don Vincenzo Marinelli – Commento al Vangelo del 30 Novembre 2022

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“Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono”

Quello che sembra un commento di chiusura, rapido e sintetico, con cui l’evangelista Matteo narra della chiamata di Pietro e Andrea, in realtà ha una profondità eccezionale che richiederebbe una riflessione ben più estesa.

Ogni singola parola potrebbe diventare un domanda sul nostro cammino di fede: Seguo subito Gesù o mi attardo nel compiere i passi che mi sta proponendo di fare?

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Cosa mi sta trattenendo dal seguire Gesù?

E infine, di chi sono follower, a chi do ascolto, a quali fonti o persone mi affido e su cui faccio affidamento nel compiere le mie scelte?

Ma mi piace soffermarmi su queste reti che Pietro e Andrea hanno lasciato. Erano ciò che in quel momento li realizzava, lo strumento della propria professione, quasi una parte di se stessi, della loro identità di pescatori. Quando segui Gesù sei spesso chiamato a dover fare questo tipo di scelta, lui o le tue reti?

Nel cammino vocazionale è immancabile il momento in cui senti che per seguire Gesù, per rimanere fedele alla tua scelta, devi lasciare andare le tue reti, cioè quelle qualità che sai di avere, quelle competenze che gli altri apprezzano e stimano di te.

Lasciare andare le reti vuol dire accettare la prospettiva di non doverle usare più per metterti in primo piano, per avere le prime pagine dei giornali o per realizzare te stesso ed avere successo. Quando segui Gesù devi passare attraverso quella momentanea tentazione che ti dà la percezione che stai abbandonando la parte più importante di te, quella che ti contraddistingue, parte della tua stessa identità. Ti sembra di morire, che di te non resta più nulla di quello che eri o che avevi in progetto di essere. È un’umiliazione demoniaca che vuole distoglierti da quello che invece il Signore vuole fare di te in futuro, come suo discepolo. Ma come può Colui che ti ha dato certe qualità lasciarle poi morire? Devi solo riporle nelle Sue mani, lasciando a lui disporre del modo con cui poterle usare. Sarà Lui a darti la visibilità che meriti, ma nel suo progetto di salvezza del mondo, e non secondo il mondo. Puoi avere la voce, l’intelligenza, le capacità migliori del mondo. Ma se le vivi fuori dalla sequela di Gesù, riceveranno probabilmente il plauso temporaneo del mondo. Se le vivi nel progetto di Dio, ti faranno ricevere la gloria eterna di Dio.

Per questo non devi rifletterci troppo. Se non agisci subito nel lasciare le reti, la tentazione rischia di avere la meglio su di te e condurti a credere che le reti che hai sono la cosa più certa, mentre la promessa di Gesù, la nuova identità che ti promette, è incerta e contraria alla tua realizzazione. La tentazione ti fa  stimare più veritiero e concretizzabile il tuo progetto immaginario, che non il progetto di Dio che sussiste dalla creazione del mondo.

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