Ermes Ronchi – Maria di Magdala

215

Trascrizione, non rivista, dell’intervento di padre Ermes a Torino Spiritualitร  del 29 Settembre 2024.

Una delle cose, delle figure cosรฌ belle, รจ quella di Maria di Magdala e i suoi sette demoni. Un legno storto che ha sperimentato la totalitร  del male. Ebbene, Gesรน ricava da lei la testimone schietta, a schiena dritta, della Pasqua piรน di tutti gli altri. Se noi sappiamo come Gesรน รจ morto, รจ per lei, la prima delle donne fedeli, nominata sempre in testa a tutti gli elenchi delle discepole, che si staglia sopra quel gruppetto di donne coraggiose e fedeli, che non sono arretrate di un solo millimetro dal piccolo cerchio di sangue della croce.

La donna in cui aveva trovato casa la totalitร  del male, sette diavoli, diventa la donna che a Pasqua parla con gli angeli, chiamata dal Risorto, l’ex indemoniata, a diventare angelo di un’annunciazione. Da lei capiamo che Gesรน non รจ venuto a portare solo la salvezza. La salvezza รจ il tirarci fuori dal male, dalle sabbie mobili, dalle acque che minacciano. Ma ha portato la redenzione, che รจ molto di piรน. La redenzione vuol dire trasformare la tua debolezza in forza, il tuo difetto in energia nuova, la maledizione in benedizione, e il tradimento in atto di fede, come per Pietro: la pietra scartata in pietra angolare.

Tira fuori la farfalla dal bruco. Una farfalla che non sapevo di essere, dal bruco che temevo di essere. Allora seguiamo un po’ questa figura nei pochi tratti in cui i Vangeli ne parlano. Gesรน l’aveva guarita da questa grave malattia del corpo e dello spirito, e lei aveva risposto seguendolo per tre anni, ascoltando parole di vita, osservando i gesti di guarigione, mettendo a disposizione i suoi beni, come le altre donne.

Quando il Maestro viene catturato e inchiodato, lei non รจ scappata. รˆ lรฌ, l’unica che tutti e quattro i Vangeli ricordano ai piedi della croce. Il cristianesimo dove nasce? Nasce lรฌ, negli occhi delle donne velati di lacrime, nasce dalla contemplazione amorosa del volto del Dio crocifisso. Guardava il suo Signore morire e nessun Dio a soccorrerlo. Poi quell’uomo, che sapeva di cielo, viene chiuso in un buco nella roccia, e lei si ferma a osservare dove lo depongono. Forse pensa giร  a come prendersi cura di quel corpo dopo un povero, frettoloso funerale.

E allora arriva l’alba della domenica, in quell’ora tra il buio e la luce, quando le cose escono dal sepolcro della notte e si riconsegnano alla vita. Maddalena esce di casa, va al sepolcro nuovo nel giardino, quando รจ ancora buio in cielo e non si vede bene, ma va seguendo la bussola del cuore. Si cammina solo seguendo la bussola del cuore, la mappa che traccia il cuore, la mappa della vita. E Maria esce e non ha paura, da sola, come la sposa del Cantico: “Lungo la notte cerco l’amato del mio cuore”. รˆ sola, non ha niente fra le mani, non porta gli oli aromatici come le altre donne nei Vangeli sinottici. Ha soltanto il suo amore che si ribella all’assenza di Gesรน. Amare รจ dire: “Tu non morirai”. Non ha paura lei, che รจ donna, mentre hanno paura gli uomini.

Scrive Meister Eckhart: “Perchรฉ non ha paura? Perchรฉ lei gli apparteneva, e il suo cuore era presso di lui. Dove era lui, era anche il cuore di lei. Perciรฒ non aveva paura”. La tomba รจ vuota, fresca e risplendente nell’alba, come un seme che si รจ aperto. Maria vede, poi corre, chiama gli altri, ritorna. E gli altri se ne vanno, ma lei rimane lรฌ ancora. Non si accontenta di ciรฒ che vede. Lei, piccola donna, ha piรน desiderio, piรน bisogno, piรน amore, piรน lacrime che non i grandi uomini Pietro e Giovanni. Ha piรน lacrime da versare: l’eloquenza delle lacrime. Piangere รจ amare con gli occhi. Non si rassegna all’evidenza della morte, non si lascia consolare neppure dagli angeli. Cerca solo il suo tesoro perduto, lo ama anche da morto, quell’uomo che le aveva aperto orizzonti infiniti. Perchรฉ il tempo dell’amore, lo sappiamo tutti, รจ piรน lungo del tempo della vita.

Poi, colei che cercava con tanta passione si accorge che era cercata. Gesรน la chiama. Una voce fra le lacrime: “Maria”. E lei si gira, sussurrando, balbettando: “Rabbunรฌ”, dice Giovanni. No, credo abbia detto “dod”, come nel Cantico dei Cantici. L’un l’altro si chiamano “dod”, i due: “Sei tu, sei tu, amore”. Non lo vede con i suoi occhi velati dal pianto, ma lo sente. Non vede perchรฉ vede. Vede perchรฉ ama. Nessuno poteva pronunciare il suo nome come quell’uomo. Molti ci chiamano per nome, qualcuno con affetto, pochi con amore. Uno solo con tutto il cuore. E lei sentiva, come noi possiamo sentire, il nostro nome al sicuro su quelle labbra, su quella bocca, come in nessun’altra parte.

