In fila con i peccatori
Solidale con il suo popolo, uomo come tutti gli altri, mescolato alla folla anonima, in fila tra uomini e donne, senza nessuna volontร di distinzione dai peccatori, Gesรน si fa immergere da Giovanni nelle acque del Giordano.
Questo il primo gesto della sua vita pubblica: non una predicazione, non un miracolo, non qualcosa che potesse meravigliare i presenti, ma un gesto umano di umiltร , di sottomissione a Dio e di totale solidarietร con i suoi fratelli peccatori.
ร la festa del battesimo di Gesรน, della sua immersione da parte di Giovanni nel fiume Giordano: il primo atto di Gesรน uomo maturo, la sua prima apparizione pubblica. Tutti i vangeli ricordano questo evento posto allโinizio del ministero di Gesรน, e ciascuno lo narra in modo proprio: cerchiamo dunque di comprendere ed esplicitare le peculiaritร del racconto di Luca.
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Giovanni il Battista aveva annunciato un Veniente piรน forte di lui, che avrebbe immerso (cioรจ battezzato) non nelle acque del Giordano ma in Spirito santo e fuoco. E tuttavia questo Veniente, che รจ discepolo di Giovanni e porta il nome non ancora noto diย Jeshuโa, Gesรน, va anche lui a farsi battezzare. Luca sottolinea che egli fa questo insieme a โtutto il popoloโ, espressione enfatica che vuole porre lโaccento sul popolo radunato da colui che โevangelizzavaโ (Lc 3,18), cioรจ annunciava la buona notizia.
Solidale con quel popolo, uomo come tutti gli altri, mescolato alla folla anonima, in fila tra uomini e donne, senza nessuna volontร di distinzione dai peccatori, Gesรน si fa immergere da Giovanni: con il popolo, in mezzo al popolo, uno del popolo, dove questo termine indica certamente la gente ordinaria, ma anche quel nuovo popolo che Dio sta radunando per farne il suo popolo per sempre. Questo il primo gesto della vita pubblica di Gesรน: non una predicazione, non un miracolo, non qualcosa che potesse meravigliare i presenti, ma un gesto umano di umiltร , di sottomissione a Dio e di totale solidarietร con i suoi fratelli peccatori.
Luca vuole anche mettere in evidenza ciรฒ che accade a Gesรน, ciรฒ che diventa sua esperienza personalissima in quellโevento. A differenza degli altri vangeli rivela che Gesรน riceve il battesimo mentre sta pregando, cioรจ sta invocando il suo Dio e Padre. Cosa significa pregare? Poche cose: fare silenzio, fare spazio dentro di sรฉ allo Spirito di Dio per accogliere quella parola di Dio che lo Spirito stesso fa risuonare.
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Questa e solo questa รจ la preghiera cristiana: non parole dette a Dio, non ripetizione di formule, non esercizio di affetti, ma silenzio, predisposizione di se stessi allโaccoglienza della Parola e dello Spirito di Dio. Avviene per Gesรน ciรฒ che avviene per la prima comunitร dei discepoli, dopo la sua resurrezione, quando resterร in preghiera, farร spazio allo Spirito e riceverร il dono (cf. At 1,4; 2,1-12). Per questo Gesรน, secondo Luca, parlando della preghiera e del suo esaudimento precisa: โSe voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto piรน il Padre vostro del cielo darร lo Spirito santo a quelli che glielo chiedonoโ (Lc 11,13).
Gesรน dunque si fa immergere da Giovanni ma soprattutto prega, appresta tutto il suo essere per farsi dimora dello Spirito santo, che solo Gesรน vede scendere dal cielo sotto forma di colomba per dimorare in lui. ร il segno dello Spirito di Dio che covava sulle acque al momento della creazione (cf. Gen 1,2), il segno dellaย Shekinร , la Presenza del Dio vivente.
