Video-Commento al vangelo della 33a domenica tempo ordinario anno B, a cura di don Vinicio Carminati, Parroco di Cepino e Selino Basso e Rettore delย Santuario della Cornabusa.
Trascrizione generata automaticamente da YouTube e rivista tramite IA.
In questa 33a domenica del Tempo Ordinario sia la prima lettura che il Vangelo ci parlano attraverso quella particolare forma di linguaggio che รจ il genere apocalittico e ci parlano di una sorta di fine, fine del mondo. Il sole si oscurerร , la luna non darร piรน il suo splendore, gli astri cadranno dal cielo. Ma al Vangelo non interessa descrivere come materialmente sarร la fine del mondo: non lo sa nessuno, e come potremmo saperlo? Solo Dio conosce il momento finale.
Nella storia ci sono state religioni o personaggi particolari che, facendo leva sulla paura, sulla fantasia e su una malsana curiositร , hanno annunciato tante fatidiche date della fine del mondo. Ma in realtร , nel Vangelo si parla della fine del mondo pagano, di cui gli astri del cielo rappresentavano le divinitร . Si parlava della fine del mondo pagano che perseguitava le nascenti comunitร cristiane. Dunque รจ l’inizio della nascita di un mondo nuovo, quello voluto da Gesรน, un mondo nel quale regna lo stile dell’amore di Cristo, che pian piano si radicherร e si svilupperร nella storia degli uomini.
Ecco la sottolineatura: innanzitutto, allora, sulla nostra finitudine. Tutto finisce, tutto ha una fine, e finirร anche il male e la sofferenza. Finiranno. Siamo finiti, siamo limitati, siamo creature e non creatori. Nessuno รจ nรฉ creatore nรฉ salvatore di sรฉ stesso. La morte, la fine della vita biologica, fanno parte del nostro orizzonte umano. Eppure il nostro cuore ha un forte desiderio di immortalitร , di eternitร .
Il Vangelo ci chiede di renderci conto di questo: c’รจ una fine per la nostra vita, ma c’รจ un traguardo da raggiungere. Non รจ importante sapere quando ci arriveremo al momento della fine, ma come ci arriveremo. E la fine non รจ la distruzione o la dissolvenza delle cose, ma la fine coincide con una rinascita: รจ incontrare Dio, la fonte stessa della vita. Poichรฉ Dio รจ il Vivente, giร da adesso in qualche modo noi anticipiamo e costruiamo questo futuro.
Per questo motivo l’autore del Salmo chiede: โMi indicherร il sentiero della vita, gioia piena nella tua presenza, dolcezza senza fine alla tua destra.โ Ecco, siamo invitati a guardare al futuro con speranza, a guardare oltre vivendo realisticamente il presente. Ecco perchรฉ Gesรน cita l’immagine del fico: รจ un modo per insegnarci a leggere i segni dei tempi, cioรจ a discernere la cultura e la mentalitร corrente, senza rimanere ipnotizzati da ciรฒ che crediamo eterno e invece รจ passeggero.
Anche le catastrofi, i terremoti, gli eventi terribili della natura, che ci sono sempre stati, sono un segno della nostra creaturalitร , della nostra finitudine. Ma, nel loro significato piรน profondo, non preannunciano la fine del mondo, ma l’inizio di qualcosa di nuovo. In fondo, la vita รจ un continuo rinascere: dopo ogni terremoto, dopo ogni catastrofe, dopo ogni guerra, dopo ogni morte, viene sempre il momento di una ricostruzione.
Ecco, la vita รจ una continua rinascita. Perciรฒ il cristiano รจ uno che vive il Vangelo oggi, in questo tempo, in questa storia, con determinati problemi e con determinate opportunitร . ร qui, nel tempo concreto e presente, che si colloca la vigilanza del cristiano: nel saper riconoscere il proprio tempo come l’unica e preziosa opportunitร che ci รจ data da Dio per incontrarlo. Ora il Signore รจ vicino, รจ alle porte.
Ecco, per imparare a interpretare la storia e il suo senso, abbiamo uno strumento formidabile: le sue parole, che non passano mai. Il Vangelo, che risplende da 2000 anni, รจ il grande segno che ci ricorda che Gesรน continua ad accompagnare la storia degli uomini, che Dio รจ nel presente degli uomini. La nostra storia รจ il luogo nel quale noi incontriamo il Signore, che ci incoraggia ogni giorno a camminare nella fiducia sulla via del bene.
Sappiate che egli รจ. Ecco, chiediamo di non sprecare il tempo che ci รจ donato, ma di saperlo vivere generosamente, imparando a rafforzare la nostra fede quando vengono i momenti di difficoltร , soprattutto perchรฉ