Ai nostri giorni siamo invasi dalle parole, dal rumore, dalle chiacchiere, al punto che lโinquinamento sonoro puรฒ ormai essere annoverato tra i problemi ecologici. Nella societร cacofonica in cui viviamo, inoltre, la parola รจ diventata quasi uno strumento obbligato per lโaffermazione e la celebrazione di se stessi, anche a costo di assumere forme quanto mai aggressive e capaci di ferire: โparole come armiโ, si potrebbe direโฆ Si comprende dunque perchรฉ molti avvertano il bisogno del silenzio, vorrebbero cioรจ imparare a tacere per riscoprire la bellezza del silenzio e, insieme, la bellezza di forme di comunicazione non verbali. Tacere equivale a digiunare verbalmente e il silenzio รจ paragonabile al digiuno fisico, entrambi salutari quando lo esigono il corpo e la psiche, cioรจ lโintera persona umana.
Occorre perรฒ subito precisare che il silenzio non consiste semplicemente nellโassenza di rumore e di parola, ma รจ una realtร plurale. Cโรจ un silenzio necessario in certi luoghi, e come tale imposto, cโรจ un silenzio inscritto con segni allโinterno della scrittura stessa, cโรจ silenzio tra le note musicaliโฆ Accanto a questi silenzi funzionali, ve ne sono altri negativi o addirittura mortiferi: silenzi che โpesanoโ, che rendono inquieti e spaventano, silenzi opprimenti, silenzi di morte, abissi di silenzio! Di piรน, esistono silenzi complici e pieni di viltร , silenzi che dovrebbero essere spezzati dalla forza di un profeta, silenzi di ostilitร che paralizzano la comunicazione, silenzi amari di solitudine soffertaโฆ
Vi sono perรฒ anche silenzi positivi, irrinunciabili. In primo luogo il silenzio rispettoso della parola dellโaltro, ma anche il silenzio scelto nella consapevolezza che โcโรจ un tempo per tacere e un tempo per parlareโ (Qo 3,7). Un silenzio particolare รจ quello dellโamicizia e dellโamore: lโamore crea un linguaggio non verbale, molto piรน eloquente e intenso di qualsiasi parola, linguaggio in cui il silenzio stesso diventa parola. Nasce cosรฌ quel silenzio di presenza e di pienezza, in cui il semplice stare insieme รจ fonte di gioia: silenzio che รจ ascolto amoroso, attento, contemplativo, raccolto; โsilenzio sottileโ che si fa voce come per Elia sul monte Oreb (cf. 1Re 19,12). Vi รจ infine il silenzio interiore, nel cuore di ciascuno di noi, per accogliere la presenza degli altri e dellโAltro, Dio: รจ quella disposizione che scava nel nostro intimo uno spazio per il Signore e consente che la sua Parola prenda dimora in noi.
Ma perchรฉ fare silenzio, perchรฉ imparare il silenzio in modo progressivo e ragionevole? Innanzitutto perchรฉ nel silenzio possono emergere energie che si traducono in unโattivitร intellettuale piรน feconda, capace di stimolare la nostra memoria e di aguzzare le nostre facoltร di ragionamento e di immaginazione. Sรฌ, nel silenzio diventiamo piรน ricettivi alle impressioni trasmesseci dai nostri sensi, sappiamo meglio ascoltare, vedere, odorare, toccare, anche gustare. Si pensi solo a unโesperienza comune: quando si vuole fare o ricevere una carezza non diventa forse naturale restare in silenzio? Lunghe ore di silenzio, ore in cui non si parla e non si ascoltano parole o suoni, ci rendono diversi, ci aiutano a guardare dentro di noi, a dimorare con noi stessi e, soprattutto, ad ascoltare ciรฒ che ci abita in profonditร .
E cosรฌ impariamo poco a poco quali sono le ragioni per cui parliamo, venendo a conoscenza di veritร che non vorremmo vedere. Scopriamo cioรจ che le nostre parole sono spesso strumento di conquista e di seduzione, mezzi per permettere al nostro io di acquistare potere, successo, dominio sugli altri: parole aggressive e interessate, piegate a scopi inconfessati e inconfessabili, strumenti di manipolazioneโฆ Insomma, grazie al silenzio impariamo a parlare, decidiamo quando e se vale la pena di rompere il silenzio, affiniamo lo stile con cui ci rivolgiamo agli altri. Attraverso la pratica consapevole del silenzio possiamo vigilare affinchรฉ le nostre parole siano sempre fonte di dialogo e di conoscenza, di consolazione e di pace.
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Solo allora, per grazia, la nostra comunicazione puรฒ anche edificare la comunione, secondo lโintuizione di una grande donna spirituale del secolo scorso, sorella Maria di Campello: โLa nostra parola sia umile, chiara, leale, rispettosa, fraterna; la nostra comunicazione edifichi la comunioneโ.
Pubblicato su Jesus โ Bisaccia del mendicante โ Ottobre 2019