Seguire Gesรน
Il cammino di Gesรน รจ il cammino di chi vuole seguirlo, cioรจ del discepolo, della discepola, ieri, oggi e domani. ร la sequela di Gesรน che fa un cristiano, una cristiana, รจ โperdere la vita per luiโ che significa โsalvarlaโ: la confessione di fede a parole non รจ sufficiente!
La pagina offertaci oggi dalla liturgia sta al centro del vangelo secondo Marco e ci svela lโidentitร di Gesรน. Giร le prime parole del vangelo proclamavano, come una sorta di titolo: โInizio del Vangelo di Gesรน, Cristo, Figlio di Dioโ (Mc 1,1), ma ora questa confessione รจ fatta da un discepolo al centro della narrazione โvangeloโ; e alla fine sarร fatta da uno che appartiene alle genti, il centurione romano che sotto la croce, vedendo il modo in cui Gesรน spirava, disse: โVeramente questโuomo era Figlio di Dio!โ (Mc 15,39).
Secondo Marco al cuore del ministero di predicazione e di azione di Gesรน si colloca questo episodio decisivo. Con i suoi discepoli Gesรน se ne va (letteralmente โesceโ) dalla Galilea verso territori vicini alle sorgenti del Giordano, nei pressi della capitale di questa regione, la cittร costruita dal tetrarca Erode Filippo con il nome imperiale di Cesarea, cittร di Cesare. Questo uscire di Gesรน dalla terra di Israele non รจ motivato dalla missione ma รจ un prendere le distanze dalle folle degli avversari, scribi e farisei, sempre piรน incalzanti nel contestare il suo messaggio e il suo comportamento.
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Proprio in questo โritiroโe โnel camminoโ (en tรช hodรด) Gesรน interroga i suoi discepoli ponendo loro domande riguardanti la percezione, le opinioni che la gente ha di lui. Ormai da tempo Gesรน svolge la sua missione, molti sono gli ascoltatori del suo annuncio, molti lo acclamano come rabbi, come profeta o come carismatico capace di far arretrare Satana, e la sua fama ha raggiunto anche Gerusalemme, preoccupando lโautoritร religiosa dei sacerdoti e degli scribi. Nello stesso tempo, perรฒ, sono apparsi avversari che lo calunniano, lo osteggiano e lo accusano di essere a servizio di Satana, non un uomo inviato da Dio (cf. Mc 3,22-30). Vi รจ dunque lโurgenza di una chiarificazione e Gesรน ne prende lโiniziativa, interrogando i suoi discepoli.
Questi gli riferiscono che per alcuni egli รจ Giovanni il Battista ritornato in vita, per altri รจ Elia, per altri ancora uno dei profeti. Sรฌ, per la gente che lo ha incontrato Gesรน รจ un profeta, cioรจ un uomo inviato da Dio per annunciare la sua parola e compiere azioni nella potenza donata da Dio stesso ai suoi inviati. Ma a questo punto Gesรน interroga di nuovi i suoi discepoli, li interroga tutti per conoscere la loro adesione: lo hanno seguito come maestro, lo ritengono un profeta, ma hanno compreso la sua vera identitร ? Poco prima Gesรน li aveva rimproverati, chiedendo loro se erano privi di intelletto e per quale motivo non comprendevano, come se avessero un cuore indurito (cf. Mc 8,17-21). Ora cosa credono di Gesรน? Sono interrogati tutti, ma risponde solo Pietro, il discepolo chiamato per primo (cf. Mc 1,16-17) e che Marco ricorderร come destinatario dellโannuncio pasquale alla fine del vangelo (cf. Mc 16,7). E dice: โTu sei il Cristo!โ, cioรจ il Messia, lโUnto.
Ecco il riconoscimento dellโidentitร vera di Gesรน, che non a caso, prima di ogni altro attributo, sarร sempre chiamato Gesรน Cristo. Gesรน รจ il Messia, non solo un rabbi, non solo un profeta, ma lโUnto del Signore, colui che compie le promesse contenute nelle sante Scritture, colui che instaura il regno di Dio. Per la fede di Pietro questa รจ una prima tappa, ma la sua confessione รจ frutto della rivelazione di Dio, come metterร in evidenza Matteo (cf. Mt 16,17).
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Certamente nel vangelo secondo Marco questa confessione di fede รจ brevissima, e dopo di essa non si registra nessuna risposta di Gesรน a Pietro ma solo lโingiunzione di mantenere il segreto sullโidentitร autentica da lui proclamata. Perchรฉ? Perchรฉ le parole di Pietro esprimevano la veritร su Gesรน, ma necessitavano di essere assunte e ripetute non semplicemente come proclamazione messianica secondo le opinioni della gente e in senso politico, ma andavano accolte attraverso la visione di un Messia crocifisso, non nellโentusiasmo di unโacclamazione trionfalistica. Pietro stesso dovrร ancora fare del cammino โdietroโ a Gesรน e seguirlo fedelmente, per comprendere pienamente le sue stesse parole.
