Un’immersione per la remissione dei peccati
Lโimmersione nel Giordano, segno della volontร di conversione, รจ strettamente legata alla remissione dei peccati per opera di Dio. ร lโamore preveniente di Dio a causare in noi la conversione. Se predisponiamo tutto per ricevere questo amore, allora il dono del perdono dei peccati opera ciรฒ che nessuno di noi potrebbe operare: i nostri peccati sono cancellati da Dio, che ci guarda come creature irreprensibili perchรฉ giustificate dalla sua misericordia. Questo รจ il Vangelo, la buona notizia che comincia a risuonare nel deserto per opera di Giovanni il Battista.
Lโimmersione nel Giordano, segno della volontร di conversione, รจ strettamente legata alla remissione dei peccati per opera di Dio. ร lโamore preveniente di Dio a causare in noi la conversione. Se predisponiamo tutto per ricevere questo amore, allora il dono del perdono dei peccati opera ciรฒ che nessuno di noi potrebbe operare: i nostri peccati sono cancellati da Dio, che ci guarda come creature irreprensibili perchรฉ giustificate dalla sua misericordia. Questo รจ il Vangelo, la buona notizia che comincia a risuonare nel deserto per opera di Giovanni il Battista.
Per lโevangelista Luca lโinizio dellโannuncio del Vangelo si ha con la chiamata e la missione di Giovanni il Battista, che non a caso egli ci presenta giร come โcolui che annuncia il Vangeloโ (cf. Lc 3,18). Gesรน, infatti, era nato a Betlemme circa trentโanni prima (cf. Lc 3,23), ma la sua vita era stata caratterizzata dal nascondimento. Quei tre decenni restano per tutti i vangeli โgli anni oscuri di Gesรนโ, nel senso che sappiamo che egli รจ stato allevato a Nazaret (cf. Lc 2,51-52), poi รจ cresciuto ed รจ diventato una persona matura: non conosciamo perรฒ con esattezza dove ciรฒ sia avvenuto, anche se supponiamo che Gesรน abbia trascorso quel tempo nel deserto, quale discepolo di Giovanni.
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Ecco allora il racconto solenne di Luca, che menziona proprio, e in posizione finale, di rilievo, il deserto. Vale la pena riportarlo alla lettera: โNellโanno quindicesimo dellโimpero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode principe della Galilea, e Filippo, suo fratello, principe dellโIturea e della Traconรฌtide, e Lisร nia principe dellโAbilene, sotto i sommi sacerdoti Anna e Caifa, la parola di Dio venne, cadde su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel desertoโ. Questโultimo รจ lโevento decisivo: la parola di Dio viene su un uomo, Giovanni, asceta che abita nel deserto di Giuda, e lo istituisce profeta, cioรจ porta-parola dello stesso Signore Dio. La profezia che da cinque secoli taceva in Israele si rende dunque di nuovo presente in uomo che, reso predicatore itinerante dalla Parola, percorre tutta la valle del Giordano, regione marginale situata tra la terra santa e il deserto, per far ritornare a Dio il suo popolo.
Giovanni predica la conversione, ossia lโesigenza di un mutamento di mentalitร , di comportamento e di stile di vita, e chiede che questa volontร , questa decisione che puรฒ avere origine solo nel cuore, sia accompagnata da unโazione semplice, umana: si tratta di lasciarsi immergere (questo, alla lettera, il senso del verbo โbattezzareโ) nelle acque del fiume Giordano. Questo atto รจ immagine di un affogamento: si va sottโacqua, si depone nellโacqua โlโuomo vecchio con i suoi comportamenti mortiferiโ (Col 3,9; cf. Rm 6,6; Ef 4,22), e si viene fatti riemergere dalle acque come uomini e donne in grado di โcamminare in una vita nuovaโ (Rm 6,4). Questa immersione, segno che significa un ricominciare, una novitร , ed รจ compiuto pubblicamente, davanti a tutti e davanti al profeta che immerge, diventa un impegno. Non รจ una delle tante abluzioni prescritte dalla Torah per riacquistare la puritร perduta, ma รจ un atto compiuto una volta per sempre, che indica una precisa opzione, che dovrร essere guida e criterio di tutta la vita che verrร . Conversione, ritorno sulla strada che porta a Dio, ritorno al Signore, rivolgersi a lui: ecco ciรฒ che questa immersione significa.
