“Giuda Iscariota, che divenne il traditore”
Al momento della scelta dei dodici apostoli da parte di Gesù non c’era alcun destino già scritto. Giuda era alla pari degli altri, ovviamente con il suo carattere e le sue debolezze, come tutti. E lui visse le stesse esperienze che fece tutto il gruppo, ascoltò le stesse parole, assistette agli stessi miracoli. E tuttavia divenne il traditore. Come? Probabilmente perseverando con la stessa logica mondana durante il cammino, attaccato al denaro, alla logica del guadagno. Poteva essere un testimone autorevole di Cristo, ma si lasciò ingannare da altre prospettive di felicità, di realizzazione personale.
Forse non decise mai di lasciare tutto per seguire Gesù o lo fece a momenti, ritornando poi a riprendere gli stessi atteggiamenti e le stesse convinzioni. Quando giunse il momento di decidere, si rese conto che era troppo tardi. Gesù era stato già consegnato alle guardie e la sua morte era già scritta. Si sentì colpevole di tutto, ma soprattutto solo, incapace di poter cambiare sia se stesso, che quanto aveva causato. Ovviamente anche in quel momento poteva davvero cambiare tutto, ma decise di non farlo, ancora una volta. Non aspettare anche tu l’ultima occasione per cominciare a seguire Gesù più seriamente.
In breve
La misericordia di Dio non ha scadenze, ma a volte l’esperienza dei nostri errori e il peso dei nostri peccati possono oscurare anche la luce folgorante dell’amore di Dio per noi. E impedirci di ricominciare.
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