don Vincenzo Marinelli – Commento al Vangelo del 4 Febbraio 2020

“Non temere, soltanto abbi fede!”

Giairo, il capo della Sinagoga era corso da Gesù a causa delle gravi condizioni di sua figlia appena dodicenne. Era appena riuscito a convincerlo di seguirlo sperando che potesse guarirla, ma Gesù viene fermato dalla folla e dalla donna che aveva perdite di sangue. Nello stesso momento vengono ad informarlo della sopraggiunta morte di sua figlia. Chissà come si sarà sentito questo padre in quel momento. Non ha potuto nè salvarla, ne vederla morire. Sa di certo che ormai sarà tutto diverso.

Ma Gesù risponde prontamente: non temere, abbi fede! Parole semplici, che aprono ad una speranza contro ogni speranza. Certamente il modo in cui Gesù le ha dette è stato significativo. Giairo non piange, non cede, continua a camminare e a portare Gesù verso casa sua, da sua figlia. Lo sguardo della fede non sempre trova spazio tra le rigide analisi e deduzioni logiche dell’uomo. A volte la fede offre una prospettiva radicalmente diversa, inconciliante. Non abbandonare troppo in fretta la prospettiva che la fede ti propone solo perchè va molto al di là di quello che tu credi possibile. Non temere, abbi fede!

In breve

Se la fede ti portasse a guardare la realtà nella stessa misura in cui tu reputi possibili le situazioni cosa avrebbe di straordinario? Se hai fede devi considerare che Dio ha lo spazio d’agire anche lì dove per te non è più possibile, nè pensabile.

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO DI OGGI

Fanciulla, io ti dico, àlzati!
Dal Vangelo secondo Marco Mc 5, 21-43 In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno. Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male. E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”». Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male». Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare. Parola del Signore

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