“Ti lapidiamo per una bestemmia”
I giudei non possono negare le opere buone compiute da Gesù. Allora cercano un’altra via per accusarlo e ucciderlo. Provano pertanto a contestarlo sul piano di quello che ha affermato, dal momento che le sue azioni sono incontestabili. Forse anche tu ti sei trovato tante volte nella stessa situazione di Gesù. Contestato o per le parole usate o per le azioni fatte. Ma probabilmente a chi ti contestava serviva solo una scusa per attaccarti, indipendentemente dal fatto che riguardasse le tue parole o le tue azioni.
Gesù si è difeso, ed è fuggito. Solo davanti a Pilato, quando era arrivata la sua ora, è rimasto inerme e in silenzio, ribattendo in modo secco solo ad alcune accuse. Anche tu cerca sempre di dare ragione delle tue azioni e delle tue parole, ma non lasciarti invece coinvolgere nello scontro verbale. Gesù non esaspera i toni, ma dopo aver detto quanto è opportuno chiarire, si ritira. Quando invece si passa allo scontro verbale, non c’è più possibilità di chiarimento, ma ognuno cerca solo di difendere e ribadire la ragione delle sue posizioni e dei suoi comportamenti. Avevi mai riflettuto su questo modo di fare di Gesù?
In breve
Gesù non giunge allo scontro verbale aperto e tagliente, anche quando è minacciato di morte. Si limita solo a ribadire le ragioni dei suoi comportamenti e si ritira.
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