontro con il Signore, dove si berrà il vino nuovo della Pasqua eterna.

Una salvezza che guarda alla fine della storia

L’evento di salvezza universale che viene celebrato non è solo in riferimento a quello che Gesù ha compiuto in quei giorni. Esso è ugualmente teso verso il compimento finale – alla fine della storia – «nel regno di Dio» (v. 25). Il sacrificio d’amore che ci dà la vita attende la sua pienezza nella pace e nella gioia senza fine. Ma attenzione: l’espressione, «mistero della fede!», che sembra emarginarci dal generale contesto del mondo, ci apre alla comunione con l’universo quale è pensato, voluto e amato dal suo Creatore. Ci associa all’inno di lode e di gratitudine che si eleva da tutti gli angoli della terra e da tutti i secoli della storia di salvezza.
C’è l’umile gratitudine degli uomini e delle donne che durante l’intera epoca cristiana hanno trovato nel sacramento dell’altare il coraggio di affrontare un’esistenza spesso dura e penosa, restando silenziosamente e operosamente fedeli al vangelo.

L’eucaristia è sovrabbondante per essere salvifica

L’Eucaristia supera la nostra esiguità di creature, avendo in sé qualcosa dell’infinita ricchezza di Dio; e necessariamente trascende poi ogni normale previsione e ogni logica umana. A ben riflettere, appunto per questa sua eccedenza si può sperare che sia qualcosa per noi di salvifico. Tutto ciò che è a nostra misura, infatti, ha bisogno, come noi, di essere liberato dalla sua povertà. Sempre in virtù degli stessi «occhi della fede» noi «vediamo» quel sacrificio unico ed eterno che si fa presente in ogni rito eucaristico. Anche il più disadorno dei nostri altari s’identifica così con l’altare sublime che in cielo sta al cospetto della Maestà divina. Come si può intuire, ogni Messa si spalanca sull’intimità dell’esistenza trinitaria e s’innesta sulla liturgia perennemente celebrata nella vita eterna.

PER IL CONFRONTO NEL GRUPPO

  • Che valore ha per il vostro gruppo l’Eucaristia?
  • Come vi preparate a celebrarla?

IN FAMIGLIA

Preparate un momento di festa, e provate a notare tutti gli elementi che mettete in gioco perché quel momento riesca nel miglior modo possibile. Condividete e motivate le scelte, eliminate quegli aspetti che creano disturbo e provate ad arrivare a condividere pienamente le scelte. Esaurito il confronto provate a dirvi che cosa vi rimane dentro dopo un percorso, forse laborioso, ma comune.

p. Rinaldo Paganelli

Tratto da: Stare nella domenica alla mensa della Parola, Anno B – ElleDiCi | Fonte

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

DOMENICA del CORPUS DOMINI

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 3 Giugno 2018 anche qui.

Mc 14, 12-16. 22-26
Dal Vangelo secondo Marco

Il primo giorno degli Àzzimi, quando si immolava la Pasqua, i discepoli dissero a Gesù: «Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa mangiare la Pasqua?».
Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d’acqua; seguitelo. Là dove entrerà, dite al padrone di casa: “Il Maestro dice: Dov’è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?”. Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala, arredata e già pronta; lì preparate la cena per noi».
I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua.
Mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse loro: «Questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti. In verità io vi dico che non berrò mai più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio».
Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 03 – 09 Giugno 2018
  • Tempo Ordinario IX
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 1

Fonte: LaSacraBibbia.net

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