Nei โdiscorsi da barโ, che un tempo avvenivano tra poche persone nelle bettole dei paesi e dei rioni, mentre oggi hanno come teatro i social, a volte vengo accusato di essere โneo- arianoโ, cioรจ di non credere a Gesรน Cristo quale Figlio di Dio, confessato dalla tradizione cristiana Dio oltre che uomo. Tale accusa viene lanciata da cristiani che di fatto sono degli incalliti teisti, non avendo mai preso sul serio il proprium del cristianesimo, che resta scandaloso, oggi come agli inizi della fede dei discepoli di Gesรน: Dio si รจ fatto uomo.
ร il vangelo secondo Giovanni che sintetizza lโevento della salvezza cosmica nella famosa affermazione del prologo: โE il Verboโ, cioรจ la Parola di Dio, โsi fece carneโ (Gv 1,14), il Lรณgos si fece sรกrx. Questa รจ la novitร cristiana, e giร il Nuovo Testamento e gli antichi padri hanno molto faticato per affermarla rispetto al giudaismo e alle interpretazioni gnostiche della vita di Gesรน. Per questo nella Prima lettera di Giovanni lโapostolo รจ costretto a mettere in guardia dalla piรน pesante aggressione alla veritร del Vangelo: โChi non confessa Gesรน Cristo venuto nella carne, non รจ da Dioโ (cf. 1Gv 4,3). La svalutazione della carne del Figlio di Dio, infatti, รจ il pensiero dellโAnticristo, e senza carne non cโรจ Cristo.
Eppure il docetismo รจ restato sempre presente come tentazione nella credenza di molti cristiani e porzioni di chiesa, al punto che alcuni giunsero a negare la morte reale di Gesรน in croce, forgiando addirittura lโipotesi che un altro, Simone il Cireneo, fosse stato crocifisso al suo posto. Anche Ignazio di Antiochia allโinizio del II secolo ammoniva i cristiani a chiudere gli orecchi verso quanti dicevano che Gesรน non aveva veramente sofferto e non era veramente morto (cf. Ai Tralliani 9,1-2).
Poi il grandissimo Ireneo di Lione e in seguito Tertulliano elaborarono una vera teologia della carne assunta da Dio in Gesรน Cristo: Dio aveva plasmato con le sue mani la carne di Adamo, dalla terra (adamah), e quella รจ la nostra carne; la carne che, non essendo indegna del Figlio di Dio, fu anche la carne di Cristo. Carne che dunque non fu il vile strumento per la missione del Figlio di Dio sulla terra, abbandonata subito dopo lโuso, ma carne risorta, trasfigurata, resa gloriosa e che ora รจ in Dio stesso, primizia della resurrezione della nostra carne nel Regno eterno. Lโincarnazione va presa sul serio, mentre noi ne restiamo scandalizzati, fino ad avere paura della fragilitร , della mortalitร , della limitatezza dellโuomo Gesรน. Preferiremmo discernerlo solo come Dio, ma cosรฌ facendo svuoteremmo il cristianesimo, e allora la carne non sarebbe piรน โ come asseriva Tertulliano โ โopera dโarte delle mani di Dio, custodia del suo Spirito, regina della creazione, sacerdotessa della religione, sorella di Cristoโ (La resurrezione della carne 9,2).
Secondo la fede cristiana, Gesรน รจ โnato da donnaโ (Gal 4,4), ma per la grazia del Spirito santo, perchรฉ un uomo cosรฌ solo Dio poteva donarcelo. ร nato ed โรจ cresciuto in sapienza, etร e graziaโ (Lc 2,52), come tutti noi; รจ stato tentato, ha sofferto, รจ morto come ogni figlio di Adamo, perchรฉ la sua condizione era umana, umanissima, anzi quella di un uomo collocato allโultimo posto, uno schiavo. Ecco perchรฉ โla carne รจ il cardine della salvezzaโ (La resurrezione della carne 8,3). Questa non รจ solo una professione di fede, di conoscenza, ma determina la nostra esistenza vissuta nella carne, perchรฉ noi non abbiamo un corpo, ma siamo un corpo, siamo carne e insieme siamo spirito, senza possibilitร di separazione. Perciรฒ noi cristiani non abbiamo paura della carne, ma osiamo la carne! Non dobbiamo pensare alla nostra vita spirituale senza la carne e cercare di negarla andando oltre, al di lร di essa. Nel corpo che siamo, la nostra carne significa respiro e sensibilitร , intelligenza, parola e gesto, bisogno e sazietร , cultura e storia.
La fede cristiana mette al centro lโuomo Gesรน, lโumanizzazione reale di Dio, cosรฌ che non si puรฒ piรน affermare Dio senza affermare lโessere umano. Guardando a Gesรน Cristo, contempliamo una creatura umanissima, in cui โabita corporalmente tutta la pienezza della divinitร โ (Col 2,9); in lui vediamo โlโimmagine del Dio invisibileโ (Col 1,15) e confessiamo nella fede che colui che era Dio si svuotรฒ, diventรฒ uomo, schiavo, fino alla morte di croce, e fu esaltato da Dio come Kรฝrios, Signore (cf. Fil 2,6-11). Non possiamo dunque fare diversamente da ciรฒ che fece Tommaso davanti al Risorto: in adorazione confessarlo โmio Signore e mio Dioโ (Gv 20,28).
Enzo Bianchi suย Jesus –ย Bisaccia del mendicante – Dicembre 2018 – Fonte