“Ne scelse dodici”
Gesù fa una scelta importante. Sceglie tra i suoi discepoli quelli che poi saranno gli apostoli, i primi vescovi della Chiesa che lui costituirà. E la scelta è fatta con tutte le attenzioni del caso. Prima li osserva come discepoli, ne vaglia le capacità umane, poi passa tutta la notte in preghiera e poi si renderà sempre disponibile affinché la loro fede diventi matura e adeguata alla missione per cui sono stati scelti.
Eppure, nonostante la preveggenza divina, non tutto va come ci si aspetterebbe. Giuda lascerà il gruppo e tradirà Gesù. Questo ci insegna che non dobbiamo troppo rimpiangere le scelte fatte nel passato e giudicarle alla luce del presente. Gesù pur avendo fatto la scelta giusta su ciascuno dei dodici, ha ugualmente sperimentato la conclusione non positiva di una delle scelte fatte.
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Sicuramente nel passato abbiamo anche noi utilizzato tutta la maturità a quel tempo disponibile per poter scegliere bene e tutti gli altri strumenti utili alla scelta. Ma nonostante ciò nessuno poteva assicurarci dell’esito. Ogni scelta è sempre frutto di un cammino, soprattutto se coinvolge la libertà di altre persone.
E il cammino è costituito da scelte intermedie che possono condurre anche a rimodulare la motivazione iniziale, fino al punto di rinnegarla completamente. Il Signore non guarda l’esito della scelta secondo le prospettive umane, perché egli, anche dalla defezione del gruppo iniziale, ha permesso alla Chiesa di continuare il suo cammino nella storia.
Tu affida l’esito delle tue scelte al Signore e lascia che sia lui a giudicare quanto è stato conseguito da esse.
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