Sulla tua parola getterรฒ le reti
Oggi รจ per ciascuno di noi sempre lโora per ascoltare la voce di Dio, per non indurire il cuore e poter cosรฌ cogliere la realizzazione delle sue promesse. La parola di Dio nella sua potenza risuona sempre oggi. Oggi, dunque, si ascolta e si obbedisce alla Parola o la si rigetta; oggi si decide il giudizio per la vita o per la morte delle nostre vicende; oggi รจ sempre parola che possiamo dire come ascoltatori autentici di Gesรน.
Quando Gesรน chiama, trasforma quello che facciamo, e questa trasformazione richiede un abbandono di ciรฒ che eravamo e una novitร di vita, di forma di vita, nel futuro che si apre davanti a noi. Siamo chiamati ad avanzare verso le acque profonde, verso lโabisso, senza timore, muniti solo della fiducia nella parola di Gesรน.
Siamo sempre agli inizi della predicazione e dellโattivitร di Gesรน e anche Luca colloca in questo esordio del ministero pubblico del profeta di Galilea la chiamata dei primi discepoli. Rispetto perรฒ al vangelo secondo Marco (cf. Mc 1,16-20), ripreso negli stessi termini da Matteo (cf. Mt 4,18-22), Luca dร una lettura piรน teologica della vocazione. Il racconto si arricchisce di particolari, รจ espresso con unโottica diversa, sicchรฉ giร qui vi รจ un messaggio che riguarda la teologia della chiesa.
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Gesรน svolgeva il suo ministero soprattutto nelle cittร e nelle campagne attorno al lago di Tiberiade (o di Gennesaret), quale profeta continuava a dispensare la parola di Dio ad ascoltatori che aumentavano ogni giorno, fino a diventare una vera e propria folla che faceva ressa, premendo per stargli vicino e raccogliere le sue parole. In quella calca, Gesรน vede due barche ormeggiate sulla spiaggia, perchรฉ i pescatori erano scesi e stavano pulendo le reti dai detriti risaliti dalle acque del lago insieme ai pesci. Pensa allora di salire su una delle due barche, quella appartenente a Simone, e lo prega di allontanare un poโ la barca da riva, cosรฌ da farne una sorta di ambone da cui proclamare la parola di Dio. La scena รจ di per sรฉ eloquente: Gesรน โparla la Parolaโ e come seme la getta verso terra (la spiaggia) nel cuore degli ascoltatori lรฌ radunati (cf. Lc 8,4-15); ciรฒ che nella sinagoga รจ un ambone solenne, una cattedra, qui รจ la barca di Simoneโฆ
Non appena ha terminato quellโomelia, quellโinsegnamento, Gesรน passa dalle parole allโevento: chiede a Simone di โprendere il largoโ (โDuc in altum!โ, nella Vulgata) โ cioรจ di abbandonare con coraggio e speranza le acque quiete dellโinsenatura per inoltrarsi in mare aperto โ e di gettare le reti in mare. Simone รจ un pescatore esperto, per tutta la notte ha tentato la pesca senza ottenere risultati. Tuttavia quel Gesรน che ha parlato lo ha impressionato per la sua exousรญa; รจ un uomo affidabile โ pensa โ, che merita obbedienza, dunque gli risponde: โMaestro, โฆ sulla tua parola getterรฒ le retiโ. Eccolo dunque avanzare verso le acque profonde, verso lโabisso (eis tรฒ bรกthos), senza timore, munito solo della fiducia nella parola di quel profeta.
Il risultato รจ immediato, sbalorditivo: โFecero cosรฌ e presero una quantitร enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dellโaltra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondareโ. Da dove viene questo successo, se per tutta la notte questi uomini hanno faticato invano? Dalla fede-fiducia nella parola di Gesรน! Cโรจ qui una profezia per ogni โuscitaโ, per ogni missione della chiesa: deve essere sempre fatta su indicazione di Gesรน, va eseguita con fede piena nelle sua parola, altrimenti risulterร sterile e inutile. Non era bastata la loro competenza di pescatori, non era risultata feconda la loro fatica, ma tutto muta se รจ Gesรน a chiedere, a guidare, ad accompagnare la missione.
