Carissimi fratelli e sorelle,
siamo in veglia nella notte, come a Pasqua e a Natale, per dire e cantare insieme la nostra fede nel Signore Gesรน Cristo. Il mistero che celebriamo รจ sempre quello della vittoria di Gesรน risorto sulla morte: mistero che questa notte contempliamo nellโevento della trasfigurazione avvenuta sullโalta montagna come rivelazione, apocalisse per tre discepoli, i piรน intimi di Gesรน, quelli chiamati al coinvolgimento totale con il suo abbassamento e la sua glorificazione. ร il vangelo secondo Luca che questโanno ci rende destinatari e testimoni della trasfigurazione, e noi dunque lo ascoltiamo ancora una volta, convinti che lโascolto รจ la nostra vocazione, che lโascolto รจ la nostra porzione, che lโascolto รจ ciรฒ che ci รจ possibile nei nostri giorni di vita.
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[ads2]Gesรน sale sulla montagna โper pregareโ, dice il terzo vangelo, collocando cosรฌ la trasfigurazione nello spazio della preghiera di Gesรน: anche il suo battesimo era avvenuto mentre egli pregava (cf. Lc 3, 21-22), anche la confessione di Pietro รจ appena stata collocata nello spazio della preghiera di Gesรน (cf. Lc 9, 18-20), e anche altre azioni decisive di Gesรน, come la scelta dei Dodici (cf. Lc 6,12-16), trovano la loro ispirazione e la loro forza nella sua preghiera. Nella preghiera, dunque, Gesรน rivela ai suoi la propria relazione con Dio, e questi โvedono la sua gloriaโ. Cosa รจ accaduto?
Marco e Matteo ci dicono che Gesรน โfu trasfiguratoโ (metemorphรณthe: Mc 9,2; Mt 17,2), Luca scrive che โlโaspetto del suo volto divenne altroโ. I vangeli sinottici tentano, cercano di dire ciรฒ che non รจ esprimibile, ma che pure รจ stata unโesperienza di Pietro, Giovanni e Giacomo. Sullโalta montagna Gesรน non รจ stato visto da loro nella sua condizione ordinaria di uomo fragile e mortale, ma in unโaltra forma: irradiante luce, radioso di luce, splendente come il Signore cantato dal salmo ย 76 (โsplendente di luce sei tu e magnificoโ: v. 5a) e dal salmo ย 104 (โavvolto dalla luce come da un mantoโ: v. 2a).
Per dirla con il linguaggio paolino, colui che era โen morphรช theoรปโ, โin forma di Dioโ, e aveva preso la โmorphรฉ doรบlouโ, โla forma di schiavoโ (cf. Fil 2,6-7), ora riprende la forma di Dio e dunque risplende. Si compie cosรฌ la profezia di Isaia: โAllora si rivelerร la gloria del Signore e ogni carne la vedrร โ (Is 40,5) e accade ciรฒ che รจ testimoniato dal quarto vangelo: โE la Parola si รจ fatta carne e ha piantato la sua tenda tra di noi, e noi abbiamo contemplato la sua gloriaโ (Gv 1,14).
Ma qui noi ci poniamo una domanda. Siccome in Marco e in Matteo sta scritto che Gesรน โfu trasfigurato รฉmprosthen autรดn, davanti a loroโ (Mc 9,2; Mt 17,2), e solo davanti a loro, allora ci chiediamo: รจ il corpo di Gesรน che si รจ trasfigurato oppure sono stati i discepoli che, per grazia di una rivelazione, hanno visto nella carne fragile e umana di Gesรน la sua gloria divina? Giร Origene si poneva tale domanda, e concludeva che sono stati i discepoli a subire una trasfigurazione della loro vista nella fede, fino a vedere nellโumanitร del Servo, nella forma dello schiavo, la forma di Dio (cf. Commento a Matteo XII,37,1-21; su Mt 17,2).
Ma affinchรฉ questa rivelazione, questa apocalisse sia per i discepoli autentica e definitiva, ecco anche la visione della Legge e dei Profeti, di Mosรจ ed Elia che conversano con Gesรน. Mosรจ ed Elia, servi del Signore, appaiono qui nella condizione gloriosa di viventi presso Dio, quali testimoni della gloria di Gesรน. La Legge e i Profeti che sullโalta montagna avevano visto la teofania, la manifestazione di Dio e della sua gloria (cf. Es 19,16-25; 24,12-18,33,18-34,28; 1Re 19,8-18), ora sullโalta montagna vedono la cristofania, la manifestazione del Messia Gesรน! ร manifestazione, questa, della Parola di Dio detta dalla Legge e dai Profeti e fatta carne in Gesรน. Non a caso, secondo Luca, Mosรจ ed Elia saranno testimoni e interpreti della tomba vuota: saranno loro โ โin abito sfolgoranteโ (Lc 24,4), come qui รจ sfolgorante la veste di Gesรน โ a svelare alle donne discepole che Gesรน รจ il Risorto, il Vivente (cf. Lc 24,4-7).