E poi, il capovolgimento ulteriore: “Vai dai miei fratelli. Non mi trattenere”. La donna sdemoniata diventa missionaria. Maddalena, che aveva il cattivo odore del male, porta adesso agli altri il buon profumo di Cristo, il buon odore di vita per la vita. Come la Samaritana dai cinque mariti, dal cuore ferito e contorto, donna che, con tanti amori, era rimasta nel deserto dell’amore, che diventa la prima missionaria di Samaria. Abbandona la brocca e corre in cittร , gridando a tutti: “Venite! C’รจ uno che dice tutto di te”. Donne sviate che diventano inviate.

รˆ la redenzione. Quale fiducia immotivata ha il Signore per ricalcolare il suo percorso! Perchรฉ il tempo del perdono di Dio รจ l’anticipo. Dio perdona di un amore preveniente, che previene anche il pentimento. รˆ incondizionato, asimmetrico. Se mi pento, Dio mi perdonerร ? No. Tu ti pentirai quando sentirai che Dio ti ha perdonato. Il figlio prodigo torna, il padre l’ha giร  perdonato. La pecora perduta non sta tornando all’ovile, ma il pastore la trova, la carica sulle spalle. La moneta perduta รจ trovata per terra, sotto la spazzatura di casa. Quante monete d’oro nella nostra esistenza, anche sotto un velo di spazzatura! E Dio le tira fuori da sotto, come un pescatore fa con i pesci: le porta al sole, all’aria.

Le nostre monete d’oro. Solo Lui poteva, nei sette demoni di Maddalena, intuire due angeli futuri. Dove l’uomo dice: “Perduto”, Dio dice: “Trovato”. Dove l’uomo dice: “Finito”, Dio dice: “Rinnovato”. Dove l’uomo dice: “Morto”, Dio dice: “Tornato in vita”. E non desiste da nessuno, neanche dai lupi. Mi piace tanto San Francesco e il lupo, che tutti a Gubbio dicono cattivo, violento. E Francesco, meraviglioso, non sta ad ascoltare le parole, lui vuole capire perchรฉ il lupo รจ cattivo. Cosรฌ va nel bosco, disarmato, e si rende conto che il lupo non รจ violento, non รจ cattivo. Il lupo ha paura, il lupo ha fame. E cosรฌ Maddalena, Zaccheo, la Samaritana: questi capovolgimenti meravigliosi della Bibbia, come dice San Vincenzo de’ Paoli: “Sembravano traversie ed erano opportunitร ”.

รˆ un precedente clamoroso, vale la pena ricordarlo. Il re Davide, assassino, adultero, bugiardo, ma sincero di cuore. Unica condizione per rinnovare la vita รจ la sinceritร  del cuore. Non solo รจ perdonato, ma il finale straordinario di quel salmo potente, che รจ il Salmo 51, dice: “Insegnerรฒ ai ribelli le tue vie, e i peccatori a te ritorneranno”. Un peccatore che fa ritornare i peccatori a Dio. Il peccatore che diventa missionario. L’assassino diventa guida degli erranti, l’adultero maestro di vita. Gli ha affidato il ministero sacerdotale di insegnare e guidare attraverso il suo peccato. “Felix culpa”. Ha capito chi ha sbagliato via, ma l’ha sbagliata di brutto, si trova a insegnare la via diritta.

Puรฒ succedere anche a noi. รˆ successo. Chi ha fatto naufragio trova un rottame di nave e diventa navigatore per colui che ha perso la rotta. Come Maddalena con Pietro. Di Maria di Magdala non si racconta nessuna grande opera, cosa ha realizzato? Nulla, se non una corsa perdifiato al mattino e tante lacrime. Sono le istituzioni, la politica, le chiese che fanno opere; i poveri e le donne fanno gesti, meno opere, piรน gesti. รˆ la soluzione anche per noi, per chi crede. E infatti non vediamo mai Gesรน compiere grandi opere, ma guardare, fermarsi, toccare, accarezzare, riorientare, rialzare e anche lasciarsi accarezzare. Di Maria di Magdala non si ricordano opere, ma solo qualche gesto: stare presso la croce, vedere, fermarsi, correre, chiamare, piangere, ascoltare, abbracciare, ripartire.

E questo รจ un Vangelo a dimensione umana, domestico, accessibile. Non per eroi, ma per uomini e donne autentici. E lei, maestra, indica il fondamento di tutto il Vangelo, di tutta la legge. Il fondamento di tutto รจ questo: tu sei amato. E sento Paolo che lo ripete tante volte. รˆ la cosa, il chiodo da ribattere e da ribadire: tu sei amato. E il fondamento, il compimento della legge รจ: “Tu amerai”. Chi astrae la legge dalla sua esistenza, da questo fondamento e da questo compimento, amerร  il contrario della vita. Amerร  la morte.

Allora, il cuore della fede. Maria di Magdala cosa ha fatto? Ha voluto bene. E vi sembra poco? Noi non siamo chiamati a salvare il mondo, ma ad amarlo. Non siamo chiamati neanche, posso dire con sorella Maria di Campello del Subasio, a fare del bene, ma a voler bene. Questo ci insegna la donna dai sette demoni e dal grande cuore. Il cuore della fede non รจ ciรฒ che io faccio per Dio, ma ciรฒ che Dio fa per me. Il Vangelo non รจ una morale che mi chiede di fare cose, il Vangelo รจ una sconvolgente liberazione. E al centro non sta il mio agire, ma l’agire di Dio.

E la fede, ci dicono, รจ un dono. No, non รจ vero. La fede non รจ un dono. La fede รจ la mia libera risposta al corteggiamento di Dio. Vorrei poter sentire, come Maria di Magdala, il corteggiamento di Gesรน. E che Gesรน sentisse, qualche volta, il mio corteggiamento. Grazie.