Enzo Bianchi โ€“ Commento al Vangelo del 6 Febbraio 2022

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Signore avvicinati a me peccatore

Siamo sempre agli inizi della predicazione e dellโ€™attivitร  di Gesรน e anche Luca colloca in questo esordio del ministero pubblico del profeta di Galilea la chiamata dei primi discepoli. Rispetto perรฒ al vangelo secondo Marco (cf. Mc 1,16-20), ripreso negli stessi termini da Matteo (cf. Mt 4,18-22), Luca dร  unโ€™altra lettura della vocazione. Il racconto si arricchisce di particolari, รจ espresso con unโ€™ottica diversa, sicchรฉ giร  qui vi รจ un messaggio che allude alla missione della chiesa.

La predicazione di Gesรน da Nazaret (cf. Lc 4,16) a Cafarnao (cf. Lc 4,31) si estende alle cittร  attorno al lago di Tiberiade (o di Gennesaret), e Gesรน quale profeta continua a dispensare la parola di Dio ad ascoltatori che aumentano ogni giorno, fino a diventare una vera e propria folla che fa ressa, premendo per stargli vicino e raccogliere le sue parole. In quella calca, Gesรน vede due barche ormeggiate sulla spiaggia, perchรฉ i pescatori erano scesi e stavano pulendo le reti dai detriti risaliti dalle acque del lago insieme ai pesci. Pensa allora di salire su una delle due barche, quella appartenente a Simone, e lo prega di allontanare un poโ€™ la barca da riva, cosรฌ da farne una sorta di ambone da cui proclamare la parola di Dio. La scena รจ di per sรฉ eloquente: Gesรน โ€œparla la Parolaโ€ โ€“ scrive letteralmente Luca โ€“ e come seme la getta verso terra (la spiaggia) nel cuore degli ascoltatori lรฌ radunati (cf. Lc 8,4-15); ciรฒ che nella sinagoga รจ un ambone solenne, una cattedra, qui รจ la barca di Simone, la barca della chiesaโ€ฆ

Non appena ha terminato quellโ€™insegnamento alla folla, Gesรน passa dalle parole allโ€™evento: chiede a Simone di โ€œprendere il largoโ€ (โ€œDuc in altum!โ€, nella Vulgata) โ€“ cioรจ di abbandonare con coraggio e speranza le acque quiete dellโ€™insenatura per inoltrarsi in mare aperto โ€“ e di gettare le reti in mare. Simone รจ un pescatore esperto, per tutta la notte ha tentato la pesca senza ottenere risultati. Sa che non si pesca in pieno giorno, soprattutto se non si รจ preso nulla durante la notte. Tuttavia quel Gesรน che ha parlato lo ha impressionato per la sua exousรญa; รจ un uomo affidabile โ€“ pensa โ€“, che merita fiducia e obbedienza, dunque gli risponde: โ€œMaestro, โ€ฆ sulla tua parola getterรฒ le retiโ€. Chiama Gesรน con un termine che indica piรน il capo che il maestro (epistรกtes) e, da padrone della barca, lascia che sia Gesรน a guidarla. Eccolo dunque avanzare verso le acque profonde, verso lโ€™abisso (eis tรฒ bรกthos), senza timore, munito solo della fede nella parola di quel profeta.

Il risultato รจ immediato, sbalorditivo: โ€œFecero cosรฌ e presero una quantitร  enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dellโ€™altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondareโ€. Da dove viene questo successo, se per tutta la notte questi uomini hanno faticato invano? Dalla fede-fiducia nella parola di Gesรน! Cโ€™รจ qui una profezia per ogni โ€œuscitaโ€, per ogni missione della chiesa: deve essere sempre fatta su indicazione di Gesรน, va eseguita con fede piena nelle sua parola, altrimenti risulterร  sterile e inutile. Non era bastata la loro competenza di pescatori, non era risultata feconda la loro fatica, ma tutto muta se รจ Gesรน a chiedere, a guidare, ad accompagnare la missione.

Questo successo della pesca appare come un segno che stupisce Simone: subito cade ai piedi di Gesรน in atto di silenziosa adorazione; nello stesso tempo, percependosi nella condizione di uomo peccatore, chiede a Gesรน di stare lontano da lui. Accade cioรจ nel cuore di Pietro la rivelazione che in Gesรน cโ€™รจ la santitร , che Gesรน รจ il Kรฝrios, il Signore, mentre egli รจ solo un uomo, un peccatore, indegno di tale relazione con chi รจ divino. รˆ la stessa reazione di Isaia quando nel tempio โ€œvede il Signoreโ€ (cf. Is 6,1) e si sente costretto a gridare: โ€œGuai a me, uomo dalle labbra impure!โ€ (Is 6,8); รจ la reazione di tanti profeti che hanno visto Dio entrare nelle loro vite, attraverso teofanie, manifestazioni grandiose di Dio stesso e hanno subito misurato la loro incapacitร  di stare davanti a lui.

