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Enzo Bianchi – Commento al Vangelo del 12 Novembre 2023

โœ๏ธ Commento al brano del Vangelo di: โœ Mt 25,1-13

Si puรฒ essere vergini ma stupidi

A conclusione dellโ€™anno liturgico, in questa e nelle prossime due domeniche la chiesa ci propone la lettura di Mt 25, la seconda parte del grande discorso escatologico, cioรจ sulla fine dei tempi, fatto da Gesรน nei capitoli 24-25. Matteo leggeva in Marco queste parole di Gesรน:

Fate attenzione, vegliate (agrypneรฎtevigilate), perchรฉ non sapete quando รจ il momento โ€ฆ Vegliate (gregoreรฎtevigilate) dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerร , se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino โ€ฆ Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate (gregoreรฎtevigilate)! (Mc 13,33.35.37).

A partire da tale monito, Matteo ha ricordato e collocato a questo punto tre parabole del Signore su cosa significa vigilare (cf. Mt 24,45-25,30) seguite dal grande affresco sul giudizio finale (cf. Mt 25,31-46). Visto il ritardo della parusia, della venuta gloriosa di Cristo โ€“ almeno ai nostri occhi, se รจ vero che โ€œdavanti al Signore un solo giorno รจ come mille anni e mille anni come un solo giornoโ€ (2Pt 3,8) โ€“, come vivere il nostro qui e ora?

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Il nostro testo va inoltre collocato almeno allโ€™interno di ciรฒ che Gesรน, seduto sul monte degli Ulivi, di fronte al tempio (cf. Mt 24,3),ย ha appena detto ai discepoli: โ€œVegliate (gregoreรฎte,ย vigilate), perchรฉ non sapete in quale giorno il Signore vostro verrร . Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe (egregรณresen,ย vigilaret) e non si lascerebbe scassinare la casa.

Perciรฒ anche voi tenetevi pronti perchรฉ, nellโ€™ora che non immaginate, viene il Figlio dellโ€™uomoโ€ (Mt 24,42-44). Unโ€™affermazione analoga si ripete anche alla fine del nostro brano, creando unโ€™inclusione: โ€œVegliate (gregoreรฎte,ย vigilate) dunque, perchรฉ non sapete nรฉ il giorno nรฉ lโ€™oraโ€ (Mt 25,13). Piรน in generale, tale monito avvolge le tre parabole seguenti, che dipingono uno scenario in bianco e nero, con due vie opposte tra le quali scegliere:

  • Mt 24,45-51: il servo che puรฒ essere fedele e prudente/saggio oppure malvagio;
  • Mt 25,1-13: cinque vergini stolte e cinque prudenti/sagge. Ovvero: cosโ€™รจ la prudenza/saggezza?
  • Mt 25,14-30: due servi fedeli che fanno fruttare i talenti ricevuti, uno malvagio che lo seppellisce. Ovvero: cosโ€™รจ la fedeltร ?

La nostra parabola ritrae le usanze matrimoniali palestinesi: il giorno precedente le nozze, al tramonto, il fidanzato si recava con gli amici a casa della fidanzata, che lo attendeva insieme ad alcune amiche. Ma se facciamo attenzione, il nostro racconto presenta molti tratti strani: la sposa non cโ€™รจ; lo sposo arriva a mezzanotte; si chiede di comprare olio in piena notte; la conclusione รจ fuori luogo, quasi tragicaโ€ฆ In breve, il punto รจ un altro. Questa parabola รจ costruita ad arte da Matteo, a partire dal ricordo di parole di Gesรน, per descrivere la prolungata attesa della venuta gloriosa del Signore Gesรน: รจ lui, il Messia, โ€œlo Sposo che tardaโ€, e il vero problema รจ come comportarsi in questa attesa! Come vigilare?

โ€œIl regno dei cieli sarร  simileโ€ฆโ€: con questo frase tipica di Gesรน siamo subito condotti nel vivo del racconto. Ci sono dieci vergini che si muniscono delle loro lampade per โ€œuscire incontro allo sposoโ€. Questโ€™ultimo particolare รจ espresso in greco con una formula tecnica per indicare lโ€™accoglienza del re nella sua parusia, nella visita ufficiale a una cittร . Ecco la vera posta in gioco: lโ€™accoglienza di quel re del tutto singolare che รจ Gesรน Cristo, lui che viene ad aprirci il regno dei cieli.

Lโ€™evangelista precisa subito lโ€™essenziale: cinque di queste vergini sono stolte, cinque prudenti/sagge. In cosa consiste la differenza? Nel prepararsi o meno allโ€™incontro con il Signore, prendendo con sรฉ lโ€™olio. Questa netta contrapposizione puรฒ essere illuminata attraverso ciรฒ che Gesรน dice al termine del โ€œdiscorso della montagnaโ€:

Chi ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarร  simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perchรฉ era fondata sulla roccia. Chi ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarร  simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande (Mt 7,24-27).