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Questo segno stupisce Simone, che subito cade ai piedi di Gesรน in atto di adorazione; nello stesso tempo, percependosi nella condizione di uomo peccatore, chiede a Gesรน di stare lontano da lui. Accade cioรจ nel cuore di Pietro la rivelazione che in Gesรน cโรจ la santitร , che Gesรน รจ il Kรฝrios, il Signore, mentre egli รจ solo un misero, un peccatore, indegno di tale relazione con Gesรน. ร la stessa reazione di Isaia quando nel tempio โvede il Signoreโ (cf. Is 6,1) e si sente costretto a gridare: โGuai a me, uomo dalle labbra impure!โ (Is 6,8; Is 6,1-2a.3-8 รจ la prima lettura di questa domenica); รจ la reazione di tanti profeti che hanno visto Dio entrare nelle loro vite, attraverso teofanie, manifestazioni grandiose di Dio stesso. Qui cโรจ Gesรน, un uomo, un profeta su una barca, eppure Pietro ha compreso la sua identitร : Gesรน รจ โil Santo di Dioโ โ come Pietro stesso confessa esplicitamente altrove (Gv 6,69) โ, mentre egli รจ un peccatore e dovrร sentirsi tale per tutta la vita, in tante occasioni. E quando dimenticherร di essere peccatore, il canto del gallo glielo ricorderร : il gallo canterร tre volte, cosรฌ come lui tre volte aveva gravemente peccato, dicendo di non avere mai conosciuto nรฉ avuto rapporti con lโuomo (cf. Lc 22,54-62) di cui qui riconosce la santitร e che piรน tardi confesserร โMessia di Dioโ (Lc 9,20).
Stupore e tremore per Pietro, dunque, ma anche per i suoi compagni, di cui ora Luca svela i nomi: Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedeo. Si intravede giร quel gruppetto di tre che saranno i piรน vicini a Gesรน: erano discepoli amati, non prediletti, non amati piรน degli altri, perchรฉ lโamore, quando รจ vivo ed รจ in azione, non รจ mai uguale nel manifestarsi. Certo, amati da Gesรน come gli altri, ma partecipi allโintimitร della sua vita in modo diverso, poichรฉ muniti di doni diversi rispetto agli altri: non a caso saranno scelti da Gesรน quali testimoni della resurrezione della figlia di Giairo (cf. Lc 8,51-55), testimoni della gloriosa trasfigurazione dellโaspetto di Gesรน sullโaltro monte (cf. Lc 9,28-29), testimone della sua de-figurante passione nel giardino degli Ulivi (secondo Mc 14,33 e Mt 26,37). Saranno coinvolti con Gesรน nella sua gloria e nella sua miseria, dunque sempre in ansia, sempre chiamati alla vigilanza, di cui non sono capaci (cf. Lc 22,45-46 e par.), sempre chiamati a una fedeltร che perรฒ viene meno, a causa del rinnegamento (cf. Lc 22,54-62) o della fuga (cf. Mc 14,50; Mt 26,56).
Secondo Luca qui Gesรน consegna a Pietro la vocazione: โNon temere, dโora in poi tu prenderai, catturerai vivi degli uominiโ. Ovvero, โdโora in poi รจ tuo compito andare negli abissi, al largo, per salvare uomini preda del male, per salvarli da abissi infernali, da strade perdute. I pesci muoiono, gli uomini sono invece destinati alla vita eterna!โ. Non si pensi subito alla missione come a un causare la conversione, ma a un annuncio di salvezza, quello che Gesรน aveva illustrato di sรฉ nella sinagoga di Nazaret, leggendo un brano del profeta Isaia e dichiarando realizzata quella profezia: liberare i prigionieri, ridare la vista ai ciechi, redimere gli oppressi, annunciare ai poveri la buna notizia del Vangelo (cf. Lc 4,16-21; Is 61,1-2). La chiesa, quando va in missione, non va innanzitutto per fare cristiani, per aumentare il numero dei suoi membri, per battezzare, ma in primis per unโazione di liberazione dei bisognosi. Se fa questo, annuncerร il Signore Gesรน e, se Dio vorrร , ci saranno conversioni e partecipazione ecclesiale. Attenzione perรฒ a non capovolgere la realtร determinata dal Signore, cercando risultati, opere visibili delle nostre mani.
Ecco allora avvenire il mutamento decisivo:
โTirate le barche a terra,
lasciarono tutto
e lo seguironoโ.
Ormai non sono piรน addetti alla barca, alla pesca, al loro mestiere, ma tutte queste cose sono abbandonate per sempre sulla riva del lago. Ora รจ avvenuto il โsรฌโ, lโโamenโ al profeta Gesรน, affidabile e dunque autorevole: vale la pena seguirlo e fondare la propria vita sulla sua parola. Luca ha utilizzato la metafora della pesca โ come accade altre volte nei vangeli โ per dirci una cosa semplice: quando Gesรน chiama, trasforma quello che facciamo, e questa trasformazione richiede un abbandono di ciรฒ che eravamo e una novitร di vita, di forma di vita, nel futuro che si apre davanti a noi.
Per gentile concessione dal blog di Enzo Bianchi.