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Enzo Bianchi – Commento al Vangelo del 28 Luglio 2024

Domenica 28 Luglio 2024
Commento al brano del Vangelo di: Gv 6, 1-15

La moltiplicazione dei pani

Gesรน appare come il Profeta escatologico, che non soccorre solo la fame, il bisogno umano di mangiare per vivere, ma fa il dono del suo corpo, amando i suoi fino alla fine. Nel gesto di Gesรน vi รจ il venire incontro al bisogno umano ma anche la narrazione dellโ€™amore di Dio, amore gratuito e sovrabbondante, eccessivo, che non chiede contraccambio, ma solo accoglienza e ringraziamento.

Lโ€™ordo delle letture bibliche dellโ€™annata liturgica B ha previsto che, giunti nella lettura cursiva di Marco allโ€™evento della moltiplicazione dei pani (cf. Mc 6,35-44), si interrompa la lettura del vangelo piรน antico e la si sostituisca con la lettura dello stesso episodio narrato nel quarto vangelo. Per cinque domeniche si legge dunque il capitolo 6 di Giovanni, un testo che richiede una breve introduzione generale.

In veritร  questo capitolo, tutto incentrato sul tema del โ€œpane di vitaโ€, che mai appare altrove, sembra piuttosto isolato nello svolgimento del racconto giovanneo. Con buona probabilitร , si tratta di un brano aggiunto piรน tardi per dare alla chiesa giovannea una catechesi sullโ€™eucaristia, essendo il racconto della sua istituzione mancante nel quarto vangelo, sostituito da quello della lavanda dei piedi (cf. Gv 13,1-17).

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Questo capitolo in ogni caso รจ decisamente importante nel quarto vangelo, perchรฉ proprio attraverso la comprensione eucaristica Pietro e gli altri discepoli giungono alla confessione dellโ€™identitร  di Gesรน: per i giudei รจ il figlio di Giuseppe, semplicemente un uomo della Galilea (cf. Gv 6,42), mentre Gesรน dichiara di essere il Figlio di Dio, colui che รจ e disceso dal cielo come inviato del Padre (cf. Gv 6,57); la vera identitร  di Gesรน รจ proclamata con la confessione di Pietro, che riconosce in lui โ€œil Santo di Dioโ€ (Gv 6,69).

Dellโ€™evento della moltiplicazione dei pani i vangeli ci danno ben sei testimonianze perchรฉ Matteo e Marco hanno conservato due tradizioni di quel โ€œprodigioโ€, recepito dalla chiesa come profetico del dono del pane eucaristico dato da Gesรน ai suoi discepoli la sera della sua passione. Il quarto vangelo in modo ancora piรน esplicito lo narra come โ€œsegnoโ€ (semeรฎon) che annuncia il dono del corpo e del sangue, dellโ€™intera vita di Gesรน.

Gesรน si trova in Galilea, sul lago di Tiberiade, quando decide di attraversare lโ€™ampia insenatura per raggiungere lโ€™altra riva, sempre sul lato occidentale del lago, forse per cercare un luogo di riposo e di preghiera. Ma โ€œuna grande follaโ€ lo segue, e subito lโ€™evangelista ce ne fornisce la ragione: Gesรน ha compiuto molti segni sui malati, la sua azione e la sua predicazione destano stupore e curiositร . Questa sembra dunque essere unโ€™ora di successo per lui, che sceglie di salire sul monte, come aveva fatto Mosรจ in occasione della celebrazione dellโ€™alleanza tra Dio e il suo popolo. Viene anche esplicitata unโ€™informazione temporale: โ€œera vicina la Pasqua, la festa dei Giudeiโ€. Era dunque unโ€™ora vigiliare (come lโ€™ora dellโ€™istituzione eucaristica), e infatti il segno che Gesรน opererร  sarร  il segno della Pasqua cristiana per eccellenza.

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Seduto in alto, Gesรน ha davanti a sรฉ la grande folla, che osserva alzando gli occhi: รจ una folla in attesa! Ed ecco che liberamente e gratuitamente prende lโ€™iniziativa di dare un segno, di compiere un gesto che racconti lโ€™amore di Dio, il quale ama cosรฌ tanto lโ€™umanitร  da darle in dono suo Figlio (cf. Gv 3,16). Chiama a sรฉ un discepolo, Filippo, e gli chiede: โ€œDa dove potremo comprare il pane per sfamare costoro?โ€. In realtร  Gesรน sa cosa sta per compiere, perchรฉ la sua intenzione รจ frutto della sua comunione con i pensieri di Dio, che lui chiama โ€œPadreโ€. Filippo invece compie i calcoli per determinare la spesa dellโ€™acquisto del pane per tanta gente e Andrea fa presente che i cinque pane dโ€™orzo e i due pesci che un ragazzo ha portato con sรฉ sarebbero assolutamente insufficienti.