รˆ saggio chi ascolta la Parola e la mette in pratica; รจ stolto chi ascolta e non fa. Lโ€™ascolto รจ comune allo stolto e al saggio: ciรฒ che li differenzia รจ la pratica, punto e basta.

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โ€œPoichรฉ lo Sposo tardavaโ€ฆโ€: ecco il particolare decisivo della parabola. Il problema รจ il ritardo della venuta finale di Gesรน, un vero e proprio trauma per le prime generazioni cristiane. E noi attendiamo ancora il Veniente oppure โ€“ come affermava Ignazio Silone โ€“ abbiamo per la sua venuta lo stesso entusiasmo di quelli che aspettano lโ€™autobus alla fermata? โ€œโ€ฆ si assopirono tutte e si addormentaronoโ€. Paradosso: si sta parlando di vegliare, e tutte dormono! Dunque, che tipo di vigilanza รจ quella a cui Gesรน vuole esortarci? Dove sta la differenza tra le stolte e le sagge, se tutte si addormentano?

Prima di tentare una risposta, lasciamoci colpire dalla voce che squarcia la notte: โ€œEcco lo Sposo! Andategli incontro!โ€. Grido che giunge improvviso a mezzanotte, lโ€™ora piรน inattesa, in cui il Signore viene e ci sorprende come un ladro nella notte, afferma a piรน riprese il Nuovo Testamento (cf. Mt 24,43; 1Ts 5,2-4; 2Pt 3,10; Ap 3,3; 16,15). Allโ€™udire questa voce potente, tutte le vergini, come si erano addormentate, cosรฌ si destano, โ€œrisorgonoโ€ (verbo egheรญro). Ma ecco che finalmente si manifesta la differenza. Le cinque stolte non hanno olio, dunque sono costrette a chiederne un poโ€™ alle altre cinque. Si sentono perรฒ rispondere: โ€œNo, perchรฉ non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto a comprarveneโ€.

Risposta dettata dallโ€™egoismo? No, รจ un modo, seppur brusco, per dire che nel giudizio finale ognuno deve rispondere per sรฉ: non si puรฒ avereย in extremisย lโ€™olio necessario, lโ€™incontro con il Signore va preparato prima. Questโ€™olio o lo si ha in sรฉ oppure nessuno puรฒ pretenderlo dagli altri: รจย lโ€™olio del desiderio dellโ€™incontro con il Signore. Certo, i padri testimoniano molti altri modi di intendere questโ€™olio: la caritร , la compassione, le azioni giuste che danno carne alla fede, ecc.

Ma credo non si debba insistere troppo su un singolo elemento, finendo per perdere di vista lโ€™insieme, cioรจ lโ€™essenziale: รจ nella capacitร  di tenere vivo oggi il desiderio dellโ€™incontro con il Signore che si gioca il giudizio finale, ossia lโ€™essere o meno riconosciuti dal Signore quando verrร  alla fine dei tempi. Questo desiderio lo manifestiamo nella nostra vita quotidiana โ€“ come Gesรน dice nellโ€™affresco di Mt 25,31-46 โ€“; lo manifestiamo in questo tempo di attesa, nella consapevolezza che la vita รจ lunga e non basta essere uomini e donne โ€œdi un momentoโ€ (Mc 4,17; cf. Mt 13,21), per darle senso!

Ma finalmente giunge lo Sposo, ed entrano con lui nella sala di nozze solo le cinque vergini sagge, definite con un altro aggettivo: il โ€œcomeโ€, lo stile della loro saggezza consiste nellโ€™essere โ€œpronteโ€, preparate, senza bisogno di alcuna dilazione. Allora โ€œla porta fu chiusaโ€, un particolare icastico, che dice in pochissime parole una veritร  nettissima, anche se scomoda: dentro o fuori, non vi รจ una terza possibilitร !

โ€œAlla fineโ€ โ€“ espressione cara a Matteo (cf. Mt 4,2; 21,29.32.37; 22,27; 26,60) โ€“ giungono le altre cinque vergini, di ritorno dallโ€™acquisto dellโ€™olio, e cominciano a invocare: โ€œSignore, Signore, aprici!โ€. Egli perรฒ risponde risolutamente: โ€œAmen, io vi dico: non vi conoscoโ€, formula tecnica con cui allโ€™interno di una scuola rabbinica il maestro ripudia il suo discepolo. Non รจ forse una risposta troppo dura? Per le nozze sรฌ, nellโ€™ambito del giudizio no: essa ci ricorda che lโ€™incontro con il Signore รจ al tempo stesso festa e giudizio. Nellโ€™ultimo giorno, al momento di dare inizio al banchetto del Regno, il Signore Gesรน non potrร  non mettere in luce la veritร  della nostra vita, mediante quel giudizio che noi confessiamo nel โ€œCredoโ€ (โ€œdi nuovo verrร  nella gloria per giudicare i vivi e i mortiโ€), giudizio assolutamente necessario affinchรฉ la storia abbia un senso.

