“Subito e lo seguirono”
Certamente anche i discepoli che dai primi tempi hanno risposto alla chiamata di Gesù e hanno cominciato subito a seguirlo, hanno avuto dei momenti di prova nel cammino. Forse hanno rimpianto di essersi messi così presto alla sequela di Gesù e aver abbandonato tutto troppo in fretta. Magari hanno combattuto tra il desiderio di tornare indietro e ricominciare daccapo, e il timore di non farcela. Nei momenti di crisi sulle proprie scelte di vita, non bisogna indugiare molto sulle possibili alternative che si sarebbero potute intraprendere.
Questi pensieri portano ancora più confusione nella mente e privano dell’energia interiore per riprendere il percorso. Bisogna piuttosto recuperare le proprie aspirazioni iniziali, quelle che hanno permesso quel “subito”, cioè di privilegiare quella scelta tra quelle che erano già possibili in quel momento. Anche se non si è realizzato il cammino che si intravvedeva all’inizio, tuttavia le motivazioni originarie permangono sempre. Queste maturano e si fortificano proprio quando accettiamo quelle deviazioni che il Signore permette sul cammino. È proprio in questi passaggi che si costruisce la vera identità del discepolo e si apprende sempre meglio a fidarsi di Dio e del suo progetto. Non rimpiangere quel “subito”, ma custodiscilo in modo che non sia stato vano.
In breve
Non è la scelta iniziale che ci costituisce discepoli del Signore, ma la volontà di continuare con Lui il cammino. È questo che ci fa conquistare una grande fiducia in Dio e nel suo progetto.
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