Allora Gesรน, con la sua sovranitร , chiede ai discepoli di far adagiare la folla su quellโ€™erba verde che ricorda i pascoli dove Dio, il Pastore, conduce le sue pecore (cf. Sal 23,2), affinchรฉ abbiano cibo abbondante. Poi davanti a tutti compie il gesto: โ€œprese i pani e, dopo aver reso grazie (eucharistรฉsas), li distribuรฌ a quelli che erano adagiati sullโ€™erba, e lo stesso fece con i pesciolini, secondo il loro bisognoโ€. Ecco il segno dato e i gesti che preannunciano quelli dellโ€™istituzione eucaristica nellโ€™ultima cena:

Gesรน prende nelle sue mani il pane,
rende grazie a Dio (o lo benedice, secondo Marco e Matteo),
lo spezza
e lo dร , lo distribuisce ai discepoli.

รˆ lui, il Cristo Signore, che dร , distribuisce (dรฉdoken) quel pane che sfama cinquemila persone, quei cinque pani che, condivisi, riescono a saziare tutti. E proprio in virtรน di questa azione totalmente decisa e fatta da lui stesso, potrร  dire: โ€œIl pane che io darรฒ รจ la mia carne per la vita del mondoโ€ (Gv 6,51). Cosรฌ Gesรน appare come il Profeta escatologico, ben piรน di Eliseo che aveva moltiplicato i pani dโ€™orzo (cf. 2Re 4,42-44), perchรฉ non soccorre solo la fame, il bisogno umano di mangiare per vivere, ma fa il dono del suo corpo, amando i suoi fino alla fine (cf. Gv 13,1).

Il pane, che รจ una necessitร  per lโ€™uomo, per il suo bisogno di vivere, รจ anche ciรฒ che Dio dona a ogni creatura (cf. Sal 136,25). Nel gesto di Gesรน vi รจ dunque il venire incontro al bisogno umano ma anche la narrazione dellโ€™amore di Dio, amore gratuito e sovrabbondante, eccessivo, che non chiede contraccambio, ma solo accoglienza e ringraziamento.

Anche lโ€™ingiunzione di Gesรน โ€œRaccogliete i pezzi avanzati, perchรฉ nulla vada perdutoโ€ ha un significato particolare: non manifesta solo lโ€™abbondanza del pane condiviso ma significa che sempre nella comunitร  del Signore ci sarร  il pane eucaristico, che dovrร  essere conservato con cura e sollecitudine.

Il racconto di questo segno si risolve perรฒ in un malinteso. Attraverso questo segno Gesรน ha voluto rivelare qualcosa della sua identitร  e del suo inserimento nella storia di salvezza: รจ il Profeta, รจ il Messia, รจ colui che rinnova e trascende in unโ€™inedita pienezza i segni operati da Dio stesso nellโ€™esodo, ma la gente che giunge a questa comprensione di Gesรน trae delle conseguenze che egli rigetta, fino a sottrarsi e a fuggire nella solitudine. Infatti, posta di fronte a quel segno profetico e a quel prodigio della moltiplicazione del pane condiviso, la folla pensa che sia giunta lโ€™ora di proclamare Gesรน Re dei Giudei e di celebrare la sua gloria. Equivoco, malinteso che svela come anche lโ€™acquisizione della conoscenza di Gesรน possa essere sviante e tradire la sua vera identitร  e lโ€™autentica intenzione dei suoi gesti. 

Percepire Gesรน come re al modo dei re, dei potenti di questo mondo, sarebbe negare la missione che egli ha ricevuto dal Padre e acconsentire alle intenzioni del Principe di questo mondo, Satana. Gesรน รจ il Re dei Giudei, e tale sarร  proclamato sulla croce dal titolo che Pilato farร  innalzare sul suo capo (cf. Gv 19,19); ma รจ un Re crocifisso, nella debolezza dellโ€™uomo dei dolori, vittima dellโ€™odio del mondo, solidale con i perseguitati, gli oppressi, i poveri, gli scarti della storia. La numerosa folla misconosce dunque quel Gesรน che ha seguito, perchรฉ lo interpreta e lo vuole secondo i propri desideri e le proprie proiezioni, non essendo disposta ad accettare un Profeta e Messia conforme al disegno di Dio.

รˆ significativo che Giovanni annoti che โ€œvolevano impadronirsi di lui per farlo reโ€, volevano cioรจ ridurlo a un oggetto, un idolo plasmato dai loro desideri, volevano un Messia con un programma mondano. Ma Gesรน rifiuta perchรฉ sa che quel potere che gli vogliono dare non รจ il vero potere conferitogli dal Padre. Come aveva fuggito le tentazioni di potere nel deserto (cf. Mc 1,12-13; Mt 4,1-11; Lc 4,1-13), cosรฌ ora si ritira nella solitudine della montagna, fuggendo dalla folla che lo acclama, discernendo lโ€™illusione di un apparente successo, che non puรฒ nรฉ desiderare nรฉ accettare. Salendo su quel monte, da solo, lasciando a valle anche i discepoli, Gesรน medita su quellโ€™incomprensione e si affida nuovamente al Padre, affidandogli anche quella folla e quei discepoli che non avevano capito nรฉ il suo gesto nรฉ la sua intenzione.

Ma il seguito del racconto, che ascolteremo nelle prossime domeniche, ci rivelerร , attraverso un lungo discorso di Gesรน, che colui che ha dato il pane in abbondanza รจ in veritร  lui stesso il pane dato da Dio allโ€™umanitร  per la pienezza della sua vita.

Per gentile concessione dal blog di Enzo Bianchi.

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