“Venite dietro a me”
Quando l’evangelista narra della chiamata di Simone e Andrea e di Giacomo e Giovanni, presenta una dinamica molto simile, ma aggiunge delle leggere sfumature che dipingono delle chiamate a seguire Gesù molto diverse.
Quello che l’evangelista sottolinea è cosa lasciano i discepoli per seguire Gesù. A Simone e Andrea viene presentato un progetto, un fine da raggiungere, quello di essere pescatori di uomini. Ed essi rispondono abbandonando le reti, il lavoro e la loro realizzazione personale, per cominciare un itinerario di realizzazione di sè molto più grande.
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A Giacomo e Giovanni invece non viene presentato un progetto chiaro, solo un invito a seguire Gesù. Ed essi probabilmente non erano molto attaccati al loro lavoro, delle reti non si parla, piuttosto erano molto legati alla loro figura paterna e ai loro amici.
Nell’itinerario vocazionale tutti questi elementi ritornano spesso. Più volte, sopratutto nei momenti più difficili del cammino e nelle prove più dure, ciò che si è lasciato e che ci stava più a cuore, è proprio ciò che rischia di “riprenderci” e di turbarci nella sequela di Gesù.
Per qualcuno sono le prospettive di realizzazione personale a cui si è rinunciato, per qualcun altro l’ambiente familiare d’origine che faceva sentire più comodi, più a proprio agio; per altri gli affetti a cui si è dovuto dire di no, o le amicizie che con il tempo si son dovute abbandonare.
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Nei momenti di dubbio, afferrati alla promessa che Gesù ti ha fatto e continua a credere.
In breve
È proprio nei momenti di difficoltà del tuo cammino di discepolo che senti il bisogno di riprendere quanto hai lasciato con fatica. È questo il momento decisivo in cui si gioca la tua fede nella promessa di Gesù.
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