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Enzo Bianchi – Commento al Vangelo del 2 Febbraio 2025

Domenica 2 Febbraio 2025 - PRESENTAZIONE DEL SIGNORE - FESTA - ANNO C
Commento al brano del Vangelo di: Lc 2,22-40

Gesรน, profeta perseguitato

Oggi รจ per ciascuno di noi sempre lโ€™ora per ascoltare la voce di Dio, per non indurire il cuore e poter cosรฌ cogliere la realizzazione delle sue promesse. La parola di Dio nella sua potenza risuona sempre oggi. Oggi, dunque, si ascolta e si obbedisce alla Parola o la si rigetta; oggi si decide il giudizio per la vita o per la morte delle nostre vicende; oggi รจ sempre parola che possiamo dire come ascoltatori autentici di Gesรน.

E possiamo dirla anche dopo un passato di peccato: โ€œOggi ricomincioโ€, perchรฉ la vita cristiana รจ andare di inizio in inizio attraverso inizi che non hanno mai fine.โ€œNessun profeta รจ bene accetto nella sua patriaโ€: Gesรน lo dice con rincrescimento per il rifiuto patito ma anche con una gioia interiore indicibile, perchรฉ da quel rifiuto riceve una testimonianza. Lodandolo per le sue parole di grazia non gli davano testimonianza, ma ora, rigettandolo, sรฌ: perchรฉ questo accade a chi รจ profeta, a chi porta sulla sua bocca una parola di Dio e la consegna a chi ascolta. Gesรน dunque riceve la testimonianza dello Spirito che sempre lo accompagna e che gli dice: โ€œTu sei veramente profeta, per questo conosci il rigetto!โ€.

Il brano evangelico odierno รจ il seguito di quello di domenica scorsa (cf. Lc 4,14-21). Siamo sempre nella sinagoga di Nazaret, il villaggio dove Gesรน รจ stato allevato e dove era tornato allโ€™inizio della sua predicazione in Galilea. Partecipando al culto sinagogale in giorno di sabato, Gesรน ha ascoltato la lettura della Torah e, invitato a leggere la seconda lettura tratta dal profeta Isaia (cf. Is 61,1-2), ha fatto un commento, unโ€™omelia sintetizzata da Luca nelle parole: โ€œOggi si รจ realizzata questa Scrittura (ascoltata) nei vostri orecchiโ€.

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Ed ecco la reazione dellโ€™uditorio: โ€œTutti gli rendevano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua boccaโ€. Con la sua omelia Gesรน ha colpito lโ€™uditorio, ha saputo destare lโ€™interesse e la meraviglia perchรฉ le sue erano anche โ€œparole di graziaโ€ (lรณgoi tรชs chรกritos). Come il Messia del salmo 45, Gesรน รจ lodato perchรฉ โ€œla grazia รจ sparsa sulle sue labbraโ€ (v. 3). Potremmo dunque dire che la prima predicazione di Gesรน al ritorno nel suo villaggio dโ€™origine inizialmente รจ stata un successo.

Ma il racconto subisce una svolta improvvisa. Quelli che hanno appena approvato e โ€œapplauditoโ€ Gesรน dicono: โ€œCostui รจ il figlio di Giuseppe, il carpentiere che ben conosciamo come nostro concittadino. รˆ un uomo, nientโ€™altro che un semplice uomo ordinario, nulla di piรน!โ€. Le parole di Gesรน hanno meravigliato quella gente, ma egli non pretende nulla, e soprattutto non pretende di avere autoritร . Il messaggio che egli ha dato รจ buono โ€“ pensano gli abitanti di Nazaret โ€“ ma รจ il messaggio di un uomo ordinario, come lo si vedeva e lo si poteva descrivere conoscendo bene suo padre Giuseppe. Lโ€™entusiasmo e la meraviglia non conducono alla fiducia in Gesรน, perchรฉ i presenti non si accontentano di parole: occorrono segni, miracoli per avere autoritร  ed essere riconosciuti!

Gesรน, conoscendo i pensieri del loro cuore (cf. Gv 2,24-25), passa allโ€™attacco duro, frontale. Non evita il conflitto, non lo tace, ma anzi lo fa esplodere. โ€œCertamenteโ€ โ€“ dice โ€“ โ€œalla fine dei vostri ragionamenti vi verrร  in mente un proverbio: โ€˜Medico, cura te stessoโ€™. Ovvero, se vuoi avere autoritร  e non solo pronunciare parole, faโ€™ anche qui a Nazaret, tra quelli che conoscono la tua famiglia, ciรฒ che hai fatto a Cafarnao!โ€. รˆ una tentazione che Gesรน sentirร  piรน volte rivolta a sรฉ: qui tra i suoi, piรน tardi a Gerusalemme (cf. Lc 11,16) e infine addirittura sulla croce (cf. Lc 23,35-39). รˆ la domanda di segni, di azioni straordinarie, di miracoli: ma tutta la Scrittura ammonisce che proprio questo atteggiamento รจ il primo atteggiamento degli uomini religiosi che rifiutano Dio. Sempre โ€œgli uomini religiosi chiedono segniโ€ (cf. 1Cor 1,22)โ€ฆ In veritร  a Cafarnao Gesรน aveva compiuto azioni di liberazione da malattia e peccato, ma queste erano, appunto, soltanto โ€œsegniโ€ per manifestare la sua volontร : la liberazione da tutti i mali, la liberazione per tutti, come Gesรน ha appena letto nel profeta Isaia.