Ma la visione, la phanรญa, รจ spiegata dalla voce che scende dal cielo, la voce del Padre che proclama: โQuesti รจ mio Figlio, lโeletto; ascoltatelo!โ. Parola di Dio su Gesรน ascoltata dai tre discepoli: โQuesti รจ il Figlioโ, ecco la relazione tra Dio e Gesรน. Gesรน รจ il Messia Figlio di Dio, di cui parla il Sal ย 2,7, e dunque Dio รจ suo Padre. E quale uomo nato da Maria รจ proclamato โlโelettoโ, come il Servo profetizzato da Isaia (cf. Is 42,1): Figlio e Servo insieme, Figlio amato e Servo scelto, eletto tra gli uomini. Il Dio invisibile si fa ascoltare, per indicare che ormai lโascolto va rivolto al Figlio. E cosรฌ si compie la promessa fatta da Dio nella Torah: โIl Signore, tuo Dio, susciterร per te, in mezzo a te, tra i tuoi fratelli, un profeta. Ascoltatelo!โ (Dt 18,15). Lโascolto del Dio invisibile significa ascolto del Figlio, di Gesรน, il Servo, lโEletto, il Profeta definitivo dopo il quale non ce ne sarร un altro. โShemaโ Jisraโel, ascolta Israele!โ (Dt 6,4) risuona ormai come: โAscoltate lui, Gesรน!โ.
Ecco il messaggio dellโevento della trasfigurazione: occorre ascoltare Gesรน. Ma ciรฒ va compreso bene: lโascolto di Gesรน รจ ascolto della parola del Vangelo e non di altre parole, รจ ascolto di ciรฒ che Gesรน ha detto e fatto, รจ ascolto della sua umanitร , quellโumanitร che egli ha vissuto con noi, condividendola in tutto, in tutto, senza venire meno allโamore del Padre. ร significativo che Luca concluda: โGesรน resto soloโ, che significa non la sua solitudine ma che i discepoli dopo la rivelazione vedevano soltanto Gesรน, vedevano un uomo. Vedevano un uomo come prima, ma con la grazia della rivelazione da quel momento nellโumanitร di Gesรน potevano vedere Dio. I discepoli sono dunque invitati a un cammino che รจ ben riassunto in un detto di Gesรน riportato da Clemente Alessandrino: โHai visto tuo fratello, un uomo? Hai visto Dioโ (Stromati I,19,94).
Concludo la riflessione con un monito rivolto a me e a voi, amici. Siamo chiamati a esercitarci alla capacitร di vedere lโumanitร , come i tre discepoli lโhanno vista in Gesรน: una โvisioneโ di Dio, almeno per noi, una traccia di Dio. Essere uomini e donne destinatari della trasfigurazione significa anche essere capaci di mutare lo sguardo per vedere lโinvisibile nel volto umano, e lรฌ vedere Dioโฆ Al nostro orizzonte cโรจ la promessa del profeta Malachia: โSi leverร per voi che credete nel suo Nome il sole della giustificazione, nei cui raggi cโรจ la guarigioneโ (Ml 3,20). Sole che, illuminando i volti degli umani, cosรฌ feriti, piagati, sporchi, li guarirร e li farร apparire a noi come i volti dei fratelli di Gesรน, dei figli di Dio, di Dio stesso!
Permettetemi qui di ricordare il grande impegno e servizio dellโospitalitร monastica che ci siamo assunti e che finora ha caratterizzato la nostra vita qui a Bose. Impegno a ricevere lโospite, lโaltro, come Cristo stesso, perchรฉ nellโultimo giorno lui ci dirร : โEro forestiero e mi avete accoltoโ (Mt 25,35). ร come dice Benedetto nella sua Regola: โDavanti agli ospiti che arriveranno o partiranno si inchinerร la testa o ci si prosternerร a terra, adorando in essi il Cristo che si accoglie nella loro personaโ (53,6-7). Nella nostra vita non facciamo grandi cose, non abbiamo nessun potere nรฉ nella chiesa nรฉ nel mondo, ma siamo animati dalla passione di vedere in ogni uomo o donna Dio stesso.
Questo รจ il mistero della trasfigurazione: โHai visto tuo fratello, tua sorella? Hai visto Dioโ.
p. Enzo Bianchi
Fonte: Monastero di Bose
Ogni settimana il commento al Vangelo di p. Enzo Bianchi
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Mentre Gesรน pregava, il suo volto cambiรฒ dโaspetto.
In quel tempo, Gesรน prese con sรฉ Pietro, Giovanni e Giacomo e salรฌ sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiรฒ dโaspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosรจ ed Elรฌa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme.
Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.
Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesรน: ยซMaestro, รจ bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosรจ e una per Elรฌaยป. Egli non sapeva quello che diceva.
Mentre parlava cosรฌ, venne una nube e li coprรฌ con la sua ombra. Allโentrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscรฌ una voce, che diceva: ยซQuesti รจ il Figlio mio, lโeletto; ascoltatelo!ยป.
Appena la voce cessรฒ, restรฒ Gesรน solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciรฒ che avevano visto.
Parola del Signore