“Amerai il tuo prossimo come te stesso”
Amare il prossimo non sempre si trova in sintonia con l’amore per se stessi. Gli eccessi su entrambi i lati conducono a situazioni disumanizzanti. L’amore per l’altro fino a dimenticarsi di se stessi induce a forme di dipendenza, a perdere la propria dignità, ad annullarsi completamente per l’altro. Al contrario, l’amore per se stessi fino a dimenticarsi dell’altro induce a forme di narcisismo, egoismo, indifferenza. L’equilibrio è proprio in quel “come” del vangelo capace di mettere alla pari l’amore per l’altro con l’amore per se stessi. Se l’amore e i sacrifici che compi per gli altri attorno a te ti permettono di realizzarti allo stesso tempo come persona, nelle scelte di vita che tu hai compiuto, allora questo amore è sano, ti edifica e ti fortifica. Se l’amore che hai per te stesso non ti impedisce di prenderti cura degli altri, di fare spazio alle loro necessità, di renderti disponibile ai loro bisogni, allora il tuo amore è buono. Ma non dimenticarti che non puoi amare sia il prossimo sia te stesso senza avere in te l’amore di Dio che dà forma e sostanza ad ogni altra forma di amore.
In breve
L’amore al prossimo e l’amore a te stesso sono sani quando sai metterli alla pari e l’uno non ti impedisce di esercitare l’altro.
Di don Vincenzo Marinelli anche il libretto:
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Commento a cura di don Vincenzo Marinelli
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