โGesรน apparve prima alle donne discepoleโฆโ
In questo giorno, il primo dopo il sabato, inizio di una nuova settimana, in veritร inizia un nuovo tempo, il tempo della vittoria dellโamore sulla morte, un tempo che durerร fino alla fine del mondo (cf. Mt 28,20). ร il tempo in cui Gesรน, il Signore vivente, โvieneโ per incontrare gli uomini e le donne che cercano di dare un senso alla loro vita; รจ il tempo in cui i discepoli e le discepole di Gesรน, senza averlo visto, convinti che egli รจ vivente, cercano di seguirlo e di conformare la loro vita quotidiana alla sua vita umanissima (cf. 1Pt 1,8-9). Questo giorno che segna una svolta nella storia รจ la Pasqua del Signore, il Giorno del Signore!
Che cosa รจ accaduto nella storia, allโalba di quel 9 aprile dellโanno 30 della nostra era, il terzo giorno dopo la crocifissione e la morte di Gesรน? Tutti i vangeli ci danno una testimonianza concorde: la tomba nella quale Gesรน era stato sepolto viene trovata vuota. Ma seguiamo il racconto di Matteo, come ci chiede la liturgia della grande e santissima veglia pasquale. Passato il sabato, allโalbeggiare del primo giorno della settimana, le donne discepole che erano state testimoni della morte di Gesรน in croce (cf. Mt 27,55-56) e avevano accompagnato il suo seppellimento da parte di Giuseppe di Arimatea (cf. Mt 27,61) vengono alla tomba di Gesรน. Perchรฉ? Matteo dice che lo fanno per โcontemplareโ (verbo theorรฉo) il sepolcro, mentre Marco e Luca per ungerlo (cf. Mc 16,1; Lc 24,1). Il loro affetto fedele le spinge a tornare dove Gesรน รจ stato deposto, al suo corpo, perchรฉ queste donne continuano a essere attratte dal loro maestro e profeta, seguito a caro prezzo fino alla fine. Sono Maria di Magdala e lโaltra Maria, venute a Gerusalemme dalla Galilea con Gesรน.
In quellโinizio del giorno sono assenti i discepoli, quelli che avevano lasciato tutto per seguire il rabbi Gesรน (cf. Mt 4,18-22) ma poi durante la sua passione lo avevano abbandonato per fuggire, tutti, nessuno escluso (cf. Mt 26,56). Anche questa assenza mette in risalto la presenza delle discepole, che nel loro legame perseverante con Gesรน diventano le prime testimoni della sua resurrezione. Non appena queste donne si avvicinano al sepolcro, ecco accadere lโindicibile: avviene una rivelazione da parte di Dio e viene dato alle donne un annuncio che solo Dio poteva dare, annuncio che si impone.
La terra stessa sembra partecipare alla rivelazione, sussultando come in un terremoto, e un messaggero del Signore discende dal cielo, inviato da Dio, con il volto lampeggiante di luce e le vesti risplendenti. Abbiamo qui le immagini veterotestamentarie che tentano di raffigurare il mistero non raccontabile a parole e, insieme, abbiamo la descrizione del timore che sempre coglie chi รจ avvicinato da Dio. Questo messaggero โ solo Matteo narra tale particolare โ scende dal cielo e fa rotolare la grande pietra che chiudeva il sepolcro, sigillata dalle guardie poste a presidio dalle autoritร religiose (cf. Mt 27,62-66); poi fa di questa pietra un trono, sedendosi gloriosamente sopra di essa. La pietra che chiudeva la tomba, segno della morte implacabile e invitta, viene rimossa dal messaggero, il quale sedendosi su di essa proclama che la morte vinta, che non รจ piรน lโultima realtร . Egli si impone anche sulle guardie, che โsono scosse e rimangono come morteโ.
Il messaggero puรฒ dunque rivolgersi alle donne, dicendo loro: โVoi non abbiate paura! So che cercate Gesรน, il crocifisso. Non รจ qui. ร risorto, infatti, come aveva detto; venite, osservate il luogo dove giacevaโ. Il messaggero innanzitutto le rinfranca e attesta di conoscere la loro ricerca: cercavano Gesรน! Cercavano colui che avevano visto crocifisso tre giorni prima, colui che era morto in croce e sepolto nella tomba da loro visitata. Ma la tomba รจ vuota, รจ questo รจ un segno per passare dallโaporia alla fede. Nel sepolcro vuoto non cโรจ una prova della resurrezione: si sarebbe infatti potuto dire che i discepoli erano venuti a rubare il corpo (cf. Mt 27,64), che Gesรน non era morto ma fuggito; si sarebbero potute addurre altre spiegazioniโฆ Ma ciรฒ che รจ decisivo รจ che allโannuncio: โNon รจ qui. ร risortoโ, il messaggero aggiunga: โcome aveva dettoโ, mettendo in evidenza che cโerano delle parole dette da Gesรน, che andavano ricordate e credute.