I cieli si aprono per questa discesa da Dio dello Spirito e, con lo Spirito, ecco risuonare la parola personalissima rivolta a Gesรน: โTu!โ. โTu sei mio Figlio, io oggi ti ho generatoโ sono le parole del salmo 2 (v. 7), che Gesรน sa pregare e che sente rivolte a sรฉ, accompagnate da tutta la gioia del Padre nel pronunciarle: โSono contento di sceglierti, in te ho posto la mia gioiaโ, la gioia di Dio che sceglie il suo Servo (cf. Is 42,1). Nessuno ascolta quella voce, nessuno vede scendere lo Spirito allโinfuori di Gesรน, che nella fede dopo quellโevento potrร dunque ripetere: โLo Spirito del Signore รจ sopra di me; per questo mi ha unto e mi ha inviato a portare la buona notizia ai poveriโ (Lc 4,18; Is 61,1). Questa la sua chiamata, che Gesรน realizzerร pienamente e puntualmente quale Servo del Signore, vocazione profetica e messianica.
โGesรน aveva circa trentโanniโ (Lc 3,23), annota Luca subito dopo, dunque ha trascorso molti anni di vita nascosta. Dal suoย bar mitzwร , quando a dodici anni divenne โfiglio del comandamentoโ (cf. Lc 2,41-50), fino a questa rivelazione di Dio, ha vissuto unโesistenza ordinaria e oscura. Inutile ricostruire con la fantasia e lโimmaginazione quegli anni, per farne discendere una spiritualitร di Gesรน in famiglia, di Gesรน operaio, di Gesรน a Nazaretโฆ
Ci basti sapere che ha atteso, che non si รจ dato ruoli nรฉ una vocazione, ma che ha sempre saputo vivere lโoggi di Dio. Siamo certi soltanto della sua obbedienza a Dio piuttosto che agli uomini e alla famiglia (cf. Lc 2,49; At 5,29); della sua disponibilitร a fare posto nella propria vita e nel proprio corpo allo Spirito santo, โil suo compagno inseparabileโ (Basilio di Cesarea); del suo esercitarsi nellโarte dellโascolto della Parola di Dio, che egli trovava nellโassiduitร alle sante Scritture, studiando lโebraico, lingua ormai desueta, imparando da maestri a leggere e interpretare la Legge e i Profeti, mettendosi alla sequela di Giovanni come discepolo.
Questo fino a circa trentโanni, quando ormai era un uomo maturo e, per il suo tempo, avanti negli anni. E quando il suo maestro Giovanni fu imprigionato da Erode (cf. Lc 3,19-20), ecco venuta la sua ora, lโora di far risuonare la sua parola, lโora di proclamare il Vangelo, lโora di percorrere le vie della Galilea e della Giudea per โpassare tra gli umani facendo il beneโ (cf. At 10,38).
Questo cammino va dallโimmersione nelle acque del Giordano allโimmersione nelle acque della passione e della morte (cf. Sal 69,2-3). E anche nellโora della morte Gesรน sarร come uno di noi, annoverato e crocifisso tra due malfattori (cf. Lc 22,37; 23,33; Is 53,12), e perciรฒ solidale con i peccatori, come lo era stato per tutta la vita. Li aveva preferiti ai giusti, facendosi battezzare insieme a loro da Giovanni; li preferirร ancora ai giusti morendo in croce tra di loro, ma arrivando a promettere proprio a uno di loro: โOggi con me sarai nel paradisoโ (Lc 23,43).
E appena morto sentirร di nuovo la voce del Padre: โTu sei mio Figlio, io oggi ti ho generatoโ, voce che lo richiama dai morti, Spirito santo che lo rialza alla vita eterna. LโApostolo Paolo rileggerร questa storia in modo sintetico allโinizio della Lettera ai Romani: โCristo Gesรน, โฆ Figlio di Dio, nato dalla stirpe di David secondo la carne, costituito Figlio di Dio con potenza, secondo lo Spirito santo, attraverso la resurrezione dei mortiโ (Rm 1,1.3-4).
Per gentile concessione dal blog di Enzo Bianchi.