Tale veritร  รจ mirabilmente espressa da Gesรน in un altro brano del โ€œdiscorso della montagnaโ€, che precede quello citato sopra:

Non chiunque mi dice: โ€œSignore, Signoreโ€, entrerร  nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontร  del Padre mio che รจ nei cieli. In quel giorno molti mi diranno: โ€œSignore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demoni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?โ€. Ma allora io dichiarerรฒ loro: โ€œNon vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate lโ€™ingiustizia!โ€ (Mt 7,21-23).

Qui il discernimento di Gesรน รจ sottile e smaschera una forma di ipocrisia tipicamente โ€œreligiosaโ€: si puรฒ presumere di compiere prodigi nel nome di Cristo e invece ingannarsi miseramente; ossia, non fare la volontร  del Padre, che รจ anche la sua volontร . Non รจ sufficiente neppure compiere gesti carismatici o eclatanti, perchรฉ queste opere possono trasformarsi in idoli seducenti in quanto creati dalle nostre mani, in azioni che danno gloria a chi le fa. No,ย ciรฒ che il Padre vuole รจ la misericordia, come Gesรน ha affermato citando il profeta Osea: โ€œMisericordia io voglio, non sacrificioโ€ (Os 6,6; Mt 9,13; 12,7).

รˆ un annuncio della misericordia di Dio che deve trasparire dalla nostra prassi in mezzo agli altri uomini e donne, ed รจ solo su questo che saremo giudicati nellโ€™ultimo giorno. Allora sarร  rivelato chi ha veramente aderito al Signore e chi, pur fingendo di agire in suo nome, รจ stato un operatore dโ€™ingiustiziaโ€ฆ Insomma, non cโ€™รจ solo la discrepanza tra dire e fare; cโ€™รจ anche quella tra un fare egoistico, autoreferenziale, e un fare ispirato dalla volontร  di Dio, da quella misericordia che รจ la โ€œgiustizia superioreโ€ (cf. Mt 5,20) rivelata da Gesรน. In questo โ€œfare differenteโ€ consiste lโ€™essere pronti per andare incontro allo Sposo veniente.

Infine, Gesรน conclude: โ€œVegliate dunque, perchรฉ non sapete nรฉ il giorno nรฉ lโ€™oraโ€. La vigilanza รจ la matrice di ogni virtรน umana e cristiana, รจ il sale di tutto lโ€™agire, รจ la luce del pensare, ascoltare e parlare di ogni umano. Non si puรฒ non ricordare, al riguardo, lโ€™acuta comprensione del grande Basilio, a conclusione delle sue Regole morali:

โ€œChe cosa รจ specifico del cristiano?โ€. โ€œVigilare ogni giorno e ogni ora ed essere pronti nel compiere pienamente la volontร  di Dio, sapendo che nellโ€™ora che non pensiamo il Signore viene (cf. Mt 24,44; Lc 12,40)โ€ (80,22).

E lโ€™Apostolo Paolo, in quello che รจ il piรน antico scritto del Nuovo Testamento, cosรฌ ammonisce i cristiani di Tessalonica:

Voi, fratelli, non siete nella tenebra, sicchรฉ quel giorno possa sorprendervi come un ladro. Infatti siete tutti figli della luce e figli del giorno; noi non apparteniamo alla notte, nรฉ alla tenebra. Non dormiamo dunque come gli altri, ma vigiliamo e siamo sobri (1Ts 5,4-6).

Vegliare, vigilare, รจ andare incontro al Signore con le lampade del desiderio accese; รจ essere saggi, cioรจ pronti a vivere il tempo lungo dellโ€™attesa con lโ€™aiuto dellโ€™olio dellโ€™intelligenza. E ciรฒ tenendo presente โ€“ come Gesรน rivela con realismo โ€“ la possibilitร  di addormentarci, ovvero di dimenticare, di rimuovere lโ€™orizzonte della venuta del Signore. Come fare fronte a questa che รจ piรน di una possibilitร ? Lottando ogni giorno per non lasciare appesantire le nostre vite dalla routine, dalla ripetitivitร  del quotidiano, che รจ pur sempre lโ€™oggi di Dio, lโ€˜unica porta dโ€™accesso nel mondo alla venuta finale del Signore: โ€œBeati quei servi che il Signore alla sua venuta troverร  vigilanti!โ€ (Lc 12,37).

Per gentile concessione dal blog di Enzo Bianchi

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