Ecco perchรฉ, senza soluzione di continuitร , Gesรน continua il dialogo con i suoi discepoli cominciando (รฉrxato: Mc 8,31) un insegnamento inedito, non ancora ascoltato con chiarezza dai discepoli: โIl Figlio dellโuomo deve soffrire molto ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, essere messo a morte e, dopo tre giorni, risorgereโ. Questo annuncio รจ una vera e propria didaskalรญa, un insegnamento nel quale รจ espressa innanzitutto una necessitas: โIl Figlio dellโuomo deve (deรฎ)โ.
Perchรฉ โdeveโ? Certo, non รจ nรฉ una fatalitร nรฉ un destino e neppure la volontร di un Dio che vorrebbe il sacrificio, le sofferenze di suo Figlio Gesรน, per placare la propria collera verso lโumanitร peccatrice. Perchรฉ allora sta scritto โdeveโ? Perchรฉ cโรจ innanzitutto una necessitas umana: nel mondo il giusto puรฒ solo essere rigettato e perseguitato. ร sempre accaduto cosรฌ, a causa della malvagitร degli empi che non sopportano il giusto, perchรฉ egli dร loro fastidio al solo vederlo, e dunque lo tolgono di mezzo. Nel libro della Sapienza, composto alle soglie del Nuovo Testamento, si denuncia con chiarezza questa necessitas umana (cf. Sap 1,16-2,20).
Ma cโรจ anche una necessitas divina che va compresa: se il giusto, nel nostro caso Gesรน, vive conformemente alla volontร di Dio, il Padre suo, volontร espressa nelle sante Scritture, e lo fa nella libertร e per amore, allora la sua vita non puรฒ non conoscere la malvagitร del mondo e dunque la passione e la morte. Questa la via di Gesรน, che non sottostร ad alcun โdestinoโ impostogli da un Dio perverso, nรฉ al โcasoโ, a un fallimento possibile allโuomo. Ciรฒ che Gesรน deve compiere fino alla fine รจ la volontร di Dio, cioรจ lโamore per gli uomini, la rinuncia a compiere il male anche per difendersi, la fedeltร a una chiamata che contiene la promessa della vita piรน forte della morte.
Gesรน crede che anche in quel cammino che ora compie risolutamente verso Gerusalemme, verso la passione e la morte inflittagli dagli avversari, Dio, il Padre suo, lo assisterร , lo sosterrร , lo farร rivivere. Siccome compie puntualmente la volontร del Signore, dopo il suo intimo tormento vedrร la luce e si rialzerร dalla morte (cf. Is 53,8-12). Se la necessitas passionis non viene compresa in questo modo, si dร a Dio lโimmagine di un Padre perverso oppure si legge la fine di Gesรน come una casualitร possibile! Ne destino, nรฉ caso, ma un cammino nato da libertร e da amore, da parte di Gesรน e anche da parte di Dio, che sceglie di rivelarsi allโumanitร come un Dio rigettato e consegnato dalle mani dei malvagi alla croce. Gesรน dunque insegna e legge il cammino che gli sta davanti e che si compie a Gerusalemme: passione, morte e resurrezione, non una tappa senza lโaltra.
A questo annuncio, Pietro, prendendo Gesรน in disparte, lo redarguisce, ma Gesรน a sua volta lo rimprovera e gli chiede di ritornare al suo posto: โPassa dietro a me, Satana! Perchรฉ tu non scegli secondo Dio, ma secondo gli uominiโ. Pietro, che ha confessato la vera identitร di Gesรน, subito dopo questo inedito insegnamento si fa ostacolo davanti a Gesรน sulla via verso Gerusalemme. Sรฌ, ogni credente puรฒ diventare un ostacolo per Gesรน e quindi assumere lโatteggiamento di Satana, lโoppositore, colui che ostacola la volontร di Dio. Per questo va sempre ricordata la parola di Gesรน, quella della chiamata: โVenite dietro a meโ (Mc 1,17).
Questo annuncio della passione, morte e resurrezione, Gesรน lo rivolge poi a tutta la folla, che chiama e convoca al suo ascolto: โSe qualcuno vuol venire dietro a me, smetta di conoscere solo se stesso, prenda la sua croce e mi seguaโ. Il cammino di Gesรน รจ il cammino di chi vuole seguirlo, cioรจ del discepolo, della discepola, ieri, oggi e domani. ร la sequela di Gesรน che fa un cristiano, una cristiana, รจ โperdere la vita per luiโ che significa โsalvarlaโ: la confessione di fede a parole non รจ sufficiente!
Per gentile concessione dal blog di Enzo Bianchi.