NELLA COMUNIONE DIVINA
Dio dialoga con l’umanità
Il testo del Deuteronomio: «Sappi e conserva bene nel cuore che il Signore è Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra», ci ricorda la grande esperienza di Israele. Dio stabilisce la fondamentale relazione con l’umanità attraverso la Parola, con un popolo che non soccombe, ma al contrario «vive» di questa voce divina. Il tempo e lo spazio si aprono per lasciare posto a Dio. E questo Dio costruisce per il suo popolo una storia assolutamente unica di fronte agli altri popoli. Il centro di tutto è il patto, la relazione d’amore che Dio stesso promuove e garantisce, malgrado i «peccati» del popolo che sono il suo continuo rifluire nella condizione negativa della solitudine e della violenza tipiche della nostra umanità ferita. È un Dio libero quello della Bibbia, un Dio che ha un cuore e un volto, un Dio che pur grande sa mettersi al livello del piccolo senza per questo perdere in onore e dignità. Bisogna sapere o intuire qualcosa di Dio, per stupirsi di questo; bisogna riconoscere la trascendenza e la libertà di Dio. Questo è il primo passo della rivelazione.
Cristo Gesù si fa garante della relazione con Dio
Attraverso la presenza di Cristo Gesù si realizza la presenza attiva di Dio sulla terra. A un uomo visibile e palpabile, viene dato il potere stesso di Dio. E quel Gesù che ha ogni potere è il Gesù che è stato crocifisso, che aveva rinunciato perfino a difendere se stesso. Ma se si vuole conoscere Dio si deve imparare a conoscere Gesù Cristo, se si vuole accogliere o amare Dio si deve accogliere o amare Gesù Cristo pieno di ogni potere. Gesù diventa così il centro del mondo. L’unità degli uomini che i profeti avevano sognato e predetto si farà attorno a Lui. Durante la sua vita Gesù ha instaurato un rapporto con i discepoli, questi hanno riconosciuto in Lui il Figlio di Dio e hanno accolto le sue parole come parole di vita. Ora questo rapporto deve dilatarsi per coinvolgere tutti gli uomini. Il senso della chiesa è qui, dilatare un’esperienza.
Lo Spirito Santo ci trasforma per essere di Dio
«Io sarò con voi», parola consolante e che dà coraggio, ma parola che lascia aperti anche gli interrogativi sul modo di questa presenza. Si apre allora l’ultima fase della rivelazione divina, quella dello Spirito Santo. Paolo ci dice: «Avete ricevuto uno spirito da figli adottivi per mezzo del quale gridiamo Abbà, Padre». Pregare in questo modo vuol dire avere con il Padre lo stesso rapporto che ha avuto Cristo Gesù, entrare nella sua esperienza religiosa. Ecco la conclusione del percorso. Dio ci rende figli non solo attraverso un’adozione giuridica, ma attraverso una trasformazione interiore e profonda del nostro essere. La SS. Trinità non è un concetto da spiegare, ma un mistero da incarnare. Siamo protagonisti di una storia creata dal Padre, assunta dal Figlio, abitata dallo Spirito; siamo creativi nella nostra vita e in quella di tanti fratelli, costruttori di pace, messaggeri della Parola, arcobaleno tra cielo e terra. La novità del messaggio cristiano di questa festa sta nell’annuncio che Dio è comunione infinita di Padre, Figlio, Spirito. La rivelazione in Cristo delle tre Persone nell’unico Dio, il Padre il Figlio e lo Spirito Santo, è l’apice della comunicazione del progetto divino di «rifondare» la vicenda umana secondo il modello di Dio stesso, un Dio che non è solitudine ma comunione, un Dio che si definisce in modo pieno attraverso la «relazione».
La Chiesa continua a costruire la nuova umanità
Siamo uomini e donne che, come i discepoli, si prostrano sul monte dinanzi a Gesù, e nel cuore dubitano, ma il Signore li manda nel mondo perché a tutti i popoli sia portato l’annuncio della Buona Notizia. Tale progetto divino e tale compito della comunità credente si attua secondo tre grandi direttrici: proponendo il discepolato, battezzando e trasmettendo tutto quello che il Signore ha comandato. L’impresa è razionalmente folle. Il suo segreto sta però in una certezza, e cioè che il Signore crocifisso e risorto è con noi «tutti i giorni, fino alla fine del mondo». Il mistero e la persona di Gesù, Figlio di Dio e Figlio dell’uomo, e quindi la Chiesa, sono secondo la nostra fede il tentativo – ma è meglio dire il progetto, il piano, la volontà ferma ed efficace – di Dio, di «costruire» la realtà e la storia dell’uomo «a immagine e somiglianza di Dio», come la Scrittura già afferma fin dal principio. Nella pienezza dei tempi, e cioè nella persona e nell’opera di Gesù Cristo, tutto questo si compie nel dono dell’essere assunti nel mistero di Dio diventandone i figli.
PER IL CONFRONTO NEL GRUPPO
- Che cosa conosciamo di Cristo Gesù?
- Quali sono i rapporti all’interno del nostro gruppo?
IN FAMIGLIA
Per provare a dire qualcosa di sensato sulla famiglia in genere la si accosta alla comunione che esiste nella Santissima Trinità.
Pensando a quello che si verifica nella vostra famiglia chi è il più capace a generare relazione?
Chi si preoccupa di garantire le relazioni?
Chi favorisce le trasformazioni per una maggiore comunione?
Dopo questa verifica si può vivere un momento di preghiera per esprimere gratitudine per quanto si realizza in famiglia.
Tratto da: Stare nella domenica alla mensa della Parola, Anno B – ElleDiCi | Fonte
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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
IX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Domenica della Santissima Trinità – ANNO B
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- Colore liturgico: Bianco
- Dt 4, 32-34. 39-40; Sal.32; Rm 8, 14-17; Mt 28, 16-20
Battezzate tutti i popoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 28,16-20
In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono.
Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».
Parola del Signore
Fonte: LaSacraBibbia.net
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