Qui cโ€™รจ Gesรน, un uomo, un profeta su una barca, eppure Pietro ha compreso la sua identitร : Gesรน รจ il Santo di Dio โ€“ come Pietro stesso confessa esplicitamente nel quarto vangelo (cf. Gv 6,69) โ€“, mentre egli รจ un peccatore e tale si sentirร  per tutta la vita, in tante occasioni. E quando dimenticherร  di essere peccatore, il canto del gallo glielo ricorderร : il gallo, infatti, canterร  tre volte, cosรฌ come lui tre volte aveva gravemente peccato, dicendo di non avere mai conosciuto nรฉ avuto rapporti con lโ€™uomo (cf. Lc 22,54-62) di cui qui riconosce la santitร  e che piรน tardi confesserร  quale โ€œCristo, Messia di Dioโ€ (Lc 9,20).

Stupore e tremore per Pietro, dunque, ma anche per i suoi compagni, di cui ora Luca svela i nomi: Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedeo. Si intravede giร  quel gruppetto di tre che saranno i piรน vicini a Gesรน: erano discepoli amati, non prediletti, non amati piรน degli altri, perchรฉ lโ€™amore, quando รจ vivo ed รจ in azione, non รจ mai uguale nel manifestarsi. Certo, amati da Gesรน come gli altri, ma partecipi allโ€™intimitร  della sua vita in modo diverso, poichรฉ muniti di doni diversi rispetto agli altri: non a caso saranno scelti da Gesรน quali testimoni della resurrezione della figlia di Giairo (cf. Lc 8,51-55), testimoni della gloriosa trasfigurazione dellโ€™aspetto di Gesรน sullโ€™altro monte (cf. Lc 9,28-29), testimone della sua de-figurante passione nel giardino degli Ulivi (secondo Mc 14,33 e Mt 26,37). Saranno coinvolti con Gesรน nella sua gloria e nella sua miseria, dunque sempre in ansia, sempre chiamati alla vigilanza, di cui non sono capaci (cf. Lc 22,45-46 e par.), sempre chiamati a una fedeltร  che perรฒ viene meno, a causa del rinnegamento (cf. Lc 22,54-62) o della fuga (cf. Mc 14,50; Mt 26,56).

Secondo Luca qui Gesรน invita Pietro a non temere e gli consegna la vocazione-promessa: โ€œNon temere, dโ€™ora in poi tu prenderai, pescherai vivi degli uominiโ€. Ovvero, โ€œdโ€™ora in poi รจ tuo compito andare al largo, su acque profonde, per salvare uomini preda del male, per salvarli da marosi e abissi infernali, da strade perdute, e condurli alla vita!โ€. Non si pensi alla missione come cattura e proselitismo, ma soprattutto a un annuncio di salvezza, quello che Gesรน aveva illustrato di sรฉ nella sinagoga di Nazaret, leggendo un brano del profeta Isaia e dichiarando realizzata quella profezia: liberare i prigionieri, ridare la vista ai ciechi, redimere gli oppressi, annunciare ai poveri la buona notizia del Vangelo (cf. Lc 4,16-21; Is 61,1-2).

La chiesa, quando va in missione, non va innanzitutto per fare cristiani, per aumentare il numero dei suoi membri, per battezzare, ma in primis per unโ€™azione di liberazione dei bisognosi, per una manifestazione dellโ€™amore gratuito di Dio. Cosรฌ la chiesa annuncerร  il Signore Gesรน e, se Dio vorrร , ci saranno conversioni, sequela del Signore e partecipazione al corpo ecclesiale. Attenzione perรฒ a non capovolgere la dinamica della missione determinata dal Signore, calcolando e cercando risultati, confidando nelle opere visibili delle nostre mani.

Ecco allora avvenire il mutamento decisivo per Simone e gli altri compagni che sono con lui, i quali, da pescatori di pesci, diventano discepoli; e da discepoli, per la promessa di Gesรน, diventeranno pescatori di uomini nella missione della chiesa:

โ€œTirate le barche a terra,
lasciarono tutto
e lo seguironoโ€.

Ormai non sono piรน addetti alla barca, alla pesca, al loro mestiere, ma tutte queste cose (ecco la radicalitร  evangelica!) sono abbandonate per sempre sulla riva del lago. Ora Simone e gli altri hanno detto il loro il โ€œsรฌโ€, lโ€™โ€œamenโ€ al profeta e Signore Gesรน, affidabile e dunque autorevole. Hanno preso la decisione: vale la pena seguirlo e fondare la propria vita sulla sua parola. Luca ha utilizzato la metafora della pesca โ€“ come accade altre volte nei vangeli โ€“ per dirci una cosa semplice: quando Gesรน chiama, trasforma quello che facciamo, e questa trasformazione richiede un abbandono di ciรฒ che eravamo e una novitร  di vita, di forma di vita, nel futuro che si apre davanti a noi.

In ogni vocazione cโ€™รจ sempre la chiamata, ma anche la promessa piรน o meno esplicita. Perchรฉ quando chi รจ chiamato risponde alla parola del Signore, egli intraprende un cammino, una sequela che sta sempre sotto la promessa della fedeltร  di Dio. Dio resta fedele anche quando il chiamato diventa infedele (cf. 2Tm 2,13). Cosรฌ avverrร  per Simone-Pietro (cf. Lc 22,61) e cosรฌ avviene anche per noi.

Per gentile concessione dal blog di Enzo Bianchi