6 giugno 2012, ore 17.45 – Genova, Palazzo Ducale – Salone del Maggior Consiglio
Nel nostro contesto socio-culturale in cui si è perso il senso fisico della prossimità, in cui – come ha scritto qualcuno – “il prossimo è morto”, come restituire un senso reale al comandamento dell’amore per il prossimo? Ciò esige di ricostruire una grammatica umana dell’amore e della prossimità. Farsi prossimo con amore richiede innanzitutto di avere fiducia nell’altro e di donargli fiducia, richiede di esercitarsi a porre l’atto umano della fede. Senza questa fede-fiducia nella vita, negli altri, nell’umanità, non ci può essere autentica vita umana né si può intraprendere alcun cammino di umanizzazione, perché credere è la modalità basilare di vivere la relazione con l’altro.
[Fonte: Alzo gli occhi verso il cielo]