Secondo il vangelo (cf. anche Mc 1,4) in questo gesto รจ contenuta una grande novitร : la remissione dei peccati da parte di Dio. Sรฌ, quellโimmersione, segno della volontร di conversione, รจ strettamente legata alla remissione, al perdono dei peccati per opera di Dio. ร questa offerta potente di perdono da parte di Dio, รจ questo suo amore preveniente a causare la conversione, oppure รจ la conversione a causare il suo perdono? Nessun dubbio: โรจ Dio che produce in noi il volere e lโoperareโ (cf. Fil 2,13) e che sempre ci offre, ben prima che noi lo desideriamo o lo cerchiamo, il suo amore, che รจ misericordia infinita. Se noi predisponiamo tutto per ricevere questo amore, se sappiamo accoglierlo e dunque ci convertiamo, allora il dono del perdono dei peccati ci raggiunge e opera ciรฒ che nessuno di noi potrebbe operare: i nostri peccati, il nostro aver fatto il male รจ cancellato e dimenticato da Dio, che ci guarda come creature irreprensibili perchรฉ perdonate e giustificate dalla sua misericordia. Questo รจ il Vangelo, la buona notizia che comincia a risuonare tra le dune e le rocce del deserto e il fiume Giordano, per opera di Giovanni: ormai un profeta รจ in mezzo al popolo, che accorre a lui per ascoltare la parola di Dio annunciata dalla sua voce.
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Giovanni, chiamato dalla parola di Dio caduta su di lui come cadeva sugli antichi profeti (cf. Ger 1,2; Ez 1,3), compie una missione ben precisa, preannunciata dal profeta Isaia (cf. Is 40,3-5): una missione, un ministero di consolazione. Non possiamo qui non fare memoria dei โmonaciโ della comunitร di Qumran che vivevano proprio in quella regione del deserto in cui era apparso pubblicamente Giovanni. Essi avevano applicato a se stessi proprio questa profezia di Isaia che chiedeva di aprire una strada nel deserto e di appianarla per la venuta del Signore, assumendola come fonte del loro ministero e della loro missione. Per questo erano venuti nel deserto per vivere secondo la volontร di Dio e per attendere nella preghiera e nello studio perseverante delle sante Scritture la venuta del suo Messia e del suo regno.
Giovanni, asceta come loro nel deserto, condivide con loro la stessa missione, e il suo manifestarsi รจ conforme alla medesima profezia di Isaia: โComโรจ scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaia, โvoce che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, rendete dritti i suoi sentieri โฆ Ogni carne vedrร la salvezza di Dioโโ. Questa voce โ Luca lo sottolinea โ vuole raggiungere โogni carneโ, ogni uomo e ogni donna, non solo i figli e le figlie di Israele, in modo che tutti possano ricevere la salvezza di Dio: questa infatti non รจ rivolta solo al popolo delle alleanze e delle benedizioni, come annunciavano gli antichi profeti, ma Giovanni il Battista proclama che รจ una salvezza universale, per tutti, per tutti! Dunque buona notizia per tutti, โnon per alcuni, nรฉ per pochi nรฉ per molti, ma per tuttiโ, come recentemente ha gridato con gioia papa Francesco (Cattedrale di Firenze, 10 novembre 2015, Incontro con i rappresentanti del convegno nazionale della chiesa italiana).
Tutto ciรฒ avviene ai margini della terra santa, alle soglie del deserto, con il suo vuoto, il suo silenzio, la sua solitudine. Quale contrasto tra la โgrandeโ storia, che vede regnare Tiberio, Erode e gli altri, che registra il sommo sacerdozio di Anna e Caifa, e la storia di salvezza, che si realizza in modo umile, nascosto! Niente di ciรฒ che dร lustro al potere politico รจ presente; niente di ciรฒ che caratterizza la solenne liturgia sacerdotale appare: no, semplicemente un fiumiciattolo, dellโacqua in cui immergersi, dei corpi che scendono e risalgono dallโacqua per azione delle braccia di un uomo, Giovanni, il quale รจ solo voce che nel deserto chiede una vita altra, nuova, chiede agli uomini e alle donne di ricominciare a vivere secondo la volontร del Signore. Quello di Giovanni era un battesimo in cui lโacqua era eloquente di per sรฉ, non oscurata o nascosta da tante pretese azioni cultuali: acqua, parola, corpi che sono immersi e poi riemergono, braccia che accompagnano chi discende e poi lo risollevanoโฆ piena umanitร di quel segno-sacramento dellโimmersione. ร sufficiente perรฒ definirlo โbattesimoโ, per comprenderlo purtroppo solo come rito e non come gesto e parola, gesto che parla, parola che agisce!
Per gentile concessione dal blog di Enzo Bianchi.