Gesรน ci libera dalla potenza del diavolo
Dopo il racconto della vocazione dei primi quattro discepoli (cf. Mc 1,16-20), Marco sottolinea che Gesรน non รจ piรน solo. Ormai cโรจ una piccola comunitร alla sequela di questo rabbi venuto in Galilea dalle rive del Mar Morto in seguito allโarresto del suo maestro e profeta Giovanni il Battista, e questa comunitร crescerร e accompagnerร Gesรน, coinvolta nella sua vita fino alla fine.
Lโevangelista ci presenta dunque una giornata-tipo vissuta da Gesรน e dai suoi discepoli: la โgiornata di Cafarnaoโ (cf. Mc 1,21-34), una piccola cittร situata a nord del mare di Galilea, centro commerciale, luogo di passaggio tra Palestina, Libano e Assiria, cittร con gente composita, scelta da Gesรน come โresidenzaโ, come luogo in cui egli e la sua comunitร avevano una casa (cf. Mc 1,29.35, ecc.), una dimora dove sostavano di tanto in tanto, nelle pause dei loro itinerari in Galilea e in Giudea.
Comโera vissuta da Gesรน una giornata? Egli predicava e insegnava, incontrava delle persone liberandole dal male e curandole, pregava. Vi erano poi certamente un tempo e uno spazio per mangiare con i suoi, per stare con la sua comunitร e per insegnare a essa come occorreva vivere per accogliere il regno di Dio veniente.
Ecco come il vangelo ci narra questa giornata di Gesรน. ร un sabato, il giorno del Signore, in cui lโebreo vive il comandamento di santificare il settimo giorno (cf. Es 20,8-11; Dt 5,12-15) e va alla sinagoga per il culto. Anche Gesรน e i suoi discepoli si recano alla sinagoga di Cafarnao dove, dopo la lettura di un brano della Torah di Mosรจ (parashah) e di una pericope dei Profeti (haftarah), un uomo adulto poteva prendere la parola e commentare quanto era stato proclamato. Gesรน รจ un semplice credente del popolo di Israele, รจ un laico, non un sacerdote, ed esercita questo diritto. Va allโambone e fa unโomelia, di cui perรฒ Marco non ci dice il contenuto, a differenza di quanto fa Luca riguardo allโomelia tenuta da Gesรน nella sinagoga di Nazaret (cf. Lc 4,16-21).
[โฆ]
- Pubblicitร -
Continua a leggere il testo nel blog di Enzo Bianchi