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Di fronte a questo repentino cambiamento di umore dellโ€™uditorio nei suoi confronti, Gesรน pronuncia alcune parole cariche di mitezza e, insieme, di rincrescimento, parole suggerite dalla sua assiduitร  alle Scritture, soprattutto ai profeti. Con un solenne โ€œamenโ€ emette una sentenza breve ma efficace, acuta come una freccia: โ€œNessun profeta รจ bene accetto nella sua patria, nella sua terraโ€. Gesรน la pronuncia con rincrescimento per il rifiuto patito ma anche con una gioia interiore indicibile, perchรฉ da quel rifiuto riceve una testimonianza. Lodandolo per le sue parole di grazia non gli davano testimonianza, ma ora, rigettandolo, sรฌ: perchรฉ questo accade a chi รจ profeta, a chi porta sulla sua bocca una parola di Dio e la consegna a chi ascolta.

Gesรน dunque in quel momento riceve la testimonianza dello Spirito santo che sempre lo accompagna e che gli dice: โ€œTu sei veramente profeta, per questo conosci il rigetto!โ€. Sรฌ, profeta a caro prezzo, e solo chi conosce il rifiuto per le sue parole โ€“ che possono essere cariche di grazie ma non vengono accolte per il mancato riconoscimento della sua autorevolezza (exousรญa) โ€“ conosce anche la mite e serena certezza di svolgere un servizio non in nome proprio, ma in nome del Signore; non per interesse personale, ma in obbedienza a una vocazione e a una missione vissute e sentite come piรน forti della propria disposizione interiore e dei propri desideri umani. Questo รจ lโ€™atteggiamento degli uomini di Dio, dei profeti, come ascoltiamo a proposito di Geremia nella prima lettura (cf. Ger 1,17-19).

Qui va inoltre messa in risalto la tensione tra Nazaret, la patria, e Cafarnao, cittร  straniera per Gesรน, ma dove egli incontrerร  proprio stranieri, non ebrei che hanno una fede da lui mai vista in Israele, allโ€™interno del popolo di Dio (cf. Lc 7,9): รจ piรน facile per Gesรน operare in spazi stranieri che in quelli propri del popolo di Dio. Egli sa bene che le Scritture attestano questo anche per i profeti Elia ed Eliseo, e lo dice. Fu una vedova straniera, di Sarepta di Sidone, ad accogliere il primo e a dargli cibo nel tempo della carestia e della fame (cf. 1Re 17,7-16).

Quanto a Eliseo, egli guarรฌ uno straniero, Naaman il siro (cf. 2Re 5), mentre non riuscรฌ a purificare nessuno dei lebbrosi appartenenti al popolo eletto. Con queste parole Gesรน, nella sua missione, fa cadere ogni frontiera, ogni muro di separazione: non cโ€™รจ piรน una terra santa e una profana; non cโ€™รจ piรน un popolo dellโ€™alleanza e gli altri esclusi dallโ€™alleanza. No, cโ€™รจ unโ€™offerta di salvezza rivolta da Dio a tutti. Anzi, il Dio di Gesรน ama i pagani perchรฉ ha come nostalgia di loro, che durante i secoli sono rimasti lontani da lui. Gesรน dunque li va a cercare, a incontrare e trova in loro una fede-fiducia che gli permettono quellโ€™azione liberatrice per la quale era stato inviato da Dio.

Queste parole di Gesรน non potevano che aumentare il rigetto nei suoi confronti e scatenare ulteriormente la collera contro di lui: โ€œsi alzarono, lo cacciarono fuori della cittร  e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro cittร , per gettarlo giรนโ€. รˆ la violenza che non sopporta chi svela la sua fonte nel cuore umanoโ€ฆ In tal modo Gesรน fa una prima esperienza di ciรฒ che gli accadrร  quando verrร  il tempo del suo ministero a Gerusalemme. Gesรน รจ perseguitato per la collera di uomini religiosi che non accettano il volto di Dio predicato e rivelato da lui, un uomo non investito di autoritร  da parte delle istituzioni sacre: tentano di farlo fuori giร  allโ€™inizio del suo ministero, giร  in Galilea, a casa sua.

Ma Gesรน โ€œpassando in mezzo a loro, camminavaโ€, in direzione di Cafarnao (cf. Lc 4,31). โ€œTransiens per medium illorum ibatโ€, attesta la Vulgata. Gesรน che โ€œpassa in mezzoโ€, che โ€œpassa facendo il beneโ€ (cf. At 10,38), che passa causando entusiasmo ma anche rigetto. Ieri come oggi, โ€œGesรน passa in mezzo e vaโ€, ma noi non ce ne accorgiamoโ€ฆ Passa in mezzo alla sua chiesa ma va oltre la chiesa; come Elia, come Eliseo, va tra i pagani che Dio ama. A Luca รจ cara questa immagine: Gesรน passa e va. E a chi glielo vorrebbe impedire manda a dire: โ€œAndate a dire a quella volpe โ€“ Gesรน non nomina mai il nome di costui! โ€“: โ€œEcco, io scaccio demoni e compio guarigioni oggi e domani; e il terzo giorno terminerรฒ. Perรฒ รจ necessario che oggi, domani e il giorno seguente me ne vada per la mia stradaโ€ (Lc 13,32-33). Fino a che giunga lโ€™ora degli avversari, โ€œil potere delle tenebreโ€ (Lc 22,53). Ma Gesรน รจ pronto.

Per gentile concessione dal blog di Enzo Bianchi.

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