Le donne iniziano cosรฌ il faticoso cammino del ricordare, del rivivere le parole di Gesรน come affidabili, sorgente di fede, di convinzione. In loro nasce la fede: ricordando le parole di Gesรน (dicono Marco e Matteo), ricordando anche le Scritture dellโAntico Testamento, vera profezia (dice Luca), interpretando tutto ciรฒ alla luce della tomba vuota, esse aderiscono alla rivelazione: โGesรน, il crocifisso, รจ risorto!โ. E non appena le donne giungono a interpretare lโevento accaduto nella storia, lโevento della tomba vuota, subito sentono in loro la spinta, il desiderio, la forza di annunciare lโevento. Devono andare dai discepoli impauriti e chiusi nella loro abitazione a Gerusalemme, per annunciare loro la buona notizia pasquale della resurrezione di Gesรน. E in Galilea avverrร lโincontro:
dove cโera stata la chiamata,
lโincontro e lโintimitร ,
il coinvolgimento con la vita di Gesรน,
lร occorreva ritornare, con un cammino che non รจ geografico ma esistenziale. ร un riandare allโinizio per ricominciare e dunque trascendere lโora del rinnegamento, dellโabbandono del Signore, della propria caduta.
Le donne allora corrono, abbandonano in fretta il sepolcro, che per loro non ha piรน alcun significato e, convinte che Gesรน รจ risorto, vanno a portare il Vangelo ai suoi discepoli. Sรฌ, le donne sono state le prime destinatarie dellโannuncio pasquale, sono state inviate a quelli che si dicevano inviati (apรณstoloi) del Signore: questo dato appare ancora oggi non pienamente accettabile dalla cultura ecclesiasticaโฆ Ma in veritร questo non รจ un particolare da poco, e noi oggi dobbiamo metterne in risalto la peculiaritร : le donne discepole, e non i discepoli, sono i soggetti della prima testimonianza, della prima evangelizzazione pasquale. ร un fatto che resta innegabile, che non puรฒ essere tralasciato o ricordato solo superficialmente, ma deve interrogarci oggi ed essere fonte di domande per la cultura cristiana dominante nelle chiese, in tutte le chiese. Quel mattino di Pasqua, quellโinizio della salvezza, ha come protagoniste le donne discepole: i discepoli restano al chiuso, i sacerdoti e gli scribi restano convinti che Gesรน รจ morto e corrompono le guardie perchรฉ attestino il falso, e la gente vive la solita indifferenza che la induce a non porsi domande.
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Matteo ci dice che non solo le discepole hanno annunciato la fede pasquale ai discepoli, ma che hanno anche potuto vedere una manifestazione di Gesรน risorto. Egli viene loro incontro, quasi a ringraziarle per la missione svolta presso i discepoli, e le saluta dicendo: โRallegratevi!โ (chaรญrete). Allora si avvicinano a Gesรน e gli stringono i piedi, cioรจ cadono a terra e prostrate gli abbracciano i piedi, constatando che รจ vivente, esprimendogli il loro affetto fedele, rallegrandosi perchรฉ la sua morte non รจ stata un fallimento, ma un passaggio (questo significa il termine โpasquaโ) a vita nuova, la vita eterna di Dio. Gesรน, in risposta, dร loro il comando giร consegnato dal messaggero: โNon abbiate paura; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: lร mi vedrannoโ.
Questo comando di andare in Galilea significa per le discepole e i discepoli: โRicostituite la comunitร , dopo la dispersione avvenuta a Gerusalemme. Riprendete il cammino della fede insieme e in quella terra di frontiera tra Israele e i territori delle genti iniziate ad annunciare la buona notizia della resurrezione, perchรฉ questo รจ il fondamento del Vangeloโ. Su questo evento della resurrezione i discepoli, gli evangelisti e poi tutti i cristiani torneranno a raccontare, a interpretare, celebrando cosรฌ la loro fede fino a oggi. Cristo รจ risorto: questa la nostra speranza, il nostro debito verso lโumanitร tutta!
Per gentile concessione dal blog di Enzo Bianchi