don Vincenzo Marinelli – Commento al Vangelo del 7 Marzo 2020 – Mt 5, 43-48

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“Amare e odiare”

Amore e odio, attrazione e repulsione, affinitร  e differenza, comunione e separazione, sono le due polaritร  intorno alle quali gestiamo tutta la vita. Distinguere, separare รจ un’operazione concettuale che aiuta a comprendere meglio, a rendere piรน chiare e visibili le differenze.

Ma “vivere” non รจ un’operazione concettuale, non รจ un esercizio scolastico. La logica della distinzione e della separazione non si applica alla vita che invece si presenta come una continuitร  senza separazione, senza distinzione. La logica che appartiene alla vita รจ quella dell’amore, della comunione.

Logica che riesce molto facile da applicare con chi รจ in sintonia con noi, molto piรน difficile e ardua con chi รจ “diverso” e ancora di piรน ci fa del male. Per l’uomo รจ facile fermarsi alla dualitร , ma Dio lo richiama ad una logica superiore, quella dell’unitร , della sintesi. รˆ una logica di “perfezione”, che si raggiunge con la riconciliazione, il perdono, la volontร  di rimanere saldi e disponibili nel fare il bene.

รˆ una logica rara e poco visibile, ma lรฌ dove si manifesta รจ un chiaro segno di figliolanza al Padre celeste.

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In breve

Odiare รจ piu facile, umano e spontaneo che amare. L’amore รจ piรน impegnativo ed elaborato, ma รจ divinizzante. Non credere all’amore facile e immediato. Solo quando amare ti costa allora ti migliora, ti fa crescere e ti fa rassomigliare